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lunedì 22 novembre 2010

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Oggi vorrei parlarvi di un argomento che, immagino, abbia una certa importanza più o meno per tutti: i soldi. Ovviamente i soldi non sono tutto nella vita, però aiutano e - soprattutto - permettono di coltivare interessi e passioni (come certi fumetti, ad esempio), creando un mercato che le mantiene in vita e innescando un circolo virtuoso per cui gli appassionati hanno modo di finanziare le cose che gli piacciono, che così continuano ad essere prodotte e via dicendo... Il problema nasce quando questo circuito si interrompe, e si può interrompere in due modi: il primo è quando chi produce una cosa che appassiona smette (come nel mio caso, anche se ribadisco che è una situazione momentanea), il secondo è quando il prodotto è al di fuori della portata finanziaria della maggior parte degli appassionati... Che magari esistono, ma che - legittimamente - preferiscono investire certe somme di denaro (se pure le hanno) in altre priorità. La questione è particolarmente evidente per gli appassionati italiani di fumetti e illustrazione gay, che per forza di cose sono costretti a farsi arrivare prodotti (magari già di per sè costosi) dall'estero, spendendo cifre anche notevoli per le spedizioni e i dazi doganali, soprattutto quando i pacchi arrivano da paesi extracomunitari come gli USA o il Giappone. Ad esempio: il 14 dicembre in Giappone uscirà un nuovo volume di Gengoroh Tagame, che raccoglie una sua lunga storia comparsa a puntate sul mensile BADI, dal 2003 al 2006... Il titolo potrebbe essere trodotto come "L'inferno di un padre e un figlio" e qui di seguito potete vedere una preview censurata...
In poche parole si tratta di 256 pagine di pura libidine a sfondo storico... Alla non proprio economica cifra di 2520 Yen, circa 22 euro. Ora: il sottoscritto vorrebbe procurarselo e, anche se 22 euro sono una cifra notevole per un fumetto scritto in giapponese, i disegni del maestro Tagame valgono da soli il prezzo... Se non che, per farmelo arrivare in Italia, dovrei spendere almeno 18 euro (viene spedito solo tramite corriere espresso), e la spesa inizia già a diventare notevole... Oltretutto non sono nemmeno sicuro che il corriere non abbia spese aggiuntive alla dogana. Morale della favola: questo bel volume per ora andrà nella mia lista dei desideri... Assieme al volume autoprodotto da una vecchia conoscenza di questo blog, ovvero Jacopo Camagni in arte Dronio (foto sotto)...
Dopo essere diventato un disegnatore Marvel a tutti gli effetti Jacopo ha pensato bene di raccogliere i suoi ultimi dodici anni di disegni omoerotici in un volumone acquistabile presso il sito americano BLURP (che funziona come lulu.com, con la differenza che è a San Francisco). Il volume si chiama MENEATER, ha 130 pagine e costa ben 47 euro (57 se volete la versione cartonata)! Per una preview cliccate sulla copertina qui sotto...
Ora: se io volessi comprare la versione economica risparmierei dieci euro, ma poi ci sarebbero circa sette euro di spese di spedizione (volendo scegliere la più economica, che si sa quando parte e non quando arriva) ai quali vanno aggiunti i dazi doganali (che dovrebbero essere poco meno di dieci euro). Morale della favola: dovrei spendere circa 60 euro per avere un volume che peraltro contiene molte illustrazioni già viste. Quindi anche questo andrà nella lista dei desideri... E se uno come me, che obbiettivamente non si fa problemi a comprare certe cose, preferisce aspettare... Beh... Forse piazzare bene un volumone come questo potrebbe essere un tantino complicato... In ogni caso in bocca al lupo per l'iniziativa (che magari potrebbe essere messa in vendita anche su LULU, dato che con la relativa spedizione non ci sarebbe il problema dei dazi doganali), sulla quale invito il diretto interessato ad aggiornarmi... Anche perchè se, a sorpresa, si rivelasse un successone bisognerebbe assolutamente darne notizia. D'altra parte potrebbe anche darsi che il buon Jacopo Camagni non abbia intenzione di puntare al grande pubblico, ma a quello (più ristretto) dei gay ricchi e/o appassionati d'arte... Che evidentemente esistono, visto che, giusto per fare un esempio, una galleria d'arte australiana sta mettendo in vendita il disegno di Gengoroh Tagame che vedete qui sotto alla bella cifra di 6200 dollari australiani, e cioè 4500 euro!
Per la cronaca: il disegno è di circa 30 cm per 40 cm... Più o meno le misure dell'esclusiva stampa d'arte che, la stessa galleria d'arte australiana, ha realizzato per il disegno di Jiraiya che vi faccio vedere qui sotto... Solo trenta copie, numerate, alla modica (si fa per dire) cifra di 650 dollari australiani, e cioè 470 euro... Un'inezia, vero? Evidentemente i casi sono due: o in Australia ci sono delle gallerie d'arte amministrate da dei pazzi, oppure effettivamente c'è tutto un mercato internazionale per l'arte gay di lusso. Probabilmente, visto che la suddetta galleria d'arte gode ancora di buona salute, sono portato a pensare che la seconda ipotesi sia più probabile, nonostante la crisi economica globale... O forse proprio a causa di questa: dopotutto in tempi di crisi ha più senso sperare di guadagnare rivolgendosi a una massa di gay con poche finanze o a un numero ristretto di gay che non ha problemi di budget? Probabilmente entrambe le strategie sono valide, anche se poi bisogna essere capaci di gestirle adeguatamente, visto che parliamo di due fascie di pubblico con esigenze molto diverse... Ad esempio Patrick Fillion, che a quanto pare preferisce rivolgersi alla massa, con la sua casa editrice CLASSCOMICS ha appena inaugurato la stagione dei saldi (cliccate sull'immagine sotto per saperne di più)...
Mentre l'editore Gmunder ha debuttato nel mondo dei libri d'arte con un volumone dedicato al pittore australiano Ross Watson (di cui vi ho già parlato), che costa circa 70 euro per 224 pagine (a cui vanno aggiunte le spese di spedizione e/o di importazione se lo volete comprare in una libreria che ve lo fa arrivare, visto che la Gmunder non ha un distributore italiano)...
La TASCHEN, poi, sta facendo pagare 80 euro il suo libro su George Quaintance (Anche di questo vi ho già parlato qui), che di pagine ne ha anche meno (solo 156)... Segno evidente che non punta al grande pubblico gay, ma agli intenditori danarosi quanto basta per non farsi problemi a sganciare 80 euro per un volume che, per quanto pregevole, non rappresenta certo una spesa di prima necessità...
Che dire? Probabilmente tutto questo ha una sua logica, anche se mi permetto di sollevare almeno tre obiezioni. La prima è che un gay ricco non necessariamente ha buongusto o apprezza l'arte e la cultura. Tantopiù che i gay, ricchi o poveri che siano, sono una categoria di persone fondamentalmente insicure e tendono ad investire i propri soldi in status symbol che fanno crescere la loro autostima e che attirano l'attenzione (e questo spiega la fissa per certe firme di moda, ad esempio). Un oggetto pregiato come un libro di lusso, se non porta un valore simbolico che va al di là della bravura dell'artista, probabilmente lascerà indifferenti anche i gay con dodici carte di credito... Tant'è che, nelle case dei gay che vestono solo firmato e che collezionano iPhone, molto difficilmente troverete il super volume che la Taschen ha dedicato a Tom of Finland... E che costa "solo" 140 euro.
Secondo punto: puntare su pubblicazioni gay di lusso ha senso in quelle realtà nelle quali la comunità gay ha raggiunto un livello di autocoscienza tale da comprendere che arte gay e cultura gay fanno parte dell'identità omosessuale molto più del rito della discoteca nel fine settimana... E le realtà di questo tipo sono ancora poche, come ad esempio le grandi aree metropolitane dove la comunità gay ha potuto coltivare i propri interessi culturali e artistici con continuità. Aree che in italia, forse, nemmeno ci sono... Tant'è che due libri davvero belli come UOMINI PER UOMINI (della Rizzoli, sulla storia della fotografia omoerotica) e VITA E CULTURA GAY (della Cicero, sull'omosessualità nella storia) sono rimasti due casi isolati nella nostra editoria...
Perchè evidentemente, nonostante centinaia e centinaia di pagine riccamente illustrate, non hanno rappresentato un grande successo di pubblico... Forse perchè costavano, rispettivamente, 40 e 48 euro? D'altra parte si trattava dell'edizione italiana di libri che, guardacaso, avevano avuto molto successo in nazioni in cui i gay spendono volentieri i loro soldi in prodotti culturali. Il che mi porta al terzo punto: puntare all'editoria di lusso senza aver coltivato il pubblico con iniziative economiche, magari educandoli (nel senso buono) ad apprezzare certe cose, vuol dire... Avere un pubblico molto ristretto e impedire al settore di svilupparsi sul serio, con tutte le conseguenze del caso. Certo magari se si vuole guadagnare si può puntare direttamente alle comunità gay più formate e affermate, ma trascurare le comunità gay culturalmente più arretrate - che magari nemmeno si rendono conto di quanto è importante avere una cultura gay di riferimento - non è un po' come gettare la spugna e ammettere che non si vuole investire nel loro sviluppo e nella loro emancipazione? A me questa cosa spaventa un po'...
Voi cosa ne pensate?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai smesso di fare fumetti? Mi sono perso qualcosa? Quando è successo? Mi sembrava di aver sempre seguito il tuo blog con assiduità, ma non ricordo di aver letto nulla al riguardo. Pause di "riflessione" ed annunci di cose che non si sono mai avverate ce ne sono state a iosa, ma addirittura smettere? Che è accaduto? Perché poi, anche se dici che è una cosa temporanea un pò di paura me la metti, uno dice "mi prendo una pausa" e dieci anni dopo si accorge che non ha più ripreso, non vorrei succedesse lo stesso a te. E se penso che un anno fa avevi messo quella foto del tuo letto coperto di libri che avrebbero dovuto ispirare il tuo nuovo fumetto mi viene un pò il magone. Comunque se hai deciso così avrai fatto i tuoi conti. Però mi viene da chiederti, so che non sono affari miei ma vista la tenacia co cui ti sei sempre professato fumettista la curiosità nasce spontanea, a cosa ti stai dedicando?

Luca ha detto...

Non vedo molto il punto del tuo discorso... riguardo alle spedizioni dall'estero, è vero che sono costose, mi ricordo che a suo tempo mi organizzavo in spedizioni collettive per ammortizzare la spesa oppure magari chiedevo ad amici che viaggiavano nella nazione che mi interessava per sapere se potevano comprarmi quello o quell'altro volume. Insomma, alla fine ci si ingegna.

È poi solo normale che le diverse case editrici abbiano politiche di vendita diverse e che alcune puntino ad un pubblico più selezionato ed altre a uno più generico. Del resto le collezioni di foto o opere d'arte costano tanto (e devono costare tanto, se si vuole una buona riproduzione) a prescindere da essere gay o no. E non credere che non ci sia gente che non le compri, anche se sono generi non di prima necessità.

Insomma, non ci vedo niente di così strano o scandaloso...

Zach ha detto...

purtroppo gli articoli più ricercati e di "nicchia" obbligatoriamente costano di più, come ha detto Luca bisogna ingegnarsi:usando ebay o magari avendo qualche aggancio qua e la che ha il modo di mandarti il pacco in altro modo; certo è cmq una rogna non indifferente ogni volta stare a scervellarsi quanto spendere e come spendere esempio non posso comprarmi 10 volumi di quell' artista e 3 tutti in una volta .
Sarebbe bello poter organizzare una sorta di bacheca o circuito interno al tuo blog dove chi ha bisogno di quel fumetto in particolare lo dichiara e se qualcuno si trova lo compra: esempio
mettiamo caso che tu voglia il volume ti Tagame lo dici su un'apposita bacheca " qualcuno può prendermi Tagame ?" e magari qualcuno che per lavoro o per altro si trova ad andare in Giappone ti risponde dicendoti" te lo compro io" una volta tornato in italia vi incontrate o te lo spedisce, certo non si garantisce nulla perchè potresti aspettare tantissimo tempo, però meglio di niente è!

dispari ha detto...

La questione prezzo per un bene voluttuario (come un libro d'arte) è sempre piuttosto relativa. Non si tratta quasi mai di produzioni "pop" e questo vuol dire "piccole" tirature e quindi costi a singola copia significativi (e parlo solo della stampa/confezione... se poi ci aggiungiamo i diritti di pubblicazione o il lavoro di un artista/illustratore ingaggiato "ad hoc" - e non sottopagato - le cose "peggiorano").
Poi passiamo alla distribuzione (che mediamente all'editore "costa" uno sconto del 50%) e ecco fatto, si capisce perché l'arte stampata "costa".
Non voglio fare i conti in tasca a nessuno ma un volume come quello di Black velvet su Gengoroh Tagame (260 pag) di sola stampa costa tranquillamente 2/3 euro (considerando una tiratura che immagino non sarà ciclopica e le rifiniture di stampa della cover (sovraccoperta e plastificazione a zone riservate).
Partendo da €15,00 di prezzo copertina rimangono 7,5 all'editore che deve pagare la stampa (€2,5), diritti all'autore, traduttore, l'impaginatore e un redattore per controllo testi e qualità (nonché per tutte le pratiche editoriali, le spedizioni ecc).
Ti assicuro non rimane poi così molto da rosicarci ed è facile intuire come mai un volume come Watchmen della Planeta (doppio delle pagine, a colori, formato gigante e copertina cartonata) costi "solo" 35 euro.

Il fatto è che se una cosa davvero ti interessa fai sacrifici e prima o poi i soldi li trovi. Diversamente ci rinunci (ma non credo poi sia un male, un po' di selezione nella vita ci vuole). Un mio amico compra fumetti, li legge e poi se non ha senso conservarli (e diciamolo nella maggior parte dei casi è così) li rivende immediatamente.

Anonimo ha detto...

Este artículo fue muy interesante, sobre todo desde que yo era la búsqueda de ideas sobre este tema el pasado jueves.