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venerdì 18 novembre 2016

SDOGANAMENTO LESBICO...?

Ciao a tutti, come va?

Da qualche anno la città di Milano organizza una tre giorni per la promozione dei libri e della lettura, di nome Bookcity (CLICCATE QUI), dislocata in vari punti della città. Segnalo l'edizione di quest'anno perchè proprio oggi, venerdì 18 novembre, è previsto un incontro per fare il punto sui fumetti a tematica lesbica in Italia.

L'incontro viene così presentato: "Un'(in)visibile corrente. Personaggi lesbici nel fumetto italiano - Dalle fanzine alle autoproduzioni dei primi anni '90, fino ad arrivare alle pubblicazioni mainstream degli ultimi anni, in Italia i personaggi lesbici e bisessuali hanno faticato non poco per conquistare il mondo dei fumetti. Una strada tortuosa e spesso invisibile al grande pubblico, ma fondamentale per costruire un immaginario inclusivo, in grado di rappresentare l'universo femminile in tutte le sue sfaccettature."

Partendo dalla presentazione del libro "Cronache dall'Ombra" di Patrizia Mandanici (che ovviamente sarà presente) ci sarà spazio per gli interventi di  Luca Enoch (che ripresenterà i volumi di Sprayliz editi da Edizioni BD) e Antonio Serra (il creatore di Legs Weaver, di cui ho parlato più volte anche su questo blog), ma anche per quelli di Milena Cannavacciuolo, direttrice di Lezpop.it, e Laura Magno, blogger e fumettista....

Il tutto  nella sala D di Base Milano, in Via Bergognone 34, alle ore 18.00 alle ore 20.00.

Un paio d'ore basteranno per snocciolare la questione come si deve? In effetti solo Patrizia Mandanici, Luca Enoch e Antonio Serra meriterebbero un'oretta a testa per raccontare e commentare la propria esperienza... E in effetti discutendo anche della situazione in generale, quando ci sono tanti ospiti, il rischio di lasciare in sospeso molte questioni è dietro l'angolo.

Speriamo in bene...

Ad ogni modo devo ammettere che leggendo la presentazione dell'incontro sono rimasto un po' perplesso. Nel senso che, se fossi un profano, mi verrebbe da pensare che in Italia siamo arrivati ad un punto in cui i personaggi lesbici si sono ritagliati finalmente il loro spazio nelle produzioni a fumetti italiane, quando in realtà non è così. E per rendersene conto basta considerare che i libri di Patrizia Mandanici e Luca Enoch raccolgono storie che erano state pubblicate più o meno vent'anni fa, o il fatto che Antonio Serra - per sua stessa ammissione - è stato praticamente obbligato a "ritoccare" Legs Weaver e ha combattuto da sempre una battaglia contro un "muro di gomma" (parole sue) per cercare di inserire certi temi nelle sue storie... Solo per arrivare a dei compromessi che spesso e volentieri lo hanno lasciato con un certo senso di frustrazione (CLICCATE QUI per avere conferma).

E ora che Antonio Serra ha abbandonato l'aspetto prettamente creativo di Nathan Never non si sa nemmeno se qualcun altro vorrà portare avanti la sua battaglia per l'inclusione dei temi LGBT con la sua stessa determinazione...

Quindi tutte queste "conquiste" lesbiche nel fumetto popolare italiano di oggi si riducono alle sporadiche apparizioni di Legs Weaver (e colleghe) nell'universo di Nathan Never e all'occasionale presenza della sorella di Dragonero sull'omonima serie? Possibilmente senza mai puntare troppo i riflettori sulla loro dimensione lesbica e senza dare loro modo di manifestarla troppo apertamente? Anche aggiungendo qualche comprimario "usa e getta" comparso in Dylan Dog e altrove, non è un po' pochino per dire che le lesbiche hanno conquistato il mondo dei fumetti?

Intendiamoci: i fumetti a tematica lesbica, in fumetteria (e libreria, ma NON in edicola), negli ultimi anni sono aumentati, ma si è trattato quasi esclusivamente delle edizioni italiane di volumi già pubblicati all'estero con successo... Mentre la quota lesbica, se di "quota" si può parlare, nelle produzioni italiane non solo si è mantenuta estremamente marginale, ma è stata anche caratterizzata da una rappresentazione ormai anacronistica dell'argomento, e da una certa certa involuzione delle strategie editoriali con cui lo si propone... Tant'è che, ad oggi, non c'è in giro alcun fumetto che possa essere paragonato alla Sprayliz dei primi anni Novanta...

D'altra parte, giusto per ribadire il concetto, non bisogna dimenticare che - a differenza di quanto avveniva negli anni Novanta - al momento in edicola non c'è alcuna serie avente come titolare un personaggio lesbico o bisessuale... E, a questo proposito, all'incontro di oggi non sarebbe stato male invitare anche Luciano Secchi (che sta pure dalle parti di Milano), per fargli raccontare la sua esperienza con Kerry Kross e Beverly Kerr, che tra l'altro ha provato a ristampare anche di recente (CLICCATE QUI)...

Se poi si volesse proprio andare a fondo col discorso direi che "rappresentare l'universo femminile in tutte le sue sfaccettature" non sembra proprio l'obbiettivo dei fumetti italiani di oggi... Tant'è che le poche volte che compaiono personaggi lesbici si tratta comunque della proiezione delle aspettative del pubblico eterosessuale maschile... E in particolare di quello che ha una conoscenza molto marginale e stereotipata della realtà lesbica (e soprattutto della sua comunità)...

Su questo blog, anche solo negli ultimi due anni, ho raccolto un ampia casistica, e non mi dilungherò oltre sulla questione.

Intendiamoci: un incontro del genere nella tre giorni di Bookcity è comunque una cosa positiva, ma  - per quel che vale la mia opinione - sono portato a pensare che siamo ben lontani dal poter celebrare il fatto che i fumetti italiani propongono "un immaginario inclusivo"... E presentare l'incontro in questi termini sembra un modo come un altro per dire che arrivati a questo punto la comunità LGBT, e in particolare quella lesbica, possa ritenersi soddisfatta...

E sinceramente non penso che sia il caso.

Alla prossima.

4 commenti:

Patrizia Mandanici ha detto...

Ok, la presentazione del dibattito usa i verbi in maniera affermativa, e non dubitativa, come in effetti poteva essere, ma da quando in qua i dibattiti devo venire giudicati in questo modo? L'importante è il titolo, l'argomento, tutto il resto verrà al momento del dibattito. Due ore per me sono più che sufficienti (chi è che assisterebbe a 3/4 ore di discussioni su un argomento così settoriale?, a parte che non ce la faremmo noi sul palco).
Poi il fatto che le lesbiche (e anche i gay) vengano poco rappresentati nel fumetto - be', non dovrebbe essere solo l'ambiente omosessuale a chiedere più visibilità ma anche il mondo etero, sempre che il lettore di fumetti sia interessato a una rappresentazione più veritiera della realtà odierna. Lo è?

Anonimo ha detto...

Lettori di fumetti interessati alla realtà odierna? Eccome se ce ne sono! Del resto BD, Bao, Rizzoli e diverse altre case editrici mi pare vendano abbastanza bene traducendo storie attuali e veritiere.
Certo, magari una fetta del mercato è ancora troppo conservatrice e bacchettona per dei personaggi LGBT non stereotipati, ma non stupisce che Bonelli e affini facciano sempre più fatica a mantenere alte le vendite adeguando i loro standard al vecchio tipo di clientela.
E poi... quando lei scrive "l'ambiente omosessuale a chiedere più visibilità" non mi trova d'accordo. Magari intendeva anche lei questa frase in tale modo: Se mai a cercare più visibilità sono i lettori omosessuali singolarmente. L'ambiente gay in Italia lascia molto a desiderare, sia in quanto ad organizzazione politica che a livello mediatico. Quanti eventi culturali a tematica LGBT si organizzano nel nostro paese in un anno? Se va bene un paio di festival del cinema e qualche mostra fotografica, mentre in Francia, Belgio, Germania e Stati Uniti non si contano le mostre, i convegni, le fiere, le premiazioni... il tutto col pieno supporto delle associazioni. Se così fosse, avremmo molte più occasioni di 2 ore per sviscerare queste tematiche.
In ogni caso, complimenti per l'impegno :)

Stefano

Patrizia Mandanici ha detto...

Lo spero bene che ci siano lettori più interessati alla realtà, però chissà perché quando personaggi omosessuali vengono rappresentati in maniera stereotipata nei fumetti non noto proteste particolari o critiche (a parte qualche gay o qualche lesbica appassionati di fumetti). Anzi, mi è capitato di leggere caso mai qualche commento negativo ("ecco anche qui c'è la moda di mettere il personaggio gay, questo politically correct ha rotto").
Se la comunità gay qui organizza pochi eventi ed è poco attiva figuriamoci cosa gli frega agli etero di come veniamo rappresentati nei fumetti - o agli editori se è il caso di ospitare storie a tematica omosessuale.
Felicissima di essere smentita a breve con opere importanti pubblicate in edicola o anche in libreria - parlo sempre di autori italiani, che ogni tanto gli stranieri (se di molto successo) vengono pubblicati, vedi Bechdel, Maroh.

Wally Rainbow ha detto...

Per quel che può valere la mia modesta opinione penso che il problema stia proprio nel fatto che, grossomodo negli ultimi venti/trent'anni, molti fumetti italiani hanno continuato ad offrire materiale che si rivolgeva a persone a cui un certo approccio non interessava (dando per scontato che i gusti del grande pubblico sarebbero sempre rimasti fermi grossomodo agli anni Ottanta), allontanando (o non facendo mai avvicinare) quelle a cui sarebbe potuto interessare. E dato che le prime stanno diminuendo e le seconde stanno aumentando potrebbe anche essere che, almeno in parte, il calo nelle vendite sia dovuto a questa dinamica. Sul fatto che in Italia i gay non siano mai stati capaci di fare lobby culturale nell'ambito dei fumetti ho una mia teoria, e magari le dedicherò un post prossimamente :-)