Non siamo nemmeno arrivati alla metà di luglio, ma la macchina di Lucca Comics & Games 2017 si è già messa in moto. Infatti qualche giorno fa è circolato un bel comunicato stampa che annuncia le grandi (?) novità previste per l'edizione di quest'anno. Fondamentalmente si tratta di un'ulteriore espansione dell'area espositiva all'interno della città e della possibilità di iniziare ad acquistare i biglietti in prevendita a partire dal 4 luglio a prezzo scontato per un periodo limitato... Con l'intento, abbastanza dichiarato, di puntare al sold out per tutta la durata della manifestazione (il tetto è fissato a 80.000 biglietti giornalieri). Il comunicato potete leggerlo integralmente CLICCANDO QUI.
Se seguite questo blog da qualche anno saprete che non manco mai di sottolineare quelle che, secondo me, sono le criticità e le inadempienze di quella che dovrebbe essere la manifestazione legata ai fumetti e all'immaginario pop più importante d'Italia... Nonchè una delle più visitate al mondo... Però, generalmente, inizio a parlarne più avanti e non certo in questo periodo.
Perchè, quindi, dedico il post di oggi a Lucca Comics & Games 2017?
Perchè il comunicato stampa di cui sopra, in certi punti è talmente surreale da risultare quasi irritante per chi conosce davvero il significato di alcuni termini... Soprattutto se conosce l'inglese. Mi riferisco, in particolare, alla parte dedicata ai valori della manifestazione, che vi riporto qui di seguito.
"A presentare le principali novità
dell'edizione 2017, Alessandro Tambellini, sindaco di Lucca; Rossana
Sebastiani, in rappresentanza della Provincia di Lucca; Francesco
Caredio, presidente Lucca Crea Srl; Emanuele Vietina, direttore
esecutivo Lucca Crea Srl; Andrea Parrella, head of sales Lucca Crea Srl;
Jacopo Moretti, programmazione eventi Lucca Crea Srl e, via skype, in
collegamento da Seoul Giovanni Russo, coordinamento eventi e
programmazione Lucca Crea Srl.
I cinque valori di Lucca Comics &
Games sono l’ideale completamento del claim 2017, Heroes, il manifesto
identitario del nostro universo e i suoi appassionati. Un eroe, per
essere tale, si mette infatti in viaggio verso l’avventura, anche se non
si sente pronto, anche se ha paura. Attraverso le prove che affronterà
sarà aiutato dai vecchi amici, ne conoscerà di nuovi, e tornerà
trasformato. A Lucca, ogni anno, succede proprio questo.
Una manifestazione che è sempre più
internazionale come dimostra il collegamento in diretta di Giovanni
Russo, attualmente a Seoul, per una residenza artistica e per tessere
nuovi rapporti internazionali per il festival.
- Community. Lucca
Comics & Games è un momento di partecipazione del pubblico, che
diventa protagonista e non solo spettatore. La manifestazione è
costruita dai fan che la rendono unica al mondo, che vivono in prima
persona il sogno autoriale preferito, e ne creano di propri: un
appuntamento, un incontro, un nuovo storytelling. Dunque…
#aLuccaPartecipiamo.
- Inclusion. La
manifestazione è per tutti, non vuole escludere nessuno, perché ognuno
può svelarci un segreto o farci conoscere altri eroi: #aLuccaAccettiamo
di essere tutti diversi l’uno dall’altro, gli appassionati di fumetto si
aprono ai gamer, i cosplayer accolgono i lettori, gli esperti di
fantasy si aprono ai fan di zombie e vampiri, gli otaku agli amanti del
Far West. La diversità è la parte più bella dell’avventura.
- Discovery.
Conoscere nuovi mondi, varcare la frontiera come ogni viaggiatore. A
Lucca si viene per celebrare la passione per il proprio mondo, ma anche
per scoprirne uno di cui si ignorava l'esistenza. Coi fumetti, coi libri
o i videgiochi, a Lucca ci spingiamo oltre le nostre preferenze, ogni
anno #aLuccaScopriamo una zona del festival mai visitata. Si cresce
anche così.
- Respect. Essere
apprezzati e apprezzare: #aLuccaRispettiamo tutti, ma soprattutto - come
i veri eroi - amiamo la terra che calchiamo lungo il cammino: il nostro
pubblico capisce il valore culturale dei luoghi monumentali della
città, li vive a fondo perché sono il palcoscenico ideale per essere
protagonisti, li protegge e li lascia intatti per chi verrà dopo.
- Gratitude. Offrire
agli altri visitatori i propri talenti, agli ospiti la sua passione e la
sua gratitudine, a tutti la sua energia: è bella la cura con cui- come
gli eroi - assembliamo la nostra armatura, la dedizione con cui
affrontiamo un lungo viaggio o una lunga attesa, e la sincerità con cui
#aLuccaRingraziamo, prima di una dedica o della risposta a una domanda,
gli autori che amiamo. E loro ringraziano gli appassionati che li
celebrano nel magico scenario di Lucca.
Su questi valori condivisi si è fondata e
si fonda Lucca Comics & Games. Ecco perché aspettiamo tutti, a
braccia aperte: parafrasando il grande David Bowie insieme possiamo
essere eroi, anche solo per 5 giorni!"
Ecco... Adesso mettetevi comodi, perchè ho diverse cose da dire... E non so quanto riuscirò ad essere diplomatico...
Premessa: siamo l'unica nazione al mondo in cui una manifestazione di questo genere e di questa portata è gestita (e presentata) da un'Amministrazione Comunale e da una partecipata del Comune, come una qualsiasi sagra della cotica o una rassegna di spettacoli estivi per animare il centro cittadino...
Tra l'altro Lucca Crea S.r.L. (trovate il suo sito QUI) nasce per promuovere gli eventi turistici, gli spazi espositivi e le manifestazioni della città, e non per seguire specificamente Lucca Comics & Games durante tutto l'anno (quando le associazioni che lavorano per le grandi manifestazioni fumettistiche americane, ad esempio, fanno proprio questo), e il fatto che voglia darsi un taglio da convention fumettistica internazionale proponendo una carta dei valori di questo tipo suona davvero come una presa in giro... O una sequela di parole messe giù a caso, scegliete voi. Soprattutto perchè distorce il significato di alcune parole, che dovrebbero avere tutt'altro genere di valenza, e dimostra che fondamentalmente chi si occupa dell'evento non ha idea di quello con cui ha a che fare...
A cosa mi riferisco? Andiamo con ordine.
Community. Quando mai a Lucca Comics & Games sono stati messi davvero al centro gli appassionati - intesi come community - e le loro esigenze? Di fatto si è sempre presentata coma una grossa fiera campionaria dai toni vagamente carnevalizi, finalizzata a massimizzare la portata dei visitatori (senza fare grandi distinzioni fra appassionati e turisti occasionali) a discapito del loro senso di appartenenza ad una qualsiasi comunità... Gli argomenti degli incontri e delle iniziative (a differenza di quanto succede negli USA) non sono mai stati gli appassionati in quanto tali e se ci sono stati raduni e punti di incontro, o più banalmente dei cortei di cosplayer tematici, è stato per merito di chi li aveva organizzati a prescindere dal programma della manifestazione... Il tutto in un clima di anarchia generale che spesso ha causato molti disagi (anche logistici).
Inclusion. Ma seri? A Lucca Comics & Games pensano davvero che "inclusion" voglia solo dire mettere assieme le varie tipologie di appassionati? E le varie categorie di persone, allora? Se cercate la parola "inclusion" associata alle maggiori manifestazioni fumettistiche del mondo trovate una sfilza di iniziative per valorizzare le donne, le minoranze etniche, quelle religiose e - soprattutto - gli appassionati LGBT. Di tutto questo a Lucca Comics & Games non c'è mai stato traccia, e dubito vivamente che con questi presupposti il 2017 segnerà una svolta. E poi vogliamo parlare dei disabili? Avete mai notato quanti pochi disabilili si aggirano per la manifestazione? Non sarà forse per via delle barriere architettoniche e del pressochè totale disinteresse per chi necessita di particolari accorgimenti (a partire dai bagni pubblici)?
Discovery. Sul fatto che a Lucca Comics & Games si possano fare nuove scoperte si può anche essere d'accordo, ma anche in questo caso bisogna vedere in che misura si tratta di scoperte casuali e in che misura chi organizza la manifestazione favorisce le suddette scoperte... E su questo bisognerebbe riflettere seriamente, anche perchè i focus degli incontri e delle presentazioni spesso e volentieri non riguardano le nuove tendenze e gli stimoli più interessanti che arrivano da tutto il mondo... Anzi... Spesso e volentieri si riducono a delle semplici vetrine commerciali che lasciano quello che trovano. Anche alle fiere campionarie si fanno tantissime scoperte, ma almeno chi le organizza ha il buon gusto di non attribuirsene il merito.
Respect. Sicuramente il rispetto non è quello con cui hanno a che fare i visitatori che si spostano con i mezzi pubblici trasformati in carri bestiame, per poi fare inifinite code alle biglietterie senza che nessuno passi per fornire almeno una bottiglietta d'acqua a un prezzo onesto... E non è nemmeno rispetto favorire i commercianti locali evitando accuratamente di costruire delle aree di ristoro supplementari per chi vuole bere e mangiare senza fare code infinite presso i bar e i ristoranti del centro... Realizzarne almeno una solo per chi è munito di biglietto sarebbe un'idea così balzana? E allestire dei bagni pubblici solo per chi ha il biglietto? E comunque non c'è neanche tanto rispetto nel fatto che poi, in centro, ci siano pochissimi bar e ristoranti aperti dopo una certa ora per non disturbare i residenti... O nel fatto che le minoranze di cui parlavo al punto "inclusion" vengono semplicemente ignorate. E qui mi fermo, anche se la questione del "rispetto" avrebbe molti altri punti da affrontare...
Gratitude. Ecco... Questo è un punto emblematico, perchè a quanto pare mette in chiaro che per Lucca Comics & Games la gratitudine è quella dell'organizzazione nei confronti degli ospiti, e quella degli ospiti nei confronti dei visitatori... Però, a quanto pare, nessuno nell'organizzazione si sente in dovere di ringraziare i visitatori per la pazienza infinita con cui ogni anno sopportano i problemi, i disagi e le inadempienze della manifestazione, sperando sempre che l'anno dopo vada un po' meglio...
E per chiudere in bellezza hanno anche citato David Bowie, giusto per non farsi mancare nulla...
Devo ammettere che a questo punto ero molto tentato di fare un confronto con la San Diego ComiCon di quest'anno, che ha da poco annunciato il suo programma... Giusto per far capire cosa vogliono dire davvero parole come "inclusion" e "respect", ma credo che a questo argomento dedicherò un post a parte, altrimenti oggi diventerei troppo pesante...
Vi anticipo solo che gli incontri a tematica LGBT alla San Diego ComiCon 2017 saranno una dozzina, senza contare quelli che toccheranno l'argomento di sfuggita e quelli incentrati su autori gay dichiarati e/o su fumetti e serie animate con personaggi gay... E nel programma ci sono dozzine di altri incontri incentrati sulle donne, sulle minoranze e su vari temi eticamente (e politicamente) sensibili... Il che mi porta ad una cupa riflessione conclusiva.
Poniamo anche caso che, in un futuro più o meno prossimo, chi gestisce Lucca Comics & Games comprenda davvero il significato di termini come "inclusion" e "respect", e che sia persino disposto a condividerlo... Quante possibilità ci sono che possa agire di conseguenza?
Mi spiego meglio: questi termini hanno anche una valenza politica, nella misura in cui coinvolgono una serie di argomenti e di spunti che vanno ben al di là del concetto di fumetto come semplice forma di intrattenimento, o dell'immaginario pop come forma di evasione... Parlare di donne, di minoranze etniche/religiose piuttosto che di comunità LGBT implica una presa di posizione nei loro confronti, anche perchè questo inciderà sul modo con cui questi temi potrebbero essere affrontati.
Una manifestazione fumettistica che a monte viene gestita da un'Amministrazione Comunale (che poi la appalta a dei tecnici e non a delle persone realmente competenti in fatto di convention fumettistiche di ultima generazione) fino a che punto potrebbe esporsi in questo senso, senza temere delle ripercussioni politiche di qualche tipo? Oltretutto in una città notoriamente conservatrice come Lucca?
Molto poco, evidentemente.
Anzi, molto probabilmente la mission di chi la organizza è proprio quella di mettere in piedi una manifestazione che risulti la più spensierata possibile, che metta al centro il fumetto e l'immaginario pop intesi come semplice forma di svago... In poche parole che non sia vulnerabile agli attacchi e alle strumentalizzazioni, anche politiche, che potrebbero partire da una critica ai suoi contenuti e alla sua impostazione.
Quindi, nonostante tanti bei proclami, alla fine Lucca Comics & Games è e resta prigioniera della sua macchina organizzativa e dei vincoli di una manifestazione gestita da un'amministrazione pubblica, con tutta una serie di limiti che altrove sono stati superati da un pezzo...
Intendiamoci: se la si considera un'enorme fiera campionaria di fumetti, con tanti ospiti importanti e un carnevale annesso, probabilmente si avvia a diventare la più importante e la più bella del mondo... Però forse è arrivato il momento di rassegnarsi all'idea che le manifestazioni fumettistiche di questa portata, quelle vere, sono un'altra cosa... E lo saranno sempre di più.
Alla prossima.
Nessun commento:
Posta un commento