Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Il post di oggi parte con la segnalazione di un bell'esempio di come potrebbero (e dovrebbero) essere promossi i fumetti a tematica omoerotica. Le fiere del fumetto classiche, in teoria, potrebbero offrire una buona vetrina, ma per ovvi motivi (come ad esempio la presenza di minori), la promozione di materiale omoerotico deve rimanere abbastanza contenuta, senza contare che il pubblico potenziale per questo genere di pubblicazioni va ben al di là di chi frequenta abitualmente le fiere di fumetto. E allora che fare? Magari si potrebbe affittare uno spazio espositivo in una delle tante fiere erotiche gay che si tengono in varie parti del mondo, come ad esempio il BLACK PARTY EXPO, che si è tenuto lo scorso week end a New York all'interno del più noto BLACK PARTY...
Andiamo con ordine, per quanti non fossero molto addentro a questo genere di cose. Da qualche anno, soprattutto in ambito gay, vanno molto di moda i cosiddetti circuit party: degli eventi che durano ininterrottamente per diversi giorni coordinando diversi locali e iniziative, in modo da offrire divertimento ad orario continuato. I circuit party attirano visitatori da ogni parte del mondo e spesso hanno anche un filo conduttore, come nel caso del BLACK PARTY di New York, che è dedicato al sesso un po' più spinto (anche perchè, come dimostrato da una recente indagine statistica, New York è la capitale del sado maso e del fetish per i gay americani). Fatto sta che anche quest'anno il BLACK PARTY di New York ha attirato una marea di gente più o meno truzza, che - presumibilmente - non rappresenta il tipico pubblico delle fiere del fumetto...
D'altra parte è anche un pubblico gay molto attento a tutto quello che ha a che fare con la sessualità, ed è perennemente in cerca di stimoli nuovi e originali... In poche parole potrebbe essere un pubblico potenzialmente molto interessato a dei fumetti omoerotici, anche se magari non ha mai letto un fumetto in vita sua. Perchè, allora, non approfittare della fiera commerciale organizzata in occasione del BLACK PARTY? E così al BLACK PARTY EXPO che si è tenuto venerdì e sabato, fra i tanti espositori ce n'era anche qualcuno che non avrebbe sfigurato in una classica fiera di fumetti (sempre che la suddetta fiera avesse avuto una sezione vietata ai minori, ovviamente). Infatti era presente un stand per la CLASS COMICS (la casa editrice fondata da Patrick Fillion).
Ed era presente anche lo stand di JC Etheredge, un illustratore e fumettista che da qualche anno si è guadagnato un certa popolarità grazie al suo sito ANTI-HEROES, dove ha un'ampia sezione a pagamento (per la modica cifra di 19,99$ al mese) in cui mette a disposizione centinaia e centinaia di lavori che ha realizzato negli ultimi anni con il suo stile a metà strada fra manga e cartoons.
Inoltre era presente uno stand anche per il sito 3Dgayvilla, che da circa due anni propone un gioco di simulazione (ovviamente hard) a cui si può partecipare online, creando un avatar che si muove in un classico mondo virtuale dove tutto è possibile (anche e soprattutto a livello di vita sessuale). Niente di particolarmente nuovo nel panorama di internet, ma pare che questo gioco stia avendo un certo successo.
Morale della favola: è altamente probabile che, grazie alla presenza di questi stand al BLACK PARTY EXPO, qualcuno dei visitatori - che magari non aveva mai nemmeno considerato l'ipotesi di trovare gradevoli certi prodotti - abbia ampliato i propri orizzonti e abbia iniziato a cambiare idea. Che dire? Sicuramente questa è l'ennesima conferma della concezione, estremamente trasversale, che hanno gli americani del termine "cultura gay". Ed è anche una buona prova dello spirito di iniziativa e della mancanza di pregiudizio che ha portato la comunità gay americana a raggiungere degli obbiettivi che in Italia rimangono ancora abbastanza remoti. Quel genere di mentalità che, ad esempio, spinge le varie iniziative che coinvolgono l'arte omoerotica a fare rete e a collaborare per un fine comune... Probabilmente non è un caso se la prossima mostra organizzata dalla Tom Of Finland Foundation (l'ennesima) si intitolerà NEVER ALONE ("mai soli") e porterà una rappresentanza degli artisti che espongono nella sua galleria permanente presso l'ONE, l'archivio gay e lesbico nazionale di Los Angeles...
L'esposizione sarà aperta al pubblico dal 2 aprile al 26 maggio e contribuirà, se pure a Los Angeles ce ne fosse ancora bisogno, alla diffusione della cultura dell'arte omoerotica e alla valorizzazione dei suoi artisti di spicco. Se seguite con costanza questo blog, sapete bene che mostre come questa sono tutt'altro che rare nelle maggiori città occidentali, che spesso hanno anche musei e gallerie permanenti dedicate all'arte omoerotica. Non stupisce, quindi, che contribuiscano a creare quel circuito virtuoso che spinge il pubblico gay a maturare un certo interesse verso questo tipo di arte, con tutta una serie di benefiche ripercussioni di vario tipo anche in ambiti che non hanno a che fare direttamente con l'arte gay. Basti pensare che ogni donazione ricevuta per la mostra NEVER ALONE servirà anche a finanziare le altre attività culturali dell'archivio ONE... Che, per la cronaca, ha trovato posto (a titolo gratuito) nei locali della University of Southern California...
Da notare che il presidente dell'archivio ONE, che si chiama Joseph Hawkins (e che vedete nella foto sotto), ha una cattedra di antropologia e Gender Studies proprio alla University of Southern California.
In parole povere un professore di una rinomata università americana è anche il presidente di uno dei più importanti archivi storici gay e lesbici, che viene ospitato presso i locali della suddetta università (che lo ospita e lo tutela GRATIS, grazie alle sue risorse economiche). Nel frattempo ONE organizza regolarmente eventi culturali e mostre d'arte omoerotica (NEVER ALONE è solo una fra le tante, e se non ci credete CLICCATE QUI) senza che nessuno abbia niente da ridire, soprattutto alla University of Southern California... Esattamente il tipico scenario che possiamo vedere anche in Italia, vero? Ironia a parte penso che manifestazioni di questo tipo diano esattamente la misura di tutto quello che si può fare quando le cose funzionano come si deve e quando la comunità gay riesce a fare rete e ad avere un approccio decisamente elastico (e mentalmente aperto) verso tutto ciò che la riguarda...
Non sarebbe forse il caso di prendere un po' esempio?
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