Ciao a tutti, come va?
Devo ammettere che, dopo aver seguito per tanto tempo la storia del boicottaggio dello sceneggiatore anti-gay Orson Scott Card (foto sotto) da parte dei lettori gay di fumetti, che hanno spinto la DC Comics a "licenziarlo" ancora prima che la sua storia di Superman fosse ultimata, pensavo che non avrei più dovuto parlarne... E invece sembra proprio che la sua odissea si arricchirà di nuovi ed interessanti capitoli. Infatti, in occasione del verdetto della Corte Suprema a favore dei matrimoni gay non è proprio riuscito a starsene zitto, e in un'intervista ha detto che secondo lui è stato un gesto di intolleranza nei confronti dei matrimoni tradizionali, che così rischiano di perdere il loro significato e il loro primato naturale.
E dopo questa uscita, secondo voi, le associazioni gay americane potevano starsene a loro volta zitte? Proprio no! In particolare quelle che raccolgono gli appassionati di immaginario pop, dopo questa sua infelice dichiarazione, non vogliono lasciare che questo scrittore si arricchisca impunemente con l'imminente lancio internazionale della riduzione cinematografica di uno dei suoi racconti. Infatti in vista del debutto del film ENDER'S GAME, il prossimo autunno, l'associazione GEEKS OUT (che probabilmente non resterà da sola) ha deciso di organizzare una vera e propria azione di sensibilizzazione collettiva, per spingere il pubblico gay e gay friendly a disertare le sale cinematografiche in cui il suddetto film verrà proiettato.
Inoltre sembrano decisi ad organizzare delle vere e proprie manifestazioni in occasione della prima del film nelle città più importanti, e se volete partecipare al tutto potete CLICCARE QUI. In attesa di verificare fino a che punto le loro minaccie si concretizzeranno, i produttori e il distributore Lionsgate, sono arrivati al punto di dichiarare pubblicamente che si dissociano dalle opinioni di Orson Scott Card e che queste non dovrebbero condizionare il pubblico interessato a vedere la trasposizione cinematografica del suo racconto... E devo ammettere che mi hanno quasi fatto tenerezza.
D'altra parte l'associazione GEEKS OUT ha risposto dicendo che il problema non nasce dal il film in quanto tale, ma dal fatto che SICURAMENTE Orson Scott Card reinvestirebbe eventuali guadagni milionari per sostenere le associazioni anti-gay di cui fa parte (anche perchè è co-produttore del suddetto film), quindi non tornerà sui suoi passi.
Quando si dice avere le idee chiare...
Sia come sia sarà davvero molto interessante seguire gli sviluppi della situazione.
Una cosa, però, è certa: di tutto questo in Italia probabilmente non giungerà che un vago eco, e molto difficilmente i gay italiani si porranno dilemmi al riguardo.
Anche perchè, probabilmente, dalle nostre parti non ci sono associazioni gay abbastanza evolute da prendersi a cuore questioni di questo genere.
Alla prossima.
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