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lunedì 24 novembre 2014

...CHI FA L'INDIANO?

Ciao a tutti, come va?
Ultimamente avrete notato che i post del lunedì sono stati dedicati all'Italia, ma questa volta voglio fare un'eccezione (anche perchè - riguardo all'Italia - sto raccogliendo materiale per un post molto interessante, sul quale preferisco non anticiparvi nulla). A quanto pare, infatti, ci sono ancora nazioni al cui confronto persino l'Italia riesce a fare bella figura, soprattutto in quei casi in cui si tratta di paesi che aspirano alla modernità e si ritrovano a cozzare pesantemente contro una mentalità retrograda che detta ancora legge.

Forse ricorderete che su questo BLOG avevo segnalato l'arrivo di Dorian Pavus (CLICCATE QUI), il primo personaggio ESCLUSIVAMENTE gay nella saga videoludica di DRAGON AGE, che sarebbe comparso in DRAGON AGE: INQUISITION, in uscita proprio in questo periodo. Ebbene: il personaggio a mantenuto molte delle sue premesse, e ha riservato anche alcune gradevoli sorprese... Infatti non solo dispensa baci appassionati...
Non solo danza sul terrazzino adiacente al salone dei ricevimenti del castello col suo principe, in perfetto stile Cenerentola...
Ma concede al pubblico persino dei nudi posteriori INTEGRALI molto interessanti nelle sue sequenze post coitali...


Tutto questo dopo avere dato prova, oltre che delle sue capacità di combattimento, anche di un notevole fascino, di una voce profonda e sensuale, di una sottile ironia e di un sex appeal molto notevole (che trasuda anche da dettagli come la sua postura e la sua andatura)... Dimostrando, in parole povere, che il concetto di gay nel 2014 si è ormai lasciato alle spalle tutta una serie di luoghi comuni che fino a pochi anni fa servivano soprattutto a confermare l'esclusività e la superiorità del maschio eterosessuale e dei suoi atteggiamenti... Senza contare che, indugiando sulla nudità di Dorian, la casa produttrice Bioware ha sdoganato in un colpo solo il nudo posteriore maschile, il nudo posteriore omoerotico e il nudo posteriore post coitale, segnando probabilmente un punto di non ritorno in tutto il mondo dei videogames.
Un applauso, quindi, alla Bioware, al suo coraggio e alla sua politica gay friendly, anche se - com'era prevedibile - il bello arriva adesso. Infatti è di qualche giorno fa la notizia che in India il videogioco DRAGON AGE: INQUISITION non potrà essere venduto, in quanto in contrasto con le leggi vigenti nel paese. Ora: le autorità indiane non sono entrate nello specifico, ma considerando che in India è ancora in vigore una vecchia legge coloniale contro la sodomia (nonostante qualche anno fa si fosse quasi riusciti ad abolirla) i conti sono presto fatti... E probabilmente il problema non nasce tanto dal fatto che Dorian ha presunti rapporti "sodomitici" (che comunque non vengono mai mostrati), quanto dal fatto che viene presentato come un omosessuale eroico e vincente, senza lasciare praticamente alcun appiglio a quanti volessero trovare motivi per denigrarlo o "usarlo" per dimostrare che nell'omosessualità c'è qualcosa di sbagliato... Anzi: con i suoi magnifici baffoni rispecchia perfettamente l'archetipo dell'eroe indiano tradizionale!
Nessuno stupore, quindi, che sia bastata la sua presenza a mettere in allarme le autorità indiane, che probabilmente lo hanno visto come un'ulteriore minaccia alle già precarie motivazioni con cui cercano di tenere in piedi la legge anti sodomia di cui sopra, che viene mantenuta giusto per tenersi buono l'ampio elettorato ignorante e tradizionalista del paese... E quasi certamente l'esempio dell'India sarà seguito dalla Russia, che ha addirittura una legge contro la propaganda gay, e da altre nazioni non propriamente progressiste.

La cosa interessante, però, è che SICURAMENTE la Bioware lo aveva messo in conto, ma è voluta andare ugualmente per la sua strada, perchè considerava la rappresentazione di Dorian una questione di principio,  una promessa da mantenere nei confronti dei fans di DRAGON AGE e - soprattutto -  nei confronti della loro intelligenza, anche a discapito di eventuali ripercussioni economiche in paesi poco gay friendly.

L'ideatore e scrittore di DRAGON AGE, lo sviluppatore gay dichiarato David Gaider (che vedete nella foto sotto, e che tra l'altro scrive i fumetti di DRAGON AGE per l'editore Dark Horse) ha dichiarato che:

"Dorian è il primo personaggio apertamente gay che ho avuto l'opportunità di scrivere. Suppongo che questo aspetto possa provocare polemiche in alcune parti del mondo ma sono stato contento di inserirlo. Nella scrittura di Dorian ho messo molto di me e ho fiducia nel fatto che questo lo farà apparire come un protagonista riuscito per i fans della serie"
Tanto di cappello. Oltretutto anche se questo videogioco non potrà essere venduto in India non c'è scritto da nessuna parte che non possa essere ordinato all'estero e fatto spedire comodamente a casa dei gamers indiani che vorranno acquistarlo. Morale della favola: tutta questa storia, più che una fonte di guai, per la Bioware rappresenterà un fonte di pubblicità supplementare... E non è da escludere che se DRAGON AGE: INQUISITION avrà successo ci ritroveremo presto con un numero crescente di titoli che proveranno a presentare la loro componente gay con maggiore disinvoltura... Mentre Dorian Pavus, con le sue uscite ad effetto, diventerà quasi certamente un personaggio cult, dentro e fuori la comunità LGBT...
E a questo punto, anche se non avrei voluto, non posso fare a meno di concludere questo post con una piccola riflessione sulla situazione italiana. Nel senso che DRAGON AGE: INQUISITION non è un caso poi così isolato nel panorama dei videogames e delle forme di intrattenimento (a partire dai serial TV) che vanno per la maggiore fra i giovani del 2014. Forme di intrattenimento che hanno un approccio molto moderno e disinibito verso argomenti e situazioni che - tradizionalmente - dai media del nostro paese sono considerati un tabù. In particolare, ovviamente, mi riferisco ai fumetti. Gli stessi fumetti che continuano a perdere lettori o che non riescono a ingranare come vorrebbero, spingendo i loro editori a interrogarsi sulle ragioni di questo stato di cose...

Eppure quando mi ritrovo a parlare di cose come DRAGON AGE: INQUISITION a me sembra tutto estremamente chiaro e lineare: gli editori italiani NON sanno guardare in faccia alla realtà, ai gusti che cambiano e al fatto che i nuovi lettori potenziali sono MOLTO diversi da quelli tradizionali e tradizionalisti che vogliono tenersi buoni a tutti i costi... Anche se pian piano si stanno estinguendo, per tanti motivi che adesso sarebbe troppo lungo elencare, mentre - guardacaso - i videogiocatori (o gamers, come si dice oggi) sono sempre di più e hanno una mentalità sempre più elastica.

Ognuno tragga le sue conclusioni.

Alla prossima.

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