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lunedì 16 febbraio 2015

IRONIE EDITORIALI E INDIZI VARI...

Ciao a tutti, come va?
Nonostante le apparenze ci tengo a precisare che non sono ossessionato dalle polemiche sui fumetti italiani, anzi... Dipendesse da me preferirei concentrarmi su tutt'altro... Solo che in questo periodo sembra che il destino si accanisca a portarmi sull'argomento. Questa volta, per esempio, ho l'opportunità di fare ulteriore chiarezza su due misteri che hanno tenuto banco su questo blog di recente.

Cominciamo con la questione del numero 341 di DYLAN DOG e della sessualità di John Ghost... Probabilmente vi chiederete quali elementi possono essere emersi a distanza di due settimane dal mio ultimo post sull'argomento (CLICCATE QUI)... Soprattutto dopo che avevo esaminato i disegni nei minimi dettagli, notando persino la misteriosa scomparsa di una scarpa. Ebbene: un tassello importante per inquadrare il mistero della scarpa (e non solo) arriva dall'ultimo numero della rivista SCUOLA DI FUMETTO (che, ironia della sorte, è una rivista diretta da Laura Scarpa). Infatti presenta uno speciale dedicato al rinnovamento di Dylan Dog, in cui viene pubblicato il bozzetto originale di Angelo Stano, relativo alla famosa vignetta del lettone in cui esordisce John Ghost...

Ebbene: come noterete anche voi si tratta di un bozzetto molto dettagliato, di quelli che probabilmente vengono inviati alla casa editrice per essere approvati prima di procedere alla realizzazione della tavola vera e propria... E in questo bozzetto si nota che le due scarpe col tacco sul lato della figura femminile erano presenti dall'inizio, mentre dal lato della figura "ambigua" non ne abbiamo neanche una... Anche perchè, nel bozzetto, il soggetto sembra molto più maschile rispetto a quella che poi sarà la versione rifinita e pubblicata su DYLAN DOG 341... Addirittura azzarderei l'ipotesi che Angelo Stano volesse conferire al giovanotto un taglio di capelli da rocker inglese anni '80.

Quindi, avendo  disposizione questo nuovo elemento, tutto lascia supporre che i fatti possano essersi svolti in questo modo: inizialmente Roberto Recchioni aveva stabilito che il personaggio dovesse essere un ragazzo e ha dato ad Angelo Stano le indicazioni per realizzare un maschio in quella posizione...

A disegno ultimato, quando c'era da realizzare la versione definitiva per lo Speciale John Ghost di Lucca, qualcuno in Bonelli deve averci ripensato (forse leggendo la sceneggiatura iniziale non si aspettava che la figura maschile giacesse appoggiata a John Ghost, e ha trovato il disegno troppo sensuale), così ha chiesto ad Angelo Stano di femminilizzare il personaggio: rendendo il suo bacino più femminile, aggiungendo un orecchino, un taglio alla Audrey Hepburne e un vezzoso ricciolino sulla tempia...

A quel punto, probabilmente, gli è stato chiesto di ritoccare pesantemente anche le vignette successive (o forse è stato chiesto a qualche altro disegnatore, visto che lo stile delle vignette successive non è proprio omogeneo), per trasformare il ragazzo in una ragazza mascolina, e così è comparsa anche la famosa scarpa, per sottolineare il genere femminile del personaggio...

Dopodichè la tavola in anteprima ha iniziato a circolare su internet, ma siccome le correzioni all'ultimo minuto non fanno miracoli qualcuno ha iniziato a supporre che il personaggio in questione fosse comunque un uomo... E Roberto Recchioni non ha certo smentito, anche perchè in questo modo avrebbe garantito una pubblicità supplementare a John Ghost e nel frattempo avrebbe potuto mettere con le spalle al muro l'editore. A quel punto la frittata era stata fatta, e così l'editore ha concesso - presumibilmente su richiesta dello sceneggiatore - almeno la rimozione della famosa scarpa della vergogna nel momento in cui ha dovuto ripubblicare il disegno su DYLAN DOG 341...
Ovviamente non sapremo mai se questo episodio ha creato tensioni fra gli autori del fumetto e l'editore, ma qualcosa mi dice ci sono state perlomeno delle discussioni al riguardo, anche perchè quando Roberto Recchioni è intervenuto sul forum di COMICUS per chiarire i dubbi sulla sessualità del personaggio si è espresso con un sibillino "non si vede il seno; per me quello è un uomo; ma sulla cosa cercherò di tornare sopra nei prossimi albi".

E questo, alla luce degli elementi analizzati in questo post, potrebbe anche voler dire che il risultato finale è stato una specie di compromesso, visto che per Roberto Recchioni  quello sarebbe dovuto essere un uomo fin dall'inizio, ma l'editore ha fatto di tutto per cambiare le cose... Evidentemente per  EVITARE di passare per un editore troppo progressista e gay friendly presso il suo pubblico di riferimento, che - come da prassi - reputa molto bigotto. Comunque, se tutto questo casino è successo solo per una manciata di vignette, non sarà affatto semplice tornare a parlare della bisessualità di John Ghost, anche perchè è molto probabile che adesso l'editore starà molto più attento a non lasciare che certi dettagli sfuggano al suo controllo.

Staremo a vedere.

C'è da dire che, per uno strano gioco del destino, il bozzetto di Angelo Stano è stato pubblicato su un numero di SCUOLA DI FUMETTO che dedica un dossier speciale, e la copertina, a Charlie Hebdo e al diritto di esprimersi liberamente attraverso fumetti e vignette... E bisogna rendere merito a Laura Scarpa per il fatto di essere stata praticamente l'unico direttore editoriale che ha concesso ad una pubblicazione italiana a fumetti e/o sui fumetti di dedicare una copertina a Charlie Hebdo...

Per quel che vale ha tutta la mia stima, soprattutto considerando lo stato in cui versa l'editoria italiana di oggi (a fumetti e non solo)...

Il che, però, mi porta a parlare ancora del disastro che è successo con la copertina di TOPOLINO 3089, quella sostituita all'ultimissimo momento per motivi misteriosi, ma che forse tanto misteriosi non sono se la mia ricostruzione dei fatti è vera (CLICCATE QUI se vi è sfuggita)... Infatti anche riguardo a questa fosca vicenda sono emersi nuovi dettagli fra l'ironico e l'inquietante.

Nonostante tante belle parole che hanno cercato di far passare il cambio di copertina come una scelta coerente e meditata, spacciando la copertina diffusa in anteprima come "un errore di comunicazione", i fatti hanno clamorosamente smentito questa versione degli eventi.

Infatti l'editoriale della direttrice su TOPOLINO 3089 si riferisce proprio alla prevista copertina piena di matite che celebra la libertà di stampa... E se non ci credete potete leggerlo qui di seguito (nella prima versione per gli abbonati alla versione digitale, in cui compare il bozzetto della copertina con le matite)...

Questo, in teoria, porterebbe a pensare che quando "dall'alto" è arrivato l'ordine di cambiare copertina TOPOLINO 3089 fosse già andato in stampa, e che l'unica cosa che si poteva sostituire era giusto la copertina, perchè evidentemente viene impaginata solo in un secondo momento...

Ma forse le cose non sono andate così, visto che la Disney Panini è riuscita comunque a sostituire il bozzetto all'interno dell'editoriale con un bozzetto relativo a Pippo Reporter... La cosa curiosa è che NON si tratta del disegno di Pippo Reporter presente sulla copertina, ma più probabilmente del bozzetto della copertina INEDITA che la Disney Panini avrebbe voluto inserire sul numero 3089 per sostituire quella con le matite, ma che non ha avuto il tempo materiale di realizzare (e di farsi approvare dalla Disney americana, se la storia dell'approvazione dei disegni per le copertine italiane fosse vera).

In ogni caso, considerando che sono riusciti a sostituire il bozzetto, viene anche da chiedersi perchè non è stato sostituito anche l'editoriale... Forse per non peggiorare la situazione, visto che l'editoriale era già stato scaricato con l'edizione digitale? O forse la direttrice era rimasta talmente sconvolta da quello che stava succedendo da non avere la minima idea di cosa scrivere? Era talmente furibonda che ha preferito trattenersi piuttosto di scrivere di getto quello che pensava in quel momento, rischiando di compromettere la sua posizione (per poi ritrovarsi come la sua predecessora Claretta Muci, a lavorare per Eva 3000)? Oppure lasciare quell'editoriale cambiando solo il bozzetto è stato un consepevole atto di ACCUSA nei confronti di chi ha ha censurato la copertina e ha voluto diffondere un comunicato stampa pieno di bugie? Chissà...

Quel che è certo è che a tutto questo non è seguito praticamente nulla...

I lettori più affezionati di Topolino hanno già iniziato a soprassedere, mentre quelli che erano sul punto di smettere di seguire Topolino hanno colto l'occasione per dare un taglio netto alla loro collezione (i dati di vendita saranno disponibili fra un paio di mesi e sarà interessante verificare le conseguenze di tutta questa storia)... Però - effettivamente - non è stata organizzata alcuna iniziativa di protesta, e non è stata formalizzata nessuna richiesta di chiarimento, men che meno partendo dai siti internet e dai social network... Anzi: alcuni siti e blog hanno persino detto che è già tanto che la Disney Panini abbia PENSATO una copertina sulla libertà di espressione... E poco importa se nei fatti non ha avuto la libertà di pubblicarla, perchè - a quanto pare - è il pensiero che conta...

Sarà...

Fatto sta che ancora non si sa per certo chi ha imposto la censura...

E badate che non è un dettaglio da poco: perchè se il divieto è davvero arrivato dalla Walt Disney Company (cosa di cui dubito, per i motivi che ho esposto nel mio precedente post) è un conto, ma se il problema nasce e si consuma in Italia (magari a seguito di un articolo omofobo comparso su IL SOLE24ORE, che trovate CLICCANDO QUI ) il discorso cambia completamente... E metterebbe in luce una serie di criticità di cui i lettori di Topolino, e i cittadini italiani in generale, dovrebbero essere messi al corrente.


E il comunicato stampa nebuloso e truffaldino che è stato diffuso, alla luce della controprova rappresentata dall'editoriale, rende tutto ancora più sospetto... Quasi come se fosse stato studiato per coprire qualcuno... Qualcuno che ha il potere di dare ordini, ma che non vuole essere additato come il responsabile di questo brutto episodio.

Analizziamo i fatti: se fosse tutto partito dalla Walt Disney Company, e nel comunicato la Disney Panini avesse detto chiaro e tondo che la Walt Disney Group aveva posto il veto, sarebbe cambiato qualcosa? No. Perchè comunque in Italia TUTTI hanno dato per scontato che il veto fosse partito dalla Walt Disney Company. Quindi perchè la Disney Panini non l'ha scritto, magari addolcendo la pillola, invece di suggerire che la multinazionale Disney, nonostante 80 anni di professionalità alle spalle, si accorge di certe cose con due giorni di anticipo e poi PRETENDE di cambiare tutto, senza pensare alle conseguenze e senza assumersene la responsabilità?

Non lo ha fatto per non infierire o perchè non poteva scrivere una cosa che non rispondeva a verità? Non ha indicato il vero responsabile perchè, rimanendo sul vago, avrebbe potuto deviare i sospetti sulla Walt Disney Company senza accusarla direttamente?

Forse sbaglio, ma ora i sospetti che in tutto questo ci abbia messo lo zampino la FINELDO S.p.A. per conto della Merloni (CLICCATE QUI) sono sempre più forti, anche perchè, a conti fatti, sarebbe stata l'unica ad avere il potere (e l'incompetenza editoriale) per entrare a gamba tesa imponendo delle pretese così assurde nel giro di due giorni... E - a differenza della Walt Disney Company - avrebbe comunque preferito restare nell'ombra senza assumersi responsabilità, perchè se da una parte avesse avanzato la richiesta di cambiare copertina per tutelare i suoi affari in Medio Oriente, Cina e Russia, dall'altra non avrebbe avuto alcun interesse a pubblicizzare questo suo intervento in Italia, facendo la figura di chi si schiera coi "nemici dell'Occidente e della democrazia" per una mera questione economica.

In questo caso il comunicato stampa che è stato diffuso sarebbe stato perfetto per dirottare i sospetti sugli americani senza compromettere la posizione della Disney Panini con la Walt Disney Company... Che peraltro, oltre a detenere i diritti sui personaggi Disney detiene anche quelli sui personaggi MARVEL, che in Italia sono sempre pubblicati dalla Panini (tramite un contratto di licenza che viene rinnovato periodicamente)...

Il bello, però, è che la storia non finisce qui...

Infatti sulla copertina di TOPOLINO 3090, dedicata a San Valentino, abbiamo Paperino che omaggia un altro noto personaggio dei fumetti e una delle sue gag ricorrenti... E cioè Charlie Brown di Charles Schultz, alle prese con gli auguri di San Valentino nella sua cassetta della posta...


Una strana coincidenza? La copertina con Paperino versione Charlie Brown era forse prevista da mesi? Mi sembra estremamente improbabile, visto che Paperino non si è MAI vestito come Charlie Brown prima d'ora, men che meno su una copertina di Topolino... Anche perchè si sarebbe trattato di un clamoroso caso di pubblicità indiretta ad un franchise che, entro certi limiti, fa concorrenza alla stessa Disney... E infatti, anche se la Panini pubblica da anni le raccolte di lusso delle striscie dei Peanuts, nei suoi quasi due anni di vita sotto l'ala della Panini la Disney Panini non ha mai ritenuto opportuno mischiare le due cose...

Quindi i casi sono due: o alla Disney Panini hanno voluto ironizzare su quello che è successo la settimana precedente (cosa che mi pare assurda, considerando il putiferio che c'è stato), oppure la copertina di TOPOLINO 3090 è stato un modo molto contorto (e un po' paraculo, se mi concedete il termine) per fare ammenda e prendersi una specie di rivincita su chi ha voluto eliminare la copertina dedicata a Charlie Hebdo (e che, evidentemente, è ritenuto tanto ignorante in fatto di fumetti da non cogliere la citazione... Quindi direi che NON è la Walt Disney Company...). Infatti il nome del settimanale satirico Charlie Hebdo deriva - per stessa ammissione dei suoi creatori - proprio da Charlie Brown: un po' perchè tutti erano fans di Schultz e un po' perchè era un modo per fare satira sul fatto che la precedente incarnazione della rivista, che si chiamava Hara-Kiri Hebdo (in caso ve lo chiedeste Hebdo è il diminutivo di hebdomadaire, e cioè "settimanale"), era stata chiusa a seguito di una copertina dedicata a  Charles de Gaulle... 

A quanto pare le copertine dei settimanali non hanno mai vita facile, quando sono troppo impegnate...

In ogni caso, se le cose stessero così, sicuramente la copertina con Paperino in versione Charlie Brown  aiuterà Valentina De Poli e tutta la redazione di Topolino a sentirsi un po' meno in colpa e a gustare il dolce sapore della vendetta, ma si tratta di una citazione talmente colta (e paracula, se mi è concesso ancora il termine) da sembrare studiata proprio per non fare correre rischi a nessuno... 

Oltretutto, nell'editoriale del numero 3090, Valentina De Poli ribadisce più volte che la copertina è proprio un omaggio a Charlie Brown, perchè questo personaggio è un po' il simbolo di San Valentino (???)... Quindi o Valentina De Poli ha perso la ragione oppure, molto ingegnosamente, ha continuato a ribadire che Charlie Brown è stato scelto a causa di San Valentino proprio in vista di una possibile arringa difensiva, nel caso qualcuno avesse notato altri tipi di messaggi nascosti... Molto ingegnosa...

D'altra parte anche usare la scusa di San Valentino per vestire Paperino come Charlie Brown al fine di omaggiare Charlie Hebdo, lo ammetto, è stata una trovata geniale...

Comunque, a pensarci bene, se la Walt Disney Company avesse davvero posto dei veti sull'uso "politico" dei suoi personaggi che alzano le matite, ma non li avesse posti sulla pubblicità che Paperino fa ad un franchise (quello dei Peanuts di Shultz) che in una certa misura gli fa concorrenza, sarebbe ben strano... Tantopiù che proprio questo febbraio sono passati quindici anni dall'ultima striscia dei Peanuts mai pubblicata (e dalla morte di Schultz), e questo significa una serie di eventi celebrativi che, seppur in minima parte, distoglieranno l'attenzione dai prodotti Disney con conseguenti ripercussioni economiche... Inoltre a breve arriverà al cinema un bel film in computer graphic dedicato proprio a Charlie Brown... Un film che farà concorrenza diretta anche ai prodotti cinematografici della Disney e al relativo merchandising...

Quindi, se diamo per scontato che Valentina De Poli non ha perso la ragione (rischiando peraltro di indisporre sul serio la Walt Disney Company), dobbiamo dedurre che ha voluto lanciarci un messaggio in codice molto chiaro... Con cui ci fornisce anche ulteriori indizi sui veri responsabili della censura che gli è stata imposta...

La questione, però, è che se in Italia gli editori di fumetti sono arrivati al punto di dover concepire delle copertine "criptate" per manifestare la solidarietà a Charlie Hebdo e dissociarsi dai veti imposti dall'alto (magari anche a seguito di un articolo dai toni omofobi pubblicato su IL SOLE24ORE), vuol dire che la situazione è davvero diventata critica.

E il tutto in un clima di relativa indifferenza generale.

Personalmente trovo che tutto questo sia agghiacciante.

Alla prossima.

P.S. Vi ricordo che in cima a questo blog (nella versione web che potete visualizzare dal browser e non in quella per cellulare) potete votare per il PREMIO GLAD (Gay e Lesbiche Ancora Denigrati) 2015. Partecipate e spargete la voce!

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