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venerdì 13 febbraio 2015

SFILATE DEL CUORE

Ciao a tutti, come va?
Di solito questo BLOG non si occupa di moda, ma ogni tanto può succedere se la moda si interfaccia con i risvolti "gay" dell'immaginario pop. Ed è per questo che oggi volevo segnalarvi la collezione autunno-inverno 2015 della giovane stilista Krizia Robustella (che vedete qui sotto e che non ha niente a che fare con la stilista italiana Mariuccia Mandelli, in arte Krizia).

Comunque, se il nome Krizia Robustella non vi dice nulla, forse è perchè - a discapito delle evidenti radici italiane - è nata ad Amsterdam e adesso risiede e produce a Barcellona... Infatti la collezione di cui mi appresto a parlarvi ha debuttato in passerella presso la rassegna di moda 080 Barcellona Fashion, che si è tenuta dal 2 al 5 febbraio, puntando i riflettori sui talenti emergenti e sugli stilisti indipendenti della Catalonia e non solo (come peraltro avviene da quindici anni a questa parte).

Evidentemente, nonostante la crisi e tutto il resto, in Spagna si preferisce continuare ad investere sui giovani e sulla creatività,  e lo si fa anche a livello istituzionale visto che la città di Barcellona è parte attiva nell'organizzazione dell'evento (che ogni anno si tiene in un diverso luogo di richiamo culturale della città, e questa volta è toccato al  MUSEU MARÍTIM DE BARCELONA).

Stendendo un velo pietoso sul fatto che in Italia non mi risulta che esistano iniziative simili di questa portata (anche perchè da noi i grandi nomi cannibalizzano subito i giovani talenti), oggi vi parlo di Krizia Robustella perchè - essendo una stilista giovane anche anagraficamente - realizza collezioni che si rivolgono ai giovani, tenendo in debito conto il loro immaginario di riferimento. E il suo stile, così colorato, eccentrico e kitch, non manca di strizzare l'occhio a una certa estetica che potremmo definire "gay"... Cosa particolarmente evidente nei capi maschili che ha presentato la scorsa settimana... E che puntano tutto sui Care Bears, meglio noti in Italia come gli Orsetti del Cuore...

Creati dall'illustratrice Elena Kucharik (che vedete nella foto sotto) per una serie di cartoline di auguri nel 1982, sono presto tracimati a livello multimediale divenendo un elemento abbastanza caratteristico dell'immaginario pop degli anni '80, fra cartoni, giocattoli e oggettistica varia...
Dagli anni '80 ad oggi questi personaggi sono stati riproposti ciclicamente, e per il loro modo di porsi, per i colori e le simbologie "rainbow" e per l'evidente empatia con la sottocultura gay bear, in tempi più recenti sono stati simbolicamente adottati come mascotte dalla comunità gay...

Quindi forse non è proprio una coincidenza che una giovane stilista di Barcellona, che si rivolge proprio ai giovani, abbia pensato che avrebbe avuto senso dedicare una sfilata di moda (anche) maschile ai Care Bears...

Al di là dei cappelli un po' inquietanti penso che l'idea abbia dei risvolti simbolici e sociologici interessanti, soprattutto per quel che riguarda lo sdoganamento di un certo tipo di immaginario, che una volta non sarebbe mai stato associato a una sfilata di sportwear per giovani adulti... Gay o meno...
 
 
 

Ovviamente se siete interessati non troverete in commercio questi capi prima del prossimo autunno, ma se volete andare sul sicuro quando arriverà il momento potrete acquistarli direttamente dal sito di Krizia Robustella (CLICCATE QUI per il suo SHOP).

Comunque è interessante notare come ultimamente si stia assistendo ad una sorta di rivendicazione simbolica dell'immaginario infantile e dei suoi valori da parte delle nuove generazioni, una rivendicazione di cui la comunità gay sembra volersi fare portabandiera... Come se volesse ribadire che l'oppressione dell'omosessualità e della libertà sessuale ha molti tratti in comune con l'oppressione dell'immaginazione e della spontaneità dell'infanzia... Con tutte le cose negative che queste oppressioni comportano in entrambi i casi.

E in effetti, a pensarci bene, non ha tutti i torti.

Forse che vestirsi con gli Orsetti del Cuore, piuttosto che con Jem o con altri brand per l'infanzia che negli anni sono entrati nell'immaginario gay, abbia una valore simbolico che va al di là della semplice eccentricità? Forse questo tipo di abbigliamento lancia un messaggio più sottile di rivendicazione? Una sfida all'omologazione e alle repressione imposte dalla società?

Io inizio a pensare che sia proprio così... Anche se forse molte persone non ne sono pienamente consapevoli e si limitano ad assecondare un impulso che non riescono a identificare...

Alla prossima...

P.S. Vi ricordo che in cima a questo blog (nella versione web che potete visualizzare dal browser e non in quella per cellulare) potete votare per il PREMIO GLAD (Gay e Lesbiche Ancora Denigrati) 2015. Partecipate e spargete la voce!

2 commenti:

Gabriele ha detto...

Troppo carina questa collezione!
Non la conoscevo questa stilista, grazie per avermela fatta scoprire =)


http://www.smartdiamondstyle.com/

Wally Rainbow ha detto...

Prego! Felice di essere stato utile :-P