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mercoledì 24 giugno 2015

GAY E SPADE

Ciao a tutti, come va?

Com'era prevedibile anche in Italia l'ultima puntata della quinta stagione de Il Trono di Spade (in originale The Game of Thrones) ha lasciato tutti un po' spiazzati, l'argomento è diventato virale sui social e alla fine la saga tratta dai romanzi si R. R. Martin (foto sotto) ha raggiunto nuove vette di popolarità... E forse non è esagerato dire che Il Trono di Spade, in TV, sta avendo lo stesso effetto che ha avuto Il Signore degli Anelli al cinema, facendo scoprire (e riscoprire) ad un ampio pubblico la passione per il fantasy.

Attenzione però: in questi casi il fantasy ha successo in quanto metafora della vita reale e delle sue dinamiche, e non in quanto favola o epopea eroica fine a se stessa... E probabilmente è proprio per puntare su questo aspetto che il canale HBO, che produce la serie TV de Il Trono di Spade, ha deciso di ritoccare qua e là alcuni punti della storia, per renderli più accattivanti e stimolare una maggiore identificazione da parte del pubblico.

Così, ad esempio, il rapporto fra l'omosessualità e le varie culture che animano la saga è diventato un argomento che si è riaffacciato periodicamente, e che nella serie TV è stato maggiormente enfatizzato rispetto ai romanzi originali... Contribuiendo sicuramente a rendere la saga più coinvolgente e "moderna".

In realtà c'è una parte del pubblico gay, in particolare negli USA, che avrebbe voluto ancora di più, ma mettere al centro della vicenda determinate situazioni e certi personaggi, che nei romanzi avevano un ruolo marginale, avrebbe voluto dire modificare eccessivamente la storia originale, e non avrebbe avuto senso (anche perchè Il Trono di Spade NON nasce come una saga fantasy con un punto di vista prevalentemente gay).

Tuttavia resta il fatto che, in ambito fantasy, questa serie TV è quella che finora ha trattato le tematiche omosessuali con maggior frequenza e maggior disinvoltura, cercando di dare loro anche un certo spessore "antropologico", visto che nel mondo de Il Trono di Spade la percezione dell'omosessualità può variare a seconda dell'area geografica e del contesto culturale e religioso...

Il Trono di Spade si svolge in un mondo immaginario diviso in vari continenti, e in particolare questa saga segue le vicende che si svolgono nel Westeros (a occidente) e nell'Essos (a oriente), separati da un braccio di mare chiamato Mare Stretto, che si allarga a Sud.

In questo mondo immaginario il ciclo delle stagioni non è regolare, estate e inverno possono durare anni e quando arriva l'inverno sono guai (anche perchè scatena le malvagie forze sovrannaturali dell'estremo nord)

Il Westeros ricorda molto l'Europa del XII secolo, e in particolare le Isole Britanniche, con le sue dame e i suoi cavalieri. É diviso in sette regni principali: il Nord, la Terra dei Fiumi, le Terre dell'Ovest, le Isole di Ferro, l'Altopiano, le Terre della Tempesta e la Valle. In teoria i sette regni hanno giurato fedeltà alla capitale (che si chiama Approdo del Re e che si trova nel territorio chiamato Terre della Corona) ed al suo Re. Ogni regno è governato da un casato (e dai suoi eventuali vassalli) che ha le proprie tradizioni e le proprie peculiarità. Più a sud c'è un regno indipendente, il Principato di Dorne (che pur trovandosi nel Wasteros è un incrocio fra India, Persia e Africa Settentrionale).

In generale si può dire che i regni del nord sono quelli che riflettono di più la natura aspra e inclemente del loro territorio, mentre quelli più a sud sono quelli più solari e permissivi, anche in materia di sessualità. Nell'estremo nord, oltre un'altissima barriera di ghiaccio presidiata dall'ordine dei Guerrieri della Notte, abitano le tribù semibarbare dei "bruti", che ricordano molto le tribù preistoriche dell'era glaciale, ma che rispetto alle popolazioni più civilizzate sembrano avere un rapporto più sereno e spontaneo con tutto quello che ha a che fare con la natura e gli istinti primitivi, e quindi anche col sesso. Nel Westeros civilizzato, però, la religione più diffusa è quella che contempla sette dei, e che è subentrata ad una religione sciamanica basata su dei più antichi quando - migliaia di anni prima - il Westeros è stato colonizzato dagli Andali (originari dell'Essos settentrionale). Tuttavia i bruti e il casato Stark (che - all'inizio della storia - amministra il grande regno del Nord) adorano ancora gli Antichi Dei.

L'Essos, invece, ospita culture che ricordano i grandi imperi mediorientali del lontano passato (Assiri, Babilonesi, ecc.), ed è diviso in varie città stato. A nord est il territorio è dominato da  tribù di nomadi a cavallo (che ricordano in parte antiche popolazioni come gli Sciti e i Sarmati). Nell'Essos, a differenza che nel Westeros, è ancora praticata la schiavitù, mentre la religione è molto frammentata e non ha un culto di riferimento principale.

Come è stato sfruttato questo complesso scenario per contestualizzare al meglio le tematiche omosessuali? Proverò a fare qualche esempio senza entrare troppo nello specifico, per non rivelare troppo a quanti hanno in mente di iniziare seguire la serie solo ora.

Innanzitutto è bene precisare che, anche solo dai discorsi e dalle allusioni che fanno i vari personaggi, si intuisce che in questo mondo immaginario l'omosessualità è contemplata come una variabile possibile (e abbastanza frequente) del comportamento umano, e non come una rara eventualità o un argomento tabù. Dal modo e dalla frequenza con cui emerge l'argomento, infatti, si intuisce che l'omosessualità è abbastanza diffusa e ufficiosamente tollerata... Al punto che, se in questa serie un personaggio sembra non avere una vita sessuale particolarmente attiva con le donne, o magari vive in un ambiente esclusivamente maschile, spesso gli viene chiesto direttamente se ha questo genere di preferenze...

Nei bordelli di Approdo del Re (la capitale), vengono mostrati sia prostitute che prostituti (dei quali si dice anche che sono più cari delle loro colleghe), così come vengono mostrate spie di sesso maschile che ottengono informazioni preziose andando a letto con lo sprovveduto di turno.

Nella serie viene anche mostrata una relazione omosessuale fra un pretendente al trono e un nobile cavaliere (che a quanto pare ama depilare personalmente il suo partner), e quando - per motivi politici - il pretendente al trono si ritrova sposato con una principessa che è anche la sorella del suo amante... La sua giovane e sveglia moglie gli confida di sapere perfettamente chi ama davvero, e che a lei basta avere un figlio da lui anche se il loro sarà sempre e solo un matrimonio di facciata... Anzi: specifica proprio che se per ottenere questo figlio da suo marito sarà necessaria la collaborazione di suo fratello per lei non ci sono problemi. Sia la principessa che suo fratello provengono da Alto Giardino, la capitale dell'Altopiano, che guardacaso si trova nel mite sud.

Da notare che da quando il pretendente al trono viene assassinato il suo amato cavaliere sceglie di combattere indossando l'armatura che era appartenuta a lui.

Più avanti il Principato di Dorne manda un suo ambasciatore ad Approdo del Re. Il suddetto ambasciatore è sposato e ha quattro figli, ma si presenta con la sua concubina preferita e senza fare mistero di essere interessato ad entrambi i sessi. Infatti, quando si trova nei bordelli della capitale, apprezza molto orge bisessuali che lasciano un po' spiazzati i prostituti locali, che quando gli chiedono come sia possibile che non abbia preferenze si sentono rispondere che a Dorne è normale vivere senza inibizioni e non precludersi nulla...

Nell'ultima serie, poi, si arriva persino a parlare di fanatismo omofobo. Per favorire tutta una serie di intrighi politici ad Approdo del Re, si concede ad una setta locale la possibilità di armare una propria milizia, e di godere di una sorta di immunità diplomatica per le operazioni di "polizia religiosa" fatte in nome dei sette dei. Siccome questa setta interpreta in maniera molto rigida le sacre scritture, che a quanto pare considerano l'omosessualità (e la libertà sessuale in generale) un atto blasfemo, inizia a incarcerare tutte le persone sospettate di omosessualità, nonchè le persone che mentono per proteggerli... Senza badare nemmeno ai titoli nobiliari.

Nei più rudi regni del Nord, comunque, i rapporti omosessuali possono anche essere una punizione di per sè. In una puntata, ad esempio, si scopre che il casato dei Bolton (vassallo degli Stark) punisce i prigionieri che provano a fuggire sottoponendoli ad abusi di gruppo.

Nel continente dell'est, invece, la questione omosessualità non è stata approfondita in modo particolare, anche se - fra città in cui la schiavitù è la norma e tribù nomadi che adorano gli stalloni da monta - la sensazione è che certe dinamiche siano sottointese, ma tutt'altro che assenti...

In ogni caso, piccolo e non irrilevante dettaglio, c'è da dire che ne Il Trono di Spade, non mancano nemmeno i nudi integrali maschili (anche se sono presenti in misura nettamente inferiore rispetto a quelli femminili), e non solo quelli posteriori... E la cosa interessante è che possono essere legati a scene di sesso come ad altre situazioni...

E il fatto che questo modo di intendere la nudità maschile e l'omosessualità non abbia compromesso il successo della serie (ma, anzi, abbia contribuito a renderla un cult) potrebbe offrire qualche spunto di riflessione interessante per tutto il mondo dell'entertainment...

Anche perchè, nel frattempo, il mondo propriamente gay non è restato indifferente, e ormai considera questa produzione televisiva abbastanza iconica sotto diversi punti di vista... Non ultimo quello omoerotico, tanto che lo studio MEN l'anno scorso le ha dedicato una parodia pornografica non ufficiale...



Di cui ha appena annunciato l'imminente "seconda stagione"...


Il tutto mentre diversi magazine gay hanno dedicato agli attori che interpretano ruoli gay copertine e interviste esclusive...

E questo ha in qualche modo intaccato la popolarità e la rispettabilità de Il Trono di Spade presso il grande pubblico? Assolutamente no... Anzi, è altamente probabile che abbia contribuito a farle crescere...

Nell'attesa di verificare cosa accadrà nelle prossime stagioni, e di scoprire quale sarà il destino degli omosessuali perseguitati ad Approdo del Re, forse vale la pena prendere atto di come Il Trono di Spade abbia sicuramente contribuito a ridefinire il genere fantasy presso il grande pubblico... Che adesso, forse, ha imparato a nutrire tutta una serie di nuove aspettative nei confronti di questo tipo di ambientazioni...

Certo è che, arrivati a questo punto, se un prodotto di intrattenimento fantasy che vuole coinvolgere un ampio pubblico si ostina non prendere in considerazione l'approccio de Il Trono di Spade... Beh... Probabilmente rischia di perdere il treno, e con esso tutto il pubblico occasionale che si è avvicinato al genere fantasy proprio grazie a questa serie TV...

Se, per ipotesi (ma la mia è solo un'ipotesi, eh!), un editore italiano (ma dico italiano tanto per dire, eh!) mettesse in piedi una saga fantasy che in due anni di pubblicazioni e 25 uscite, senza contare gli speciali e i romanzi derivati (ovviamente ogni riferimento è casuale...),  si fosse ben guardata dal presentare personaggi omosessuali e nudi maschili integrali... Beh... Ecco... Se davvero il suo obbiettivo fosse stato quello di coinvolgere i nuovi appassionati di fantasy, allora vorrebbe dire che non ha ben chiaro quello che sta succedendo e che direzione stanno prendendo i gusti del grande pubblico (che non è più composto solo dai lettori storici di fantasy o dagli appassionati di giochi di ruolo)... Soprattutto quelli di chi si è appassionato al fantasy grazie a Il Trono di Spade...

Ovviamente questo non significa che un fantasy ha successo solo grazie agli elementi omosessuali e ai nudi maschili, ci mancherebbe, ma è innegabile che il fantasy moderno - quando non si rivolge solo ai giovanissimi - funziona e coinvolge nella misura in cui riflette e reinterpreta TUTTI gli aspetti della società che ci circonda, anche in maniera cruenta, provocatoria e disturbante (quando serve), altrimenti rischia davvero di risultare posticcio e di perdere il suo ascendente sul pubblico...

Probabilmente, al di là dell'intreccio e dei colpi di scena, il segreto del grande successo de Il Trono di Spade è tutto qui.

Ed è un peccato constatare che, a quanto pare, questo "segreto" sia in conflitto con la politica del fumetto popolare italiano di oggi... Per tutta una serie di motivi che sono facilmente intuibili e sui quali questo blog si è soffermato più volte... Dalla paura di suscitare polemiche al desiderio di non scontentare nessuno (nemmeno i lettori più retrogradi e reazionari).

Non so perchè, ma ho la netta sensazione che di questo passo presto o tardi mi toccherà tornare sull'argomento... Soprattutto se i soliti sostenitori delle cause perse giustificheranno eventuali cali di vendite e rischi di chiusure facendo spallucce, e dicendo che è tutta colpa del fatto che in Italia gli appassionati di fantasy non sono abbastanza...

Staremo a vedere.

Alla prossima.

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