Ciao a tutti, come va?
Il post di oggi sarà leggerino, ma spero che possa offrire comunque qualche spunto di riflessione interessante, in particolare su una questione che sta a cuore a alle persone che frequentano questo blog... E che parte d auna domanda: perchè l'entertainment che presenta tematiche e personaggi LGBT in maniera moderna, disinvolta e inclusiva, ha mediamente più successo rispetto quello che non lo fa?
Questa domanda, apparentemente banale, mi è sorta spontanea dopo aver saputo che il serial TV dedicato a Constantine, e incentrato sull'omonimo eroe a fumetti della DC COMICS, è stato ufficialmente cancellato... E non parlo solo del mancato rinnovo del contratto da parte della rete NBC, a causa dei bassi ascolti, ma proprio del fatto che in questi giorni il produttore Daniel Cerone (foto sotto) ha deciso di tirare i remi in barca definitivamente... Dopo avere verificato che non c'era nessun altro canale televisivo interessato ad investire nel progetto.
Forse sono un po' di parte, ma io continuo a pensare che se nella serie TV non avesessero del tutto rimosso la bisessualità del protagonista (emersa più volte nella sua serie a fumetti) le cose sarebbero andate diversamente... E che in quel caso non ci sarebbe stato bisogno di ricorrere a tardive quanto inutili dichiarazioni di intenti (CLICCATE QUI)...
Anche perchè penso che ormai sia sotto gli occhi di tutti il fatto che l'elemento LGBT, quando viene integrato regolarmente nelle serie "per tutti", non solo riesce ad attirare il pubblico LGBT, che ci si ritrova direttamente, ma attira anche le simpatie di un più ampio pubblico generalista.
E questo devono averlo capito, seppur con un po' di ritardo, anche dalle parti della DC COMICS. Visto che per il lancio della nuova serie di Midnighter, che tra l'altro avviene proprio nel mese del Gay Pride (e penso che sia tutto fuorchè un caso), questo editore si sta impegnando molto per cercare di rilanciarsi come editore dichiaratamente gay friendly.... Al punto da realizzare un video speciale, presentato da Jase Peebles (giornalista del mensile gay THE ADVOCATE specializzato in entertainment), in cui ripercorre le tappe fondamentali della sua apertura nei confronti dei personaggi LGBT... Citando, ironia della sorte, anche lo stesso Constantine...
Forse, dopo alcune solenni batoste, gli addetti marketing della casa editrice si sono resi conto che è più conveniente porsi in maniera gay friendly e proporre materiale gay friendly? Certo: dire che il successo di un prodotto di intrattenimento generalista dipende tutto dall'inserimento di tematiche LGBT sarebbe ridicolo, ma è innegabile che un approccio gay friendly, ormai, suscita più simpatia (ed empatia) che disagio... E, riflettendoci sopra un attimo, non è neanche tanto difficile capire il perchè.
Punto primo: la gente comune non cerca nuovi motivi per sentirsi angosciata e non vuole vivere nella paura, anche perchè di motivi per avere paura ed essere angosciata ne ha già a sufficienza.
Punto secondo: la comunità LGBT è sempre più visibile, e questo fa sembrare che sia sempre più numerosa e diffusa... E che quindi averci a che fare in qualche modo sia diventato inevitabile.
A questo punto, secondo voi, una persona eterosessuale mentalmente sana, che legge un fumetto (o segue una serie TV, o vede un film al cinema), con che tipo di narrazione preferirà relazionarsi? Quella che presenta i gay come delle minacce, dei casi umani, degli individui incomprensibili, imprevedibili e potenzialmente pericolosi, o quella che li presenta come persone nella media, con desideri legittimi, con cui è possibile comunicare, trovare un terreno comune e stabilire relazioni interpersonali equilibrate, basate sulla ricerca di una comprensione reciproca?
In effetti realizzare prodotti gay friendly è sicuramente positivo per tutti: per i gay che si sentono rappresentati senza pregiudizi e per gli etero che ormai si sono fatti una ragione del fatto che i gay sono ovunque, e che vogliono relazionarsi con questa realtà nel modo migliore e più sereno possibile...
Quindi tanto vale conoscerli meglio, questi gay, e magari imparere ad apprezzarne i lati positivi, giusto? Anche attraverso la rappresentazione gay friendly che ne danno al cinema, in TV, nei fumetti e altrove... Anche perchè quando questi media affrontano l'argomento in maniera gay friendly diventano automaticamente più interessanti, stimolanti e in un certo senso tranquillizzanti... Se non addirittura pedagogici.
Non è un ragionamento tanto difficile, dopotutto, ed è un peccato che ci sia ancora tanta gente che non riesce ad arrivarci, soprattutto fra quelli che poi si lamentano del fatto che i loro prodotti non ottengono il successo sperato.
Peggio per loro.
Alla prossima.
IMPORTANTE: Mi hanno inserito fra i
candidati all'ITALIAN GAY BLOGGER AWARDS, e avete tempo fino al 14
giugno per votarmi. Non ci sono premi, ma se pensate che spetti a me
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