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mercoledì 13 gennaio 2016

PONY ARCOBALENO

Ciao a tutti, come va?

Era da un po' che su questo blog non parlavo della serie MY LITTLE PONY: FRIENDSHIP IS MAGIC, anche se ormai ha all'attivo cinque stagioni e tre lungometraggi (che però ambientati in una realtà parallela in cui agiscono le versioni "umanoidi" delle protagoniste), e dopo che anche in Italia la quinta stagione è stata trasmessa integralmente mi sembrava doveroso fare il punto della situazione...

Anche perchè le connotazioni gay friendly di questo cartone iniziano a manifestarsi in maniera sempre più diretta, e varrebbe la pena di spenderci due parole.

Premesso che negli ultimi cinque anni il fenomeno dei bronies (CLICCATE QUI) si è consolidato, e che sicuramente alla Hasbro ne sono ben consapevoli (vista la quantità di merchandising per collezionisti adulti - anche di sesso maschile - che affianca i giocattoli per bambine), sicuramente la progressiva integrazione del mondo omosessuale nell'immaginario pop ha accelerato un processo che era già in corso. E infatti nell'ultima stagione gli ammiccamenti gay friendly sono aumentati.

Premesso che nella serie, col tempo, sono aumentate le comparse palesemente omosessuali, anche se spesso appartenevano a categorie un po' stereotipate (pony stilisti, pony dandy, pony impresari, pony parrucchieri, ecc), ultimamente la serie ha iniziato ad alludere ai gusti non convenzionali di alcuni fra i protagonisti secondari.

Come nel caso di Big McIntosh (per gli amici Big Mac), il rustico e taciturno fratello di Applejack, una delle protagoniste principali.

Big Mac è un contadino timido e schivo, e passa il tempo nel meleto di famiglia (il giardino "Dolci Mele"). Di tanto in tanto ha dimostrato di avere un debole per alcune cavalline, ma molti indizi portano a pensare che nel profondo del suo animo coltivi anche altri tipi di interessi... Ad esempio in un episodio ha dimostrato che la sua passione per le bambole di pezza non era dovuta ad un incantesimo (come era avvenuto per le altre cavalline di Ponyville).

E quando si commuove, nonostante la sua aria rude e distaccata, non riesce a trattenere le lacrime...

Inoltre, in almeno due puntate dell'ultima stagione, ha dimostrato di essere molto a suo agio col suo lato femminile. In una puntata, mentre Applejack è assente, si traveste da "sorella maggiore" per aiutare la sorellina Applebloom in una gara dove le sorelle giocano in coppia... Diventando la prima drag queen di equestria...

E poi, in una puntata ambientata nel mondo dei sogni, decide di sconfiggere i nemici attingendo ai suoi desideri inconsci... Come ad esempio quello di diventare un alicorno (cioè un unicorno alato), che è un tipo speciale di pony che finora - nella serie - ha caratterizzato solo le principesse di Equestria... E per giunta quando si trasforma in alicorno lo fa in perfetto stile Sailor Moon...

E in effetti tutti questi indizi porterebbero a pensare che questo personaggio voglia strizzare l'occhio a tutti i bronies che seguono la serie, e in particolare a quelli gay... Anche perchè una serie animata del 2016, anche se si rivolge ad un pubblico in buona parte infantile, non può più permettersi di ignorare quello che accade nel mondo reale... Non se vuole restare competitiva e vuole tenersi ben stretto anche un certo tipo di pubblico, che guarda con simpatia a questo genere di dettagli (e che, nel caso di questa serie, non è poi così irrilevante).

Ad ogni modo il picco degli omaggi al mondo gay che si è visto in questa quinta stagione è arrivato con l'introduzione di Contessa Coloratura (per gli amici RaRa), e cioè la versione pony di Lady GaGa, che tra l'altro si esibisce su un palco pieno di arcobaleni e accompagnata da sei ballerini (muniti di rimmel, barba curata e sopracciglia rifatte, che a me sono sembrati palesemente gay) che sfoggiano i sei colori della bandiera dell'orgoglio gay in tinta pastello...


E forse questo personaggio ha portato un po' fortuna anche alla stessa Lady GaGa, visto che ha da poco vinto un Golden Globe (foto sotto) per la sua interpretazione della "Contessa" nel serial American Horror Story.

Tutto questo per dire che, evidentemente, se al giorno d'oggi si vuole realizzare un cartone animato cult bisogna prendere in considerazione una serie di elementi che una volta non si potevano nemmeno ipotizzare. E sicuramente la componente "gay" è uno di questi.

D'altra parte questo ragionamento si può applicare tranquillamente anche ad un parente stretto delle serie animate, e cioè i fumetti... All'estero questa consapevolezza pare sempre più diffusa, ma in Italia - evidentemente - no.

E chi è causa del suo mal pianga se stesso (soprattutto se spera comunque di attirare le nuove generazioni, che stanno crescendo con prodotti come MY LITTLE PONY: FRIENDSHIP IS MAGIC).

Alla prossima.

2 commenti:

Francesco Osmetti ha detto...

In realtà ho notato che, rispetto a molti cartoni attuali basati sul nosense, mia sorella (età 8 anni) apprezza moltissimo la serie dei mylittle pony. Effettivamente fornisce una rappresentazione favolistica e fantasiosa della realtà senza negare o nascondere nessun aspetto. Sicuramente ci marciano sopra con il merchandise anche per adulti, ma inserire un certo tipo di personaggi fa crescere nella consapevolezza che esistano un certo tipo di persone nel mondo e questo ai bambini non può fare che bene perchè svilupperebbero un carattere più inclusivo. Anche con Steven Universe ho notato questo sviluppo, ti consiglio di darci un'occhiata giusto per informazione ;)

Wally Rainbow ha detto...

Anche io apprezzo moltissimo la serie, quindi fai i complimenti a tua sorella per il suo buongusto :-)