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giovedì 30 marzo 2017

BLUE POWER

Ciao a tutti, come va?

Oggi devo proprio tornare a parlarvi del film del Power Rangers, anche perchè la sua vicinanza con il film de La Bella e la Bestia, e il fatto che anche in questo caso si tratta di un film per ragazzi con risvolti omosessuali, ha fatto in modo che il dibattito attorno alla questione si mantenesse molto vivo.

Anche solo perchè, se La Bella e la Bestia in Russia ha finito per essere vietato ai minori di 16 anni, il film dei Power Rangers (che tratta l'argomento omosessualità in maniera più esplicita) ha finito per essere vietato a tutti minori di 18 anni!

Tuttavia, considerando che il film in Russia verrà proiettato direi che si tratta comunque di una piccola vittoria, anche perchè - a quanto pare - sulla questione della rappresentazione dell'omosessualità le grandi case cinematografiche di Hollywood sembrano sempre più decise a non cedere di fronte all'arretratezza di una parte del mercato estero... E così, come era prevedibile, dopo la prova di forza della Disney in Malesia, e dopo che La Bella e la Bestia ha portato il Ministro del Turismo locale a schierarsi apertamente contro la censura delle tematiche gay, anche il film dei Power Rangers dovrebbe arrivare senza particolari problemi.

Si tratta di tanti piccoli passi avanti che sicuramente porteranno a dei risvolti molto interessanti nel prossimo futuro.

Tuttavia il film dei Power Rangers rappresenta un traguardo molto importante soprattutto negli USA e nel mondo occidentale in generale.

A sostenerlo è l'attore David Yost, che dal 1993 al 1996 ha interpretato Billy Cranston/Blue Ranger nelle prime storiche serie televisive dei Power Rangers prodotte dalla Saban (e nel primo film per il grande schermo, quello del 1995), e che ha deciso di fare coming out nel 2010.

E lo sostiene perchè, in un recente articolo del The Hollywood Reporter (lo trovate QUI) in cui gli veniva chiesto cosa ne pensava del nuovo film, ha raccontato per la prima volta come è stato il suo personale inferno proprio negli anni della sua massima popolarita nella serie TV che lo ha reso famigliare ai telespettatori di tutto il mondo... Quando di certe cose nel mondo spettacolo non si poteva nemmeno parlare, in un'epoca in cui - per essere chiari - doveva reprimersi per non rischiare di compromettere la propria carriera lavorativa, mentre i colleghi, la società e la famiglia continuavano a metterlo sotto pressione per chiedergli conto del fatto che non aveva un ragazza... E mentre iniziavano inevitabilmente a girare voci su di lui...

Comunque ha raccontato che, mentre interpretava il Blue Ranger (e quindi dai 24 ai 27 anni), non ha mai osato incontrare o frequentare altri ragazzi e si reprimeva talmente tanto che in almeno tre occasioni ha meditato di suicidarsi. Oltretutto, negli ultimi mesi in cui lavorava nella serie, era talmente a disagio con il suo orientamento che aveva iniziato ad avvicinarsi al mondo delle terapie riparative: un mondo in cui - dopo aver lasciato la serie dei Power Rangers - ha finito per essere invischiato fino al collo... Al punto di finire all'ospedale per un brutto esaurimento nervoso, e solo a quel punto ha capito che accettarsi era ormai diventata una questione di vita o di morte.

Nell'intervista, molto in sintesi, sostiene che se avesse avuto modo di avere degli esempi e dei riferimenti diversi (come quelli che iniziano ad avere i giovani omosessuali di oggi) probabilmente il suo percorso personale sarebbe stato diverso, e quindi si dice felicissimo del fatto che nel reboot cinematografico della serie che lo ha lanciato ci sarà modo di affrontare la questione gay e di offrire un esempio positivo attraverso la nuova yellow ranger...
Come dargli torto?

Sicuramente i tempi sono cambiati, ma considerando che la strada da fare è ancora tanta ben vengano le aperture anche nelle produzioni cinematografiche per ragazzi.

Piccola nota a margine: probabilmente il caso della censura in Russia e del dibattito che c'è stato in Malesia possono sembrare fuori dal mondo... Tuttavia non ho potuto fare a meno di pensare che il clima dei suddetti paesi non è poi così diverso da quello che - purtroppo - si respira in alcuni ambiti dell'entertainment italiano, quelli in cui la rappresentazione esplicita e positiva dei personaggi omosessuali è ancora considerata una questione problematica... Soprattutto in tutte quelle produzioni che si rivolgono prevalentemente ai minori.

Forse anche questo potrebbe offrire qualche spunto di riflessione interessante.

Alla prossima.

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