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martedì 18 aprile 2017

DOV'É LA VERA FORZA?

Ciao a tutti, come va?

Il post di oggi sarà un po' diverso dai miei soliti post, e in particolare dai soliti post in cui finisco per parlare della casa editrice Bonelli... Infatti inizierà con una notizia che non ha niente a che fare coi fumetti, ma che ha molto a che fare con la famiglia Bonelli...Visto che quest'ultima ha donato 500.000 per avviare un centro per la cura e le prevenzione delle malattie nefrologiche infantili, intitolato a Sergio Bonelli, presso il Policlinico di Milano (maggiori dettagli li trovate QUI).

E questo, evidentemente, dimostra che quando i fumetti contribuiscono a generare un capitale possono anche essere utilizzati per dei nobili fini. Certo, in questo caso il capitale è maturato nel corso di decenni, ma il senso non cambia. La vera sfida, però, è fare in modo che il suddetto capitale continui a crescere per fare in modo che possa servire ancora per iniziative di questo tipo.

Quindi diciamo pure che portare avanti una casa editrice come è stata portata avanti la Bonelli, che dagli anni Quaranta a pochi anni fa è stata fondamentalmente una ditta a conduzione famigliare, ha avuto anche dei risvolti positivi nel lungo periodo e forse ha fatto in modo che si potesse conservare un certo tipo di approccio molto "umano" su vari fronti, portando forse alla donazione di cui sopra...

E penso che non fosse solo un'umanità di facciata...

L'unica volta in cui mi sono ritrovato faccia a faccia con Sergio Bonelli è stato ad una mostra di fumetti che si teneva nella mia città (credo fosse più o meno il 1993). Ad un certo punto mi sono ritrovato in un passaggio molto stretto (la mostra era allestita nella cripta di una chiesa sconsacrata) e ci siamo trovati uno di fronte all'altro... Però ero sovrappensiero e non avevo neanche realizzato che era Sergio Bonelli quello che doveva passare. A quel punto mi stavo facendo da parte per far passare questo signore tutto elegante e lui mi ha quasi fulminato con lo sguardo dicendo qualcosa tipo: "Ci mancherebbe! Passa prima tu! E grazie a voi che esistiamo! Siete voi la nostra forza!"... O qualcosa del genere. E mi sembrava davvero convinto. Così l'ho fatto contento e sono passato prima io, mentre questo signore in giacca e cravatta (credo avesse un gessato blu scuro) stava di lato, quasi scostandosi in maniera reverenziale al mio passaggio...


Quando ci ripenso mi fa ancora un certo effetto, e ricordo che mi aveva fatto l'impressione di una persona molto per bene. Poi, ovviamente, aveva una certa formazione e su tante cose aveva finito per fossilizzarsi e/o per improntare la sua casa editrice all'insegna della prudenza e di un certo tradizionalismo di maniera che ha portato la situazione al punto in cui è... Però mi viene da pensare che si impegnasse davvero e che i lettori, per lui, venivano davvero prima di tutto.

O perlomeno l'idea di lettore con cui aveva più famigliarità.

Ecco... Direi che mi aveva rimandato l'impressione di un editore che faceva il suo mestiere con tanto spirito di servizio, e la gente - probabilmente - aveva finito per percepirlo anche dal fatto che si premurava sempre di chiedere scusa ogni volta che aumentava i prezzi delle sue testate.

Altri tempi.

Adesso, forse, la situazione è un po' sbilanciata al contrario, e mi viene da pensarlo a seguito di un episodio che mi è capitato in questi giorni. Un mio contatto su facebook, che ci tiene a rimanere anonimo, ci teneva a segnalarmi alcune parentesi omosessuali in un paio di recentissimi albi Bonelli (a proposito: voi segnalatemeli sempre, mi raccomando!). Oggi, però, più che sulle sequenze in quanto tali, volevo concentrarmi sul segnalatore anonimo... Perchè mi ha fatto riflettere su alcune cose.

Andiamo con ordine.

Il caro anonimo mi ha segnalato un personaggio molto frou frou che compare in DAMPYR 204 di marzo... Di quelli che perdono il controllo quando vedono un guardaroba con i boa di struzzo e le scarpe col tacco...

E successivamente mi ha segnalato il primo numero dell'ultima miniserie dedicata all'universo di ORFANI (in uscita questo mese), e cioè SAM, in cui si scopre che il Governatore Garland (personaggio abbietto e ambizioso) è gay e sembra voler usare il sesso come un mezzo per raggiungere i suoi scopi... Soprattutto quando c'è di mezzo il clone perverso di Ringo (il protagonista storico di ORFANI)... E infatti, poichè si parla di due personaggi gay negativi, ci scappa anche una scena che - evidentemente - arriva dopo un focoso amplesso... E tra l'altro penso che sia la prima volta che una scena del genere arriva in un albo Bonelli...


Come potete intuire il segnalatore anonimo mi ha mandato delle foto scattate con lo smartphone... E lo ha fatto perchè anche se aveva uno scanner non voleva rovinare i suoi fumetti: infatti si è definito un collezionista di fumetti Bonelli e mi ha pregato di non essere troppo spietato quando avrei discusso delle sue segnalazioni...

In effetti avrei potuto recuperare l'albo in questione per fare delle scansioni migliori, ma credo che il valore simbolico di questi scatti fatti con lo smartphone sia interessante... Visto che dimostra che non solo ci sono ancora dei gay che collezionano fumetti Bonelli, ma che non osano nemmeno infilarli nello scanner per non rischiare di rovinarli...

Anche se, diciamolo pure, non è che i suddetti fumetti abbiamo lo stesso approccio premuroso quando affrontano il tema omosessualità.

Intendiamoci: come ho detto in passato non c'è niente di sconvolgente nel fatto che una casa editrice utilizzi personaggi omosessuali simpaticamente frou frou o tendenzialmente malvagi mentre hanno una vita sessuale... Il problema è la pressochè totale assenza di personaggi simpaticamente gay senza essere frou frou e l'associazione fra la rappresentazione della sessualità gay (o, più in generale, la rappresentazione esplicità dell'omosessualità) e qualcosa di negativo (personaggio o situazione che sia).

Senza contare che la libertà di rappresentare un certo tipo di personaggio o di situazione, pur con tutti i suoi vincoli e i suoi stereotipi negativi, continua ad essere concessa soprattutto a titoli che sono in caduta libera e che non hanno niente da perdere (o quasi).

Eppure i lettori gay/gay friendly che ancora seguono questa casa editrice esistono, e forse meriterebbero anche una rappresentanza di altro tipo. Anche perchè quelli disposti a rassegnarsi sono sempre meno e quelli potenziali che vengono tenuti alla larga da scelte di un certo tipo sono sempre di più.

Tra l'altro il segnalatore anonimo si è lasciato un po' andare e mi ha confidato che il suo sogno segreto sarebbe quello di vedere Dylan Dog in una storia, magari in un COLOR FEST, dove si ritrova a letto con un uomo... Possibilmente una storia disegnata da Jacopo Camagni...

Non so quale delle due cose sia più improbabile, per la verità, ma il punto è che - dal punto di vista prettamente tecnico - questo desiderio non sarebbe nemmeno così impossibile da realizzare... Se ci fosse la volontà di realizzarlo, ovviamente... O magari se chi di dovere prendesse coscienza del fatto che sono i lettori che danno senso alle case editrici, e che rappresentano la loro vera forza (come sentii dire da Sergio Bonelli)...

Anche i lettori gay o quelli che, semplicemente, si sono stufati di vedere i gay rappresentati in maniera stereotipata, anacronistica e/o a prova di pregiudizio omofobo.

Alla prossima.

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3 commenti:

dronio ha detto...

AHAHAHAH
non mi pronuncio, ma posso dirti che ne sarò fiero
...hem
"ne sarei" ^__-

Wally Rainbow ha detto...

Ahhhhh... ATTENZIONE! Sta forse per accadere qualcosa di statisticamente improbabile???

Anonimo ha detto...

Ciao Vale, ho notato che ultimamente i tuoi post non sono più a giorni stabiliti come un tempo, mi spiacerebbe se ti stessi stancando... perché è vero che molte delle informazioni possono essere trovate altrove, soprattutto in inglese (che però tutti non conoscono), la tua visione di ciò che accade è sempre molto interessante. Tieni duro!