Quando ero piccolo e mi portavano tutte le domeniche in chiesa una delle poche cose che mi rallegravano era la consapevolezza che all'uscita avrei trovato un copia de IL GIORNALINO: non era il mio settimanale a fumetti preferito (già all'epoca mi compravo regolarmente Topolino, Il Corriere dei Piccoli e il bellissimo PIU'...Qualcuno si ricorda di PIU'?), anche perchè trasudava una buona dose di catechismo e buonismo fine a se stesso, ma era sempre meglio di niente. Allora come oggi una delle chicche de IL GIORNALINO era un inserto che si chiamava "conoscere insieme", con approfondimenti su vari argomenti (storia, geografia, scienze o altro). Così mi sono detto: perchè non postare di tanto in tanto un "conoscere insieme" in versione gay sul mio blog? Magari per approfondire qualche argomento sollevato da chi mi segue? Oggi volevo ricollegarmi ad alcuni commenti al mio post precedente, che in parte giustificavano l'associazione di idee fra Lady Oscar e il teatro kabuki giapponese, visto che in questo teatro i ruoli femminili sono interpretati da uomini.
Ordunque: il teatro kabuki è un teatro allegorico che si richiama al Giappone feudale. Per inciso: questo è il teatro kabuki...
E questi sono i ruoli femminili interpretati da uomini...
Come potete vedere anche voi il teatro kabuki non ha nulla di gay e gli attori di kabuki, di per sè, non propongono alcun modello di bellezza "alternativo" a quelli tradizionali. Al contrario diventano dei mirabili esempi di grazia e femminilità perfettamente canonica. Il punto è che il kabuki, all'inizio, era aperto anche alle donne, ma siccome la bellezza delle attrici finiva per procurare disordini, se non veri e propri duelli mortali, per legge venne loro proibito di calcare il palcoscenico. Ovviamente poi il problema si ripresentò con gli uomini che interpretavano ruoli femminili, e per questo l'autorità centrale li obbligò a tenere sempre i capelli molto corti. A questo punto, visto che i problemi non cessarono l'autorità gettò la spugna, ma la tradizione del kabuki solo maschile era ormai consolidata. Il kabuki contribuì almeno in parte alla tolleranza verso il travestitismo e il cross-dressing, anche dopo l'apertura agli occidentali, tant'è che in Giappone sono tutt'ora praticati anche da tantissimi eterosessuali. Nei cosiddetti GAY BAR giapponesi servono tantissimi travestiti che sono ragazzi eterosessuali che non si fanno problemi, e magari si sentono anche gratificati, a lavorare in abito lungo e truccati di tutto punto. Qui di seguito inserisco una trasmissione giapponese che parla delle migliori attrazioni di Shinjuku, il quartiere gay di Tokyo, potrete vedere che i travestiti non hanno alcun problema a farsi riprendere, a differenza della maggior parte dei gay. Da notare che tanti locali gay hanno la loro specialità gastronomica.
Siccome dei gay giapponesi si parla tanto, ma nessuno portava esempi concreti ci tenevo a dare il mio contributo...Cosa ne pensate del mondo gay di Shinjuku?
P.S. Alla fine dovevo parlare delle origini del culto della bellezza androgina in Giappone e sono andato su tutt'altro argomento...Uff...Recupererò un altra volta...Nel frattempo spero che questo post vi sia piaciuto. Mi raccomando, fatemi sapere!
2 commenti:
Una bella nazione dove passare le vacanze ... anche al di la dei locali
Mmm .. non so se sia riferito a me com continuo a pensare che un certo collegamento ci sia fra L.O. e lo steriotipo di ragazzo dalla belezza un po eterea se cosi si può dire e che quella del cross-dressing sia una tradizione particolare e affasciannte ben radicata nella coltura popolare , e il fatto stesso che sia cosi radicata e ben acetta fa capire che per certi versi l'occidente e molto indietro e per occidente intendo L'Italia. Gli esempi che nostro wolly propone mi fanno venire in mente diversi manga come 3x3 occhi , in cui il protagonista lavora in un bar vestendosi da donna , oppure l'anime Mademoiselle Ann in cui lo spasimante non che amico di vecchia data della protagonista è un attore piuttosto famoso che molti scambiano per una donna e molti altriancora.
A vederlo cosi il giappone sembra molto evoluto il miglior paese in cui poter vivere (o quasi) , ma c'è da dire che l'apparenza è la sovrana .Tutto si riduce alle apparenze sorette da rigide regole e vincoli che per sessun motivo debbone essere violati , e chi lo fa è emarginato se non peggio .
Concludendo non esiste un posto giusto dove poter star tranquilli(sono molto positivo stasera)
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