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sabato 11 ottobre 2008

SIGH...SIGH...SIGH...

Di solito su queste pagine parlo di fumetti gay o che comunque rientrano in certi temi, però anche altri tipi di fumetti possono dare la misura di come il nostro paese non sia esattamente all'avanguardia. Ci ho pensato quando stamattina passando nell'edicola sotto casa ho visto che è stato appena pubblicato in italiano un nuovo volume del serial spagnolo Clara de Noche, tradotto da noi come Chiara di notte. E' un fumetto comico serializzato a partire dal 1991, che narra le avventure professionali ed extra professionali di una graziosa e simpaticissima prostituta che mantiene sè stessa e il figlioletto Paolino praticando con estrema dedizione il mestiere più vecchio del mondo, recuperando i suoi affezionati clienti soprattutto battendo in strada. La cosa interessante è che nulla viene lasciato all'immaginazione (a parte i genitali, visto che non è un porno), anche se viene tutto trasfigurato da uno stile comico e caricaturale. Di tanto in tanto mi è capitato di leggere le avventure di Chiara (che non superano mai le due pagine autoconclusive), e le ho sempre trovate deliziosamente liberatorie nel loro modo di trattare il sesso con scioltezza e ironia. Proprio stamattina, quando Chiara mi è ricapitata fra le mani (metaforicamente parlando), ho realizzato che un fumetto del genere in Italia non potrebbe mai essere prodotto e lanciato come si deve... Anche perchè non troverebbe nessuna collocazione adeguata. E in effetti mi sono stupito molto anche del fatto che il suddetto fumetto (nella versione tradotta e pubblicata da Eura Editoriale sui suoi settimanali antologici e poi in volumi cartonati) non sia mai finito nel mirino di qualche ente moralizzatore... Non so... Sarà che i fumetti spagnoli in Italia rappresentano un mercato di nicchia? Chissà... Quello che so è che mentre da noi di sesso non si può più parlare esplicitamente come dieci o venti anni fa (anche se le allusioni più o meno subdole sono perfettamente nella norma), in Spagna un fumetto come quello di Chiara compare su un settimanale satirico, El Jueves (Il giovedì), che ha una grande tiratura, che non è vietato ai minori e che è una delle testate simbolo della Spagna post-dittatura (tant'è che è stata pubblicata a partire dal 1977, a soli due anni dalla morte del dittatore Franco). Il che mi porta a pensare che nel nostro paese nemmeno le riviste satiriche a tiratura nazionale sono mai riuscite ad essere granchè longeve. Il male è durata dal 1977 al 1982, Cuore dal 1989 al 1997... Se questo abbia o meno a che fare col fatto che da noi ci siano più tabù (sessuali e non) che altrove lo lascio decidere a voi. Nel frattempo, nell'associazione che presiedo, è capitato che giovedì scorso (tanto per stare in tema) siano passate due ragazze etero sulla ventina che NON sapevano che cosa fosse un prepuzio e in cosa consistesse una circoncisione... Non sto scherzando! E badate che erano ragazze normalissime e invelinate come la media delle loro coetanee... D'altra parte vi sfido a ricordarvi l'ultima volta che avete sentito la parola prepuzio in televisione o l'ultima volta che qualche mass-media ha parlato esplicitamente di circoncisione... O magari l'ultima volta che le prostitute non sono state presentate come qualcosa di indecente e peccaminoso, da rimuovere quanto prima dalla pubblica coscienza... A meno che non se ne parli in quanto schiave del sesso vessate e sfruttate, ovviamente... Visto che ormai per la nostra cultura è quello l'unico accetabile motivo per cui una donna potrebbe quantificare economicamente le proprie prestazioni sessuali...

1 commento:

Anonimo ha detto...

è risaputo che in Italia i governi vogliono eliminare l'educazione sessuale e aumentare l'ostracismo verso le persone appartenenti a diverse classi sociali come le prostitute. Pensa che quell'episodio delle due ventenni è sicuramente uno dei meno gravi.