Ciao a tutti e a tutte, come state? Inizio il mese di giugno rimanendo in tema di fiere e di arte, visto che - perlomeno negli Stati Uniti - anche a giugno certi argomenti non cadono in prescrizione. Ne parlo perchè, fra le tante iniziative dedicate all'arte omoerotica (o più in generale a tema gay), spicca la rassegna
OSO ORO, che si tiene a New York ed è giunta alla sua seconda edizione.
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Come potete intuire dalla locandina si tratta di un vero e proprio Festival dell'arte bear di respiro internazionale, che ha un occhio di riguardo anche per le opere sudamericane, europee e persino giapponesi (ebbene sì! I bara manga stanno arrivando anche negli USA). Per chi non lo sapesse la cultura bear nasce da una costola della cultura gay, e ruota attorno a quegli omosessuali per cui l'uomo - anche gay - può e deve rispondere ad un'estetica e ad un modo di porsi che non sono quelli delle sfilate di moda, delle sopracciglia rifatte, delle lampade e delle cerette. Per inciso il bear si fa promotore di barbe, baffi e in generale del pelo corporeo. Per il bear l'età e il peso forma non costituiscono un chiodo fisso e, soprattutto, non è fissato con i capi firmati e tende ad avere un modo di fare molto più alla mano rispetto ai classici gay metrosexual e fashion victim. La comunità bear internazionale ha anche una sua bandiera (che probabilmente avete già visto), con l'impronta di un orso e con delle striscie orizzontali che rappresentano il colore dei vari tipi di... Aemh... Pelo.
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Una cosa che non mi è mai stata molto chiara è come in Italia il messaggio bear sia stato leggermente modificato: infatti se in buona parte del mondo essere visibilmente obeso non è una caratteristica essenziale dell'identità bear, ma di quella chubby (altra sottocategoria gay), da noi bear e chubby si sovrappongono in maniera un po' troppo tassativa. E questo potrebbe limitare un po' le potenzialità della cultura bear nel nostro paese. Lo dico perchè, forse, un festival come
OSO ORO da noi farebbe fatica a trovare sostegno e promozione, visto che propone un ideale bear (massiccio, ma non necessariamente obeso) che non combacia esattamente con quello italiano. Qualche orso D.O.C. in ascolto ha delle opionioni al riguardo?
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Sia come sia questa edizione di
OSO ORO si preannuncia perlomeno interessante: ci saranno modelli che poseranno dal vivo, opere originali in esposizione e vendita, un concorso di bellezza, bear manga direttamente dal Giappone e per finire una bella festa... Alla modica cifra di 5$ prima consumazione compresa... Non male, vero? Tuttavia ci tenevo a segnalare la cosa soprattutto perchè testimonia come nella cultura gay americana iniziano a farsi largo anche i bara manga (al punto da essere messi su entrambe le locandine di
OSO ORO di quest'anno), e questo può essere un segnale positivo per il panorama fumettistico gay americano, che effettivamente da alcuni anni è abbastanza ripiegato su sè stesso... Staremo a vedere, e staremo a vedere se l'onda lunga di questi benefici arriverà anche da noi. Alla prossima.
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1 commento:
Errare è umano, perseverare diabolico Vale... vabbene tutto, ma sbagliare tutte e tre le volte il titolo del festival mi sembra un'esagerazione. Soprattutto quando tutte le locandine e il link stesso lo riportano corretto! ;D
Un po' d'attenzione, su! :D
(lo so, non te ne faccio passare una!)
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