Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Continuo a condividere le mie riflessioni sulla Fiera di Lucca di quest'anno, e lo faccio partendo da una dichiarazione di Sergio Bonelli, il grande capo dell'editoria popolare italiana (e dell'omonima casa editrice), che potete vedere nella foto qui sotto...
Il signor Sergio Bonelli, classe 1932, ha dichiarato a un quotidiano locale la sua intenzione di non tornare mai più a Lucca perché ormai non è il posto dei fumetti, ma quello di game e cosplayer. Curioso giudizio da parte di un editore che ogni anno ha davanti al suo stand file interminabili di lettori in attesa di disegni con dedica... Fra parentesi: più passa il tempo e più il livello medio dei cosplay sta diventando professionale, al punto che molti di loro stanno diventando più originali degli originali...
Tant'è che persino MEDIASET - che quest'anno aveva un padiglione tutto per sè - ha voluto sfruttare il fenomeno, scritturando dei figuranti per promuovere le sue ultime serie TV, tipo BLUE DRAGON...
Forse ridurre il fenomeno cosplay a una baracconata, o addirittura a qualcosa di negativo per il buon fumetto è un po' fuori luogo. Magari il signor Bonelli da qui al prossimo anno ci ripenserà, però è preoccupante vedere come un editore del suo calibro - invece di raccogliere i nuovi stimoli e le nuove sfide - si metta sulla difensiva in questo modo, dando per scontato che il suo approccio "classico" sia ben altra cosa rispetto a quello - multimediale - che sta conquistando in modo massiccio le ultime generazioni, e non solo quelle... Visto che a Lucca 2009 c'erano diversi cosplay di una certa età (tra i quali spiccavano proprio diversi TEX over 50), e questo potrebbe offrire tutta una serie di spunti di riflessione supplementari. Tipo che gli editori di Made in Italy hanno la tendenza a ripiegarsi su se stessi e a non guardarsi attorno come dovrebbero... Il che mi porta a una seconda constatazione: quest'anno a Lucca non c'era una sola novità a tematica gay realizzata in Italia, nemmeno una... E, tanto per cambiare, la migliore figura in questo senso l'hanno fatta le cose tradotte dal Giappone (e dalla Corea)...
Tra l'altro, con un tempismo cronometrico (vedi fatti di cronaca e reality show vari), la Kappa Edizioni ha anche fatto uscire il secondo e conclusivo volume dedicato al primo manga con un protagonista FtM (transessuale da femmina a maschio)...
Inoltre, giusto per stare in tema, la Kappa Edizioni - nella persona di Massimiliano De Giovanni, mi ha confermato che con l'anno nuovo dovrebbe riprendere i suoi progetti a tema gay, con il secondo volume di FAG HAG, con la prosecuzione della sua collana dedicata ai BOYS LOVE (i manga a tema omoerotico scritti da donne per donne) e persino con due volumi di KONIG di cui ha già opzionato i diritti... Meno male... Anche se il fatto di avere un solo editore italiano che si occupa di fumetti gay continua a lasciarmi perplesso... Ah! Giusto! A questo proposito volevo chiarire una volta per tutte che quando muovo critiche alla politica editoriale di qualcuno non ce l'ho con la persona in sè... Lo dico perchè in fiera Massimiliano De Giovanni mi ha detto che qualcuno che legge questo BLOG gli ha scritto chiedendogli se io e lui avessimo litigato o cose simili (^__^). Purtroppo quando scrivo ho il difetto di sembrare, e sottolineo SEMBRARE, più serio, aggressivo e severo di quanto non sono in realtà... Chi mi conosce di persona sa bene che non sono fatto così (^__^). Detto questo volevo concludere il post di oggi con un ultimo spunto di riflessione che mi viene dalla ristampa della serie Cybersix da parte di Coniglio Editore...
Si tratta di un serial molto particolare che risale ai primi anni 90 e che venne commissionato agli argentini Trillo e Meglia da parte dell'italiana Eura Editoriale... La protagonista è un'avvenente maggiorata superpotenziata, nata dagli esperimenti genetici di uno spietato scienziato nazista, dal quale è in perenne fuga e del quale vuole mandare all'aria i diabolici piani. La serie in questione si confrontava regolarmente, ed esplicitamente, con diversi temi scomodi come la tossicodipendenza, la prostituzione, l'omosessualità e molto altro ancora... Vi basti pensare che la protagonista vive in incognito, spacciandosi per un professore di lettere ebreo in un liceo pieno di ragazzi problematici... La serie in Italia ebbe un buon successo, ma divenne un vero cult in paesi come il Canada, che ne produsse una serie animata (realizzata in Giappone nel 1999)... Non ci avevo mai pensato, ma a distanza di dieci anni la suddetta serie animata - peraltro davvero ben realizzata - in Italia non è arrivata nemmeno in DVD... Comunque, siccome questo è il blog che vi da quello che gli altri non vi danno, qui di seguito vi faccio vedere la sigla di testa, così vi fate un'idea...
Un vero peccato che da noi sia praticamente sconosciuta, soprattutto considerando che è stata l'unica serie "adulta" tratta da un fumetto realizzato per il mercato italiano (che, peraltro, in Italia aveva già molti fans)... Forse il problema nasceva dal fatto che, anche se i toni del cartone erano molto più soft di quelli del fumetto, rimaneva il fatto che Cybersix amava disperatamente un giornalista che - nella vita di tutti i giorni - era il migliore amico della sua identità maschile (che nel frattempo aveva un discreto successo con gli altri personaggi femminili della serie)... Chissà... Forse sbaglierò, ma trovo che tutto ciò sia abbastanza significativo... Così come è significativo il fatto che il Canada (che ha prodotto la serie di Cybersix, nonostante il fumetto fosse stato progettato per l'Italia), sia infinitamente più progredito di noi per quel che riguarda i diritti gay... Voi cosa ne pensate?
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2 commenti:
Bellissimo fumetto. Lo adoro!!! ne hanno tratto anche una serie televisiva "Dark Angel", attualmente in onda su IRIS. Ci perde il telefilm, al confronto.
Saluti
Veramente Dark Angel non è tratto da Cybersix (un telefilm tratto da Cybersix venne realizzato in Argentina, ma ebbe poco successo e venen quasi subito interrotto), anche se effettivamente sembra tanto che abbia scopiazzato buona parte del canovaccio di questo fumetto... E gli americani sono bravissimi a scopiazzare (vedi Queer As Folk)
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