SE COMPRI SU AMAZON.IT PASSANDO DA QUESTI LINKS RISPARMI E SOSTIENI QUESTO SITO!

Libri o fumetti in inglese? Qui niente spese di spedizione e dogana, solo sconti pazzi!

VUOI AGGIUDICARTI UN DISEGNO ORIGINALE DI WALLY RAINBOW?

martedì 30 gennaio 2018

FLOP INVISIBILI

Ciao a tutti, come va?

Generalmente, quando in Italia si verificano dei flop imbarazzanti nell'ambito dell'entertainment, invece di trarne spunto e insegnamento per migliorare si cerca di fare passare la cosa sotto silenzio... Soprattutto se nel frattempo l'opinione pubblica (o magari quella relativa al settore specifico in cui si è verificato il flop) è distratta da notizie di altro genere. Se poi non si riesce ad avviluppare il tutto in una coltre di nebbia si gioca la carta del genio incompreso, degli eventi avversi e via dicendo. Tutte contingenze che possono verificarsi davvero, ma che in effetti sono un po' sospette se si verificano dopo che il flop è stato pronosticato con ampio anticipo, e con tanto di motivazioni spiegate nei dettagli...

Nella fattispecie, visto che non ne sta parlando veramente nessuno, oggi volevo fare il punto su IL RAGAZZO INVISIBILE - SECONDA GENERAZIONE, che a quanto pare è andato davvero molto peggio di quanto non ci si aspettasse... Qualche dato: nel primo fine settimana aveva incassato 915.000 euro in 339 sale, nel secondo era sceso a 301.000 euro in 319 sale, dal terzo week end in poi era uscito dalle classifiche disponibili gratuitamente, e la scorsa settimana (la quarta) era rimasto solo in una decina di sale in tutta Italia, quindi molto probabilmente l'incasso totale - nella migliore delle ipotesi - non è arrivato ai tre milioni di euro. Per darvi un'idea qui sotto vi posto il grafico delle prime due settimane così come si vede sul sito movietele.it (CLICCATE QUI).

Praticamente, se già il primo film - con il suo incasso di cinque milioni di euro a fronte di una spesa di otto - era stato un flop (che si è camuffato a stento), questa volta si è trattato di un disastro su tutta la linea. Anche perchè il budget messo in campo per il secondo film superava i dieci milioni di euro (CLICCATE QUI). Un disastro annunciato nonostante si sia cercato in tutti i modi di arginarlo e di invogliare il pubblico ad andare al cinema... La RAI, che era fra i produttori, aveva persino messo il primo film in streaming gratuito sul proprio sito mentre il secondo capitolo veniva distribuito al cinema, ma non c'è stato niente da fare e i nodi sono venuti al pettine.

Anche solo perchè, essendo il protagonista cresciuto di quattro anni, non si poteva più fare un prodotto per bambini, e d'altra parte non c'erano le competenze, le risorse, i mezzi e - soprattutto - la libertà creativa necessaria per mettere insieme un prodotto che potesse coinvolgere gli adolescenti, o magari i giovani adulti... E così alla fine questo film non ha accontentato nessuno, e il passaparola negativo ha fatto il resto.

Con buona pace di chi credeva di potersi giocare la carta dal supereroe d'autore come nel primo film.  In realtà già nel 2014 quella carta era stata giocata fuori tempo massimo, ma con la scusa che il film era uscito a Natale, e parlava di protagonisti molto giovani, poteva in qualche modo contare sul supporto delle famiglie in vena di supereroi bambini per bambini... Questa volta, invece, si è pensato di puntare su una distribuzione post natalizia nella speranza di non avere competitor troppo forti, o magari sperando che il film non fosse ritenuto solo "per bambini", e così si è scoperto che il mancato rientro economico del 2014 non era dipeso dai competitor o dal fatto che fosse considerato un prodotto per giovanissimi...

Chi di dovere se ne sarà fatto una ragione e avrà capito la lezione? Non so perchè, ma al riguardo ho qualche dubbio, anche perchè altrimenti avrebbe corretto il tiro dopo il primo film, e non è andata proprio così... Anzi...

D'altra parte, se pure nel 2014 c'è stato un buon numero di bambini e preadolescenti che sono andati a vedere il primo capitolo, in quattro anni sono cresciuti e magari nell'attesa del secondo hanno cominciato a seguire con più atttenzione i supereroi dei film e - soprattutto - dei serial TV americani. Serial che, anche quando hanno protagonisti adolescenti, hanno ben poco a che spartire con i film di Gabriele Salvatores. E non tanto per una questione di budget ed effetti speciali, quanto per i contenuti, il dinamismo, la recitazione (davvero doppiare i protagonisti sarebbe stato così squalificante?) e - appunto - tutta una serie di scelte registiche. Senza contare l'approccio più disinvolto a quello che è il mondo degli adolescenti reali di oggi.

Per intenderci: mentre IL RAGAZZO INVISIBILE - SECONDA GENERAZIONE veniva distribuito nelle sale italiane, i ragazzini con un po' di famigliarità con internet potevano già vedersi in streaming più o meno legale - e con tanto di sottotitoli - l'ultimo serial TV ispirato ad un fumetto MARVEL, e cioè Runaways. Lasciando da parte il fatto che, come da prassi, gli attori americani che interpretano degli adolescenti hanno sempre qualche anno in più, questa serie rispecchia abbastanza fedelmente il mondo teen di oggi... Con tanto di relazioni omosessuali vissute con una certa spontaneità...

E tiene ben presente che l'aspetto e la forma fisica - in un certo tipo di produzione a tema supereroistico - non sono esattamente un dettaglio da sottovalutare, diciamo... Soprattutto se li si vuole usare per dei fanservice e delle scene shirtless...

E, per intenderci, la classica scena shirtless da film di supereroi Salvatores ha - ovviamente e goffamente - provato ad inserirla anche nella sua seconda pellicola supereroistica, ma con tutti gli inevitabili limiti del caso... E probabilmente ha finito solo per far perdere ulteriori punti a tutto l'insieme...

Ma davvero la produzione non si poteva ritagliare un po' di budget per mandare Ludovico Girardello in palestra per almeno un annetto prima delle riprese?

Ad ogni modo in questo film il regista si è premurato anche di inserire qualche seno femminile qua e là (nell'intento di solleticare i primi pruriti del pubblico adolescente? Ma davvero Salvatores ha pensato che nell'era di xtube avrebbe avuto senso?), sottolineato da un commento musicale inserito praticamente a caso (che è stata la caratteristica distintiva di tutta la pellicola)...

Tra l'altro, mentre da anni i teen drama di maggior successo puntano sul conflitto generazionale e sull'emancipazione degli adolescenti, questo nuovo capitolo metteva in posizione centrale la figura materna (biologica), da affiancare a quella adottiva - già molto ingombrante - presentata nel primo film...

Ora: sarà pur vero che il serial di maggior successo prodotto dalla RAI in questo periodo resta Don Matteo, ma dal momento in cui si sceglie di puntare ad un target diverso bisogna prendersi la responsabilità di fare scelte oculate e pertinenti. Perchè nel 2018 non si può sperare di conquistare il pubblico giovane utilizzando il punto di vista di chi giovane non lo è più da un bel pezzo, e che magari ai suoi tempi si sentiva solleticato da un seno nudo o chiudeva un occhio sul fatto che il protagonista adolescente di un film di supereroi potesse essere magro come un chiodo... Soprattutto considerando quanti ragazzini, oggi, iniziano a curare il proprio aspetto e ad andare in palestra fin da giovanissimi...

Sembra una cosa da poco, ma forse tanto da poco non è, e si aggiunge ad una lunga serie di mancanze e lacune che questo film ha ostentato con disinvolta noncuranza (ne ho parlato anche QUI), quasi come se il successo gli fosse dovuto a prescindere. Ad ogni modo, al momento, non si sa se anche il secondo romanzo de Il Ragazzo Invisibile e i fumetti sono andati peggio rispetto a quattro anni. Certo è che se avessero avuto successo, nonostante il buco nell'acqua del film, questo porterebbe a tutta una serie di riflessioni supplementari molto interessanti.

Ad ogni modo questo flop avrà delle ripercussioni?

Sicuramente, se hanno un po' di sale in zucca, i produttori lasceranno perdere il terzo capitolo. Il punto, però, è che questo floppone sicuramente porterà l'Italia ad allontanarsi dalle produzioni supereroistiche, alle quali si stava timidamente riavvicinando. Anche perchè, per come si ragiona dalle nostre parti, tutti penseranno che se persino Gabriele Salvatores non è riuscito ad avere successo con un budget multimilionario e oltre trecento sale a disposizione, allora nessuno potrà riuscirci... Anche se magari il problema non era il tipo di film, ma proprio per l'incapacità delle persone che sono state scelte per lavorarci...

Poi ci saranno anche conseguenze sul lato cross mediale e fumettistico in generale, visto che senza il traino di qualche produzione di questo tipo si è visto che in Italia fumetti a base di superpoteri - ultimamente - non ne vengono realizzati... Men che meno con protagonisti adolescenti.

La cosa triste è che effettivamente un progetto del genere, se fosse stato portato avanti in maniera diversa, avrebbe aperto un ventaglio di possibilità molto interessanti, ma così non è stato.

In compenso penso che sarebbe molto utile analizzare questo risultato in senso lato, visto che è un po' lo specchio dei meccanismi dell'entertainment italiano per ragazzi in generale. Un sistema gestito a monte da persone che, per motivi anagrafici, sarebbero tendenzialmente inadeguate a portare avanti questo compito, ma che danno per scontato che questo sia un aspetto irrilevante. Anche perchè quello che conta per chi produce entertainment in Italia non è il prodotto in sè, ma il brand che c'è dietro: il grande autore, il grande regista, il grande fumettista, il grande nome di richiamo (che, tra l'altro, sempre più spesso è un nome di richiamo per una generazione diversa da quella a cui si punta o per un ristretto numero di estimatori)... E poco importa se i suddetti autori sono personaggi che vivono di rendita e se hanno più volte dimostrato di non sono all'altezza delle aspettative: la cosa importante è poter sfoggiare il loro nome, e quello che sono stati capaci di costruirci attorno.

E se nel frattempo i flop si susseguono e i giovani si allontano, ovviamente, non è mai colpa di un sistema produttivo incapace di rinnovarsi e aggiornarsi, che non ne imbrocca una e che è gestito da persone non si pongono nemmeno il problema di aggiornarsi per capire che cosa potrebbe piacere al pubblico giovane di oggi... Il problema è del pubblico che ha dei gusti incomprensibili, che non è abbastanza intelligente, di internet, dei cellulari, della crisi dei consumi e di tutto l'universo mondo...  Però NON è mai colpa dell'incompetenza, della supponenza, della superficialità e dell'arroganza di chi pretende di saper fare sempre tutto e bene, e che magari dopo un grande successo avuto in passato (reale o anche solo sbandierato a sproposito) non è più riuscito a mantenere i contatti con la realtà... O con chi non apparteneva alla sua cerchia di sostenitori fedelissimi.

Ovviamente la colpa è sempre altrove.

E ovviamente non ha alcun peso il fatto che i ragazzi di oggi passino tantissimo tempo a guardarsi e scaricarsi serial TV, a segnalarseli a vicenda sui social e a scambiarsi link come si faceva con le figurine dei calciatori negli anni Settanta... Così come non ha alcuna importanza il fatto che in questi serial - anche quelli supereroistici - le tematiche e i personaggi LGBT stiano occupando un spazio crescente, ovviamente... Anche perchè in un prodotto italiano per ragazzi, che voglia mantenersi rispettabile, pubblicizzabile, finanziabile e distribuibile, sono ancora un tabù.

La cosa veramente importante per un film di supereroi realizzato in Italia - a quanto pare - è sfruttare i nomi giusti, così magari si possono anche ottenere finanziamenti importanti senza troppi problemi. Per intenderci: dei dieci milioni spesi per IL RAGAZZO INVISIBILE - SECONDA GENERAZIONE ben 600.000 euro sono arrivati dal solo Ministero dei Beni Culturali (e per il primo capitolo ne arrivarono addirittura 900.000, come potete appurare CLICCANDO QUI). Soldi pubblici elargiti per non si sa bene quale presunto merito del suddetto film... Tranne, forse, quello di provare a riaffermare quali devono essere i sani principi e i punti fermi dell'entertainment italiano, anche quando si parla di supereroi e adolescenti.

E i risultati, infatti, sono quelli che sono.

La constatazione più inquietante che emerge da tutta questa storia, però, è che se anche non ci sono di mezzo finanziamenti pubblici o sostegni occulti, in molti casi il fumetto italiano si comporta esattamente come il suo corrispettivo cinematografico... Con tutto quel che ne consegue.

Alla prossima.

1 commento:

PHO3NIX82 ha detto...

Ma soprattutto... Salvatores indossa l'anello verde della Loggia Nera di Twin Peaks?! E' malvagio!!