Ciao a tutti e a tutte :-) Siccome so in prima persona quanto può essere frustrante avere una necessità tecnica, ma non avere la minima idea su come provvedere a trovare la soluzione giusta, questa volta vorrei dedicarmi agli aspiranti fumettisti che seguono questo blog e che - come è capitato a suo tempo a me - sono consapevoli che molto difficilmente troveranno i materiali che gli servono nella cartoleria sotto casa. Nella fattispecie volevo rispondere a Midnight Sun, che mi scrive:
Ciao Valeriano, ho letto il tuo post di oggi e volevo chiederti se puoi dirmi il nome della penna che dici di usare. Io sto cominciando a disegnare dei fumetti brevcon esiti non disprezzabili... almeno fino a quando non passo dalle matite al pennarello, lì rovino sempre tutto! E non riesco a capire che cosa utilizzare per poter ottenere un tratto armonioso di spessore variabile(alla Patrick Fillion per intenderci). Oltretutto con i semplici pennarelli da cartoleria che uso io nessuno mi toglie dalla mente che anche se c'è scritto che l'inchiostro è indelebile fra un paio d'anni saranno tutti scoloriti. Ciao
Midnight Sun
Caro Midnight, sono contento che i miei post "tecnici" possano incuriosire qualcuno, anche perchè non ha senso se mi lamento per la mancanza di fumettisti coraggiosi se poi non aiuto i potenziali "fumettisti coraggiosi" a risolvere i problemi legati alla mancanza di un circuito di cartolerie ben fornito nel nostro paese. Per farti un esempio: la penna di cui ho parlato nel mio post precedente non è disponibile in NESSUN negozio della mia città, nemmeno in quelli che vendono prodotti artistici (e non è che nella mia città manchino i disegnatori di fumetti, eh!). Comunque, grazie a internet (sia benedetto!), ora recuperare quella penna - e molto altro ancora - è abbastanza facile. Allora: la penna che uso io si chiama brush pen, è ricaricabile ed è disponibile (assieme alle sue ricariche) sul sito http://pentelperte.pentel.it/. Qui sotto ti posto un'immagine.
Costa poco più di 15 euro (con 4 ricariche, ma ovviamente puoi prendere le ricariche a parte), ma secondo me sono soldi molto ben spesi. Se poi vuoi sperimentare altri materiali e soluzioni professionali ti consiglio il bellissimo negozio online http://www.mangaeden.eu/, che - a prezzi molto abbordabili - importa il materiale più professionale che ci sia direttamente dal Giappone (e non si può dire che i giapponesi trascurino certi dettagli... Da questo negozio ho comprato delle cose FA-VO-LO-SE!). In ogni caso per i dettagli più piccoli uso delle penne rapidograph, che sono quelle penne tecniche che si ricaricano con la china e che - per fortuna - sono abbastanza facili da reperire anche nelle cartolerie scolastiche (visto che le usano negli istituti tecnici, nei politecnici e nei licei artistici). Per quel che riguarda i pennarelli indelebili anche io ne faccio uso da un po' (più che altro per ripassare i contorni dei personaggi), ma il vero grande problema con questi pennarelli è che se non usi della buona carta dopo qualche anno possono produrre degli aloni gialli che rovinano tutto, e secondo me non vale la pena fare economia sulla carta per poi avere questi risultati. Comunque, a prescindere da tutte queste cose tecniche, la cosa veramente determinante è la buona volontà e la voglia di imparare e migliorare. Per quello raccomando sempre a chi non può frequentare scuole specifiche di fare incetta di manuali di fumetto in più lingue... Anche se riguardano stili che non interessano direttamente (io ne ho tanti sui manga ad esempio, anche se di manga proprio non ne faccio...), perchè anche da lì c'è sempre qualcosa da imparare. Comunque, a prescindere da tutto ciò, bisogna avere la pazienza necessaria per apprendere l'uso di certi strumenti, che NON si usano come si potrebbe usare una biro o una matita. Ti ricordo che un bambino per imparare a usare più o meno bene una semplice penna a sfera ci impiega degli anni... E non è che i bambini siano più cretini degli adulti (anzi!). Comunque, tornando all'argomento specifico che sollevavi, in inglese ci sono diversi manuali dedicati al solo ripasso a china dei disegni a matita, visto che laggiù è una vera e propria professione a parte rispetto al "semplice" disegnatore di fumetti (che si occupa solo delle matite). In Italia generalmente matite e chine vengono realizzate dalla stessa persona, anche perchè gli autori italiani hanno mediamente molto più tempo a disposizione (visto che da noi non seguono una serie mensile in maniera consecutiva, come invece succede negli USA). A titolo informativo qui di seguito posto due video che mostrano due inchiostratori professionisti al lavoro: P. J. Holden e Scott Hanna. Qui non usano una brush pen, ma i più tradizionali pennellini imbevuti di inchiostro: l'effetto è esattamente lo stesso anche se il rischio sbrodolatura è INFINITAMENTE più alto. Oltretutto l'inchiostratore ha anche il compito di essere fedele al disegno sottostante, cercando di mantenerne la spontaneità e la forza... E questo vuol dire molto più che ricalcarlo, anche perchè molte volte spetta proprio all'inchiostratore il compito di valorizzare i chiaroscuri e i dettagli... Comunque per me è sempre un piacere vedere un inchiostratore all'opera. Voi che ne pensate?
1 commento:
La differenza tra disegnatore e inchiostratore nella cultura fumettistica americana è presa in giro in maniera divertente in alcune battute del film di Kevin Smith "In cerca di Amy" che io adoro (soprattutto per la presenza di un giovane Ben Affleck all'apice della sua bellezza!) nonostante le critiche della comunità lesbica ...
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