Ciao a tutti e a tutte! Anche se negli ultimi due giorni non ho postato nulla vedo con piacere che il contatore delle visite ha continuato a salire, segno che evidentemente ci tenete a passare da queste parti per vedere novità. D'altra parte suppongo che queste piccole pause possano essere utili anche a voi per andare a recuperare quei post che magari non avete avuto modo di leggere in passato. Detto questo volevo inaugurare i post di questo afoso agosto con una segnalazione che farà sicuramente piacere agli appassionati dei post "fantascientici" in cui descrivo il modo in cui il fumetto GLBT viene promosso negli Stati Uniti. Ordunque: partiamo dal fatto che negli Stati Uniti c'è un disegnatore di fumetti gay dichiarato che si chiama Ivan Velez Jr, é originario del Bronx e in questa lo vedete assieme a uno dei suoi (e dei miei) idoli: Jaime Hernandez, uno degli autori di Love And Rockets.
Ivan è conosciuto soprattutto per la serie Tales of the Closet, incentrata su un gruppo di adolescenti omosessuali che vivono nel Queens (un quartiere di New York). Ovviamente questa serie è inedita in Italia. Qui di seguito vi posto la copertina di un albo della serie e della prima raccolta.
Visto il discreto successo di questa sua autoproduzione, Ivan ha deciso di fondare una sua piccola casa editrice di nome Planet Bronx (il che dimostra che Ivan è decisamente legato alle sue radici), che però più che una casa editrice è un social network che propone inziative culturali di vario tipo per promuovere le minoranze attraverso il fumetto. Per saperne di più il suo sito è www.planetbronx.com. Fatto sta che fra le tante iniziative che propone, proprio questo week-end ha messo in piedi un workshop in collaborazione con il GLBT Community Center e sponsorizzato (badate bene, ho detto SPONSORIZZATO) dal Bronx Museum of the Arts. Qui sotto vi posto la locandina dell'evento.
Questo workshop, che era gratuito (badate bene, ho detto GRATUITO), si rivolgeva a tutti i maggiorenni di tutti gli orientamenti, ed era incentrato sulla copia dal vero delle tipologie gay e lesbiche. In parole povere modelli bear, musclebear, cub, amazon e altro si facevano ritrarre senza veli, sotto la guida di vari disegnatori di fumetti affermati come Phil Jimenez, Robert Walker e Jennifer Camper. Un vicino ristorante thailandese ha provveduto a rifocillare gratis (e sottolineo GRATIS) i partecipanti durante lo svolgimento del workshop, che si è concluso con una festa nell'Hangar Bar di New York, in onore del workshop, dei suoi modelli e dei suoi partecipanti...
Un brillantissimo esempio di comunità gay, che riesce a promuovere la cultura GLBT in maniera intelligente, non banale e persino culturale, coinvolgendo la realtà circostante a più livelli (con tanto di riconoscimento ufficiale da parte di un'istituzione come il Bronx Museum of the Arts).
Anche stavolta mi rendo conto che fare paragoni con l'Italia non ha alcun senso, però penso che cose come queste vadano pubblicizzate perchè dimostrano che un modo ALTERNATIVO al nostro di vivere la realtà gay esiste e può funzionare. E sinceramente inizio ad essere davvero stufo di vivere in un paese dove i fumettisti GLBT vivono dispersi e anonimi come carbonari. Sapete che vi dico? Quasi, quasi, visto che nessuno ci sta provando, ci provo io a fare un social network di questo tipo... Adesso con questa storia del DIZIONARIO DEL NUOVO FUMETTO ITALIANO al quale sto contribuendo sto recuperando diversi contatti, e per l'autunno ho in progetto di mettere in piedi un'iniziativa a Firenze proprio sul modello di quelle statunitensi (con il coinvolgimento di un'associazione locale e con tre giorni di conferenze e seminari...Magari propongo anche il workshop...). Forse già per allora potrei avere già qualche novità. A voi, per esempio, potrebbe interessare?
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