Ciao a tutti e ciao a tutte, come state?
Nel mio intervento di domenica scorsa ho rimarcato più volte che il vero grande motivo per cui dalle nostre parti non si riesce a diffondere la cultura del fumetto gay è la mancanza di un vero circuito culturale gay che vada oltre internet (che peraltro, pur essendo utilissimo, ha il grosso limite di non offrire supporto a chi non ha già informazioni specifiche per cercare quello che gli interessa). Non abbiamo una rete di librerie gay, e la "sezione gay" non esiste in nessuna libreria di tante città medio piccole (penso ad esempio alla mia). Lo stesso discorso vale per tante biblioteche, per non parlare delle edicole, nelle quali non ci sono riviste gay (in realtà Babilonia sta ritentando la sorte proponendosi come bimestrale, ma ho ricevuto il primo numero ed è identica a come era quando ha chiuso... Quindi non vedo molti spiragli per il futuro). Se non si ha una vasta rete di riferimento e dei punti fermi a cui il pubblico GLBT sa che può rivolgersi, magari gestiti in modo competente e accessibili con facilità, sarà molto difficile sbloccare una situazione del genere, soprattutto in un paese come il nostro. Pensare che le fumetterie - che già si rivolgono a un numero ristretto di appassionati - possano sostituire le edicole in questo senso è un'assurdità, così come è abbastanza assurdo pensare che le librerie di varia siano in grado di adeguarsi alle esigenze dei lettori GLBT di fumetti. Non parliamo poi delle cosiddette "librerie gay", che in Italia si contano sulle dita di una mano. Giusto per farvi un esempio, sempre nella solita presentazione di domenica, una ragazza ci chiedeva che fine avesse fatto SPRAYLIZ, il fumetto GLBT-friendly di Luca Enoch... Ovviamente, non frequentando le fumetterie, non poteva sapere che era stata ristampata integralmente (anche perchè le due librerie gay di Milano non mi pare che tengano la suddetta ristampa). Lì per lì non mi è venuto in mente di chiederle se per caso conoscesse i fumetti di Alison Bechdel che adesso arrivano in tutte le librerie tramite Rizzoli, ma qualcosa mi dice che il nome dell'autrice le sarebbe giunto abbastanza nuovo, a differenza di quello di SPRAYLIZ che - anche se adesso è stata ristampata per le fumetterie - ha esordito e si è fatta conoscere proprio grazie al vasto circuito delle edicole... Se SPRAYLIZ non fosse arrivata in edicola quella ragazza - che evidentemente era appassionata di SPRAYLIZ, ma evidentemente non frequentava fumetterie - mi avrebbe chiesto informazioni su questo fumetto? Penso che la risposta sia abbastanza scontata. La cosa che però mi lascia più perplesso è che anche il poco circuito che si potrebbe creare nel nostro paese è gestito in maniera terribilmente approssimativa. Vi faccio un esempio molto pertinente: questo blog. Nonostante sia una realtà molto modesta è frequentato da diverse centinaia di persone al giorno, e ogni mese dall'Italia ci sono diverse migliaia di lettori che ci danno un'occhiata almeno una volta. Nel limite delle sua possibilità fornisce anche un servizio informativo mirato alle persone interessate ai fumetti GLBT, giusto? Eppure nessuno si è preso la briga di avvisarmi che, in occasione della mostra sulle stampe erotiche giapponesi (i SHUNGA) che si sta tenendo in questi giorni a Palazzo Reale a Milano, alla Yamato Shop avevano allestito una mostra dedicata ai manga erotici...
Qui di seguito vi riporto la presentazione:
Shunga e mangaYamato shop, via Tadino fronte n. 5, Milano. Dal 14 al 29 novembre 2009. Da lunedì a sabato 13.00-19.00; domenica 14.30-19.00. Un breve excursus tra i fantasmi pornografici del Giappone, nella classicità figurativa e nella contemporaneità. Quello giapponese è, per mole e qualità fantastica, un humus erotico unico e peculiare. I moderni fumetti giapponesi hentai, così come i disegni animati a tema erotico, risentono fortemente dello spirito delle stampe shunga. D’altra parte, così come queste erano stampe “popolari”, manga e anime sono la moderna espressione di grafica e narrativa, appunto popolare. La tradizione del Giappone si evolve nei nuovi mezzi, con tematiche e riferimenti che rimangono anche classici: dai soggetti, alle ambientazioni, ai motivi dell’eros. E spesso con affinità stilistiche e narrative sorprendenti. In mostra anche immagini dai nuovi bara manga e yaoi/boys’ love di Gengoroh Tagame e Tori Maia.
Mhhh... Che dire? Se state da quelle parti avete ancora qualche giorno di tempo per darci un'occhiata, e anche se non mi risulta che ci siano tavole originali potreste avere la soddisfazione di vedere una mostra in Italia che parla anche di Gengoroh Tagame. Ah! La mostra è nel seminterrato e per accedere dovete chiedere il permesso alla cassa... Da notare che Yamato Shop ha scelto di non vendere i manga di Gengoroh Tagame tradotti in italiano per paura di compromettersi, mentre a poche centinaia di metri i volumi sono in vendita nella fumetteria La Borsa del Fumetto e nella nuova libreria gay La Babele. Contraddizioni italiane. A questo proposito ho chiesto alle uniche due librerie gay di Milano come stavano andando le vendite di RACCONTI ESTREMI di Tagame, ed entrambe mi hanno detto che stava andando molto bene... Così ho approfondito e ho scoperto che per loro "molto bene" vuol dire una trentina di copie a testa... Stupiti? Riflettiamo: si tratta di due librerie di dimensioni medio piccole e non proprio centrali, senza contare che a Milano ci sono tantissime fumetterie. Obbiettivamente per un esercizio commerciale di quel tipo una trentina di copie per un solo titolo in un mese è davvero un buon risultato... Pensate al risultato che potrebbe esserci se ci fosse una libreria gay, o più in generale uno "spaccio" gay, in ogni città italiana... O anche solo in ogni capoluogo di regione... Sicuramente Tagame sarebbe stato più accessibile e avrebbe venduto molto di più. Ancora meglio sarebbe stato se nelle edicole italiane ci fossero delle riviste gay serie in grado di recensirlo e di farlo conoscere a una vasta platea occasionale... Ovviamente in questo paese non c'è nulla di tutto ciò. Tornando al discorso iniziale: ho scoperto della mostra alla Yamato Shop per puro caso: anche se in teoria questo blog ha esattamente il tipo di pubblico giusto per promuovere quel tipo di iniziativa (e non è neanche tanto poco) nessuno degli organizzatori mi ha contattato... E probabilmente nemmeno sanno dell'esistenza di questo blog... Capite che intendo? Comunque, per tirarvi su il morale, vi informo che la Gmunder ha esaurito la prima tiratura di Black Wade e sta già provvedendo alla prima ristampa! Non male per il primo fumetto Made in Italy che ha pubblicato, vero? Complimenti agli autori (^__^) e un po' meno agli editori italiani, che non li hanno ancora calcolati...
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7 commenti:
Purtroppo gli editori italiani sono insensibili a queste tematiche...nel frattempo io sono alla 45esima tavola di Winter's Moon( metà storia), con la quasi certezza che in Italia non vedrà mai luce...
Ciao Wally
non è facile creare un apposito spazio di cultura GLBT in una libreria per due importanti motivi:
1) è limitativo per i romanzi sottostare alla voce "omosessualità" e non letteratura nazionale o internazionale.
2) sorgono diverse domande:cosa interessa al pubblico gay? Saggi, racconti? Un pubblico gay è tanto interessato alla causa gay?
Cosa ci si aspetta da questo settore?
A chi vuole illuminarmi ringrazio in anticipo.
Ciao!
riporto un piccolo aneddoto sul discorso delle vendite-distribuzione di Tagame.
Qui a Perugia, nell'unica fumetteria (degna di tale nome) della città, non è ancora arrivato, nonostante a richiederlo fin dal principio eravamo in 3... uso il passato perchè io me lo son comprato a Luccacomics visto l'andazzo che tirava... e purtroppo devo ammettere che ci avevo visto bene.
Mhhh... Quanti spunti interessanti... Vediamo: la sezione "gay e lesbica" è una realtà in affermata nelle librerie di mezzo mondo, e c'è anche su amazon.com, perchè? Perchè in questo modo il pubblico omosessuale sa dove andare a cercare le cose che lo coinvolgono direttamente senza dover andare dai commessi - spesso disinformati - a chiedere, e può avere una panoramica di quello che viene pubblicato sull'argomento senza rivoltare la libreria, perdere tempo o altro. E non si parla tanto di romanzi (che comunque potrebbero occupare più sezioni della libreria), quanto di saggi, libri fotografici, biografie, indagini giornalistiche, fumetti e altro. Il problema del pubblico gay, perlomeno in Italia, è che - dal punto di vista culturale - è ancora estremamente arretrato e confuso, e probabilmente nons a quello che vuole perchè non sa nemmeno che esiste. Non per colpa sua, ma è così. Proprio per questo - secondo me - se avesse accesso a una sezione "panoramica" relativa ai temi GLBT si creerebbe un circolo virtuoso. Se le librerie e le biblioteche non pensano che sia il caso di creare una nicchia GLBT e se le fumetterie non "osano" nemmeno farsi arrivare o esporre il primo bara manga mai pubblicato in Italia ne consegue tutto il circuito culturale GLBT viene bloccato, o comunque si muove in maniera infinitamente più lenta. La prima associazione GLBT degli Stati Uniti è stata quella dei bibliotecari gay che si impegnavano proprio a creare una sezione tematica, e i risultati a lungo andare si sono visti...
Uhhh... Ma perchè con tutta la gente che è venuta a Lucca io ne ho incontrata così poca?
Il problema delle librerie è anche capire come far arrivare materiale di diversi editori che non siano i soliti...non è così semplice... c'è la Playground come casa editrice che ad esempio pubblica bei romanzi ma come poter, per un dipendente di un'importante catena di librerie, farli arrivare tra gli scaffali? I grandi editori pubblicano poco e nulla; i piccoli sono fuori dallo sguardo dei vertici.
Anche i fumetti non vengono pubblicati dalle solite case editrici.
Nicola
E questo spiega perchè le librerie gay, che non fanno parte di grandi catene e che dovrebbero essere gestite da chi è competente nel settore, hanno un loro senso... (^__^)
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