Ciao a tutti, come va?
Di recente qualcuno mi ha chiesto se ho dei problemi con la Bonelli, visto che ultimamente la prendo di mira con una certa frequenza. La risposta, ovviamente, è no. Se ne parlo spesso è perchè spesso mi offre degli spunti di riflessione interessanti, che a quanto pare nessun altro sembra voler cogliere, o che magari ha paura di approfondire, quindi nel mio piccolo mi sento in dovere di colmare questa lacuna.
Comunque, a riprova del fatto che non ho pregiudizi verso la Bonelli, oggi volevo "festeggiare" con voi un anniversario che riguarda la casa editrice Astorina, che - per chi non lo sapesse - è quella che pubblica Diabolik.
Infatti è passato un anno da quando nelle storie di Diabolik ha fatto la sua ultima comparsa Saverio Hardy, l'unico omosessuale dichiarato mai apparso in oltre cinquant'anni di storie, nella storia speciale "ADDIO MIA AMATA COMPLICE" (luglio 2013), in cui comunque la sua omosessualità è stata solo citata... Mentre ne sono passati quattro da quando nella serie (agosto 2010) fece la sua comparsa un pedofilo (presumibilmente omosessuale) che adescava i bambini travestendosi da donna (ed esibendo un inquietante somiglianza con la drag queen Platinette).
A parte il pedofilo, che viene eliminato alla fine della storia "IL COVO DEGLI ORCHI", il caso di Saverio Hardy è abbastanza interessante. Comparso per la prima volta nel 1973 ("L'UOMO DELLA TORRE"), e poi ancora nel 1998 ("LA VENDETTA HA MEMORIA LUNGA"), solo nel numero del gennaio 2007 ("IL SEGRETO DELLA TORRE") si scopre che è omosessuale, e che il suo compagno Davide ha scelto di suicidarsi per incastrare l'editore di Saverio, un conservatore della reazionaria "società dei probi", che voleva addirittura eliminare Saverio una volta scoperto che voleva fare coming out (compromettendo, quindi, la reputazione della casa editrice). Nella storia dell'anno scorso, invece, Saverio Hardy (ormai grande amico di Diabolik ed Eva) mette a disposizione il suo staff legale (visto che tutti gli omosessuali sono benestanti e hanno uno staff legale, vero?), per aiutare Eva Kent in fin di vita...
A seguito del coming out di Saverio nel 2007 gli dedicai una recensione su Gay.It (CLICCATE QUI), che non mi sembrava particolarmente aggressiva, ma a quanto pare non è stata la sola. Infatti quando il sito queerblog chiese al direttore editoriale Mario Gomboli (CLICCATE QUI) che tipo di reazioni avessero avuto, la risposta fu:
"Più di quante non avessimo previsto. La maggior parte, per fortuna,
positive: “avete avuto coraggio”; “avreste dovuto farlo prima”;
complimenti per come avete trattato con garbo un tema delicato” etc etc.
Ma anche molte critiche, sia da un lato che dall’altro. Gli omofili ci
hanno accusato di “aver banalizzato la figura del gay” piuttosto che
“essere rientrati nei luoghi comuni per cui un omosessuale deve per
forza essere un artista, quando il mondo è pieno di impiegati e muratori
gay” mentre gli omofobi ci hanno tacciato di “buonismo a vanvera”;
“pannellismo rifondatolo” e persino di “prostituire Diabolik alle mode
omosex”. Come detto, non mi aspettavo reazioni così violente ma, sia
pur rispettando l’opinione di tutti, compresi gli ipercritici, non
rinnego certo la scelta redazionale."
E quando queerblog chiese se c'erano possibilità di affrontare ancora l'argomento in futuro la risposta è stata:
"Restando sul tema, posso dire che certo non rivedrete prossimamente
personaggi gay, ma solo perché tendiamo a non ripetere situazioni
“anomale”: infatti da nove anni non si parla più di eutanasia; da otto –
se ben ricordo – di violenza carnale; da sette di doping e da cinque di
animali vivisezionati. Diabolik vive sostanzialmente di avventure
asettiche, nelle quali non può – se non saltuariamente – dedicare spazio
a riflessioni sociologiche, pena la perdita della sua identità di
antieroe del fumetto."
Direi che definire i personaggi omosessuali una "situazione anomala", e considerarli una "tematica" al pari di vivisezione, eutanasia, doping e tutto il resto la dice lunga sull'approccio della casa editrice a tutta la questione... Che magari non sarà volutamente omofobo o anti gay, ma di sicuro parte da alcuni presupposti un po' confusi, risultato più o meno diretto del clima culturale del nostro paese.
Sia come sia da questa intervista sono passati sette anni, ed effettivamente per rivedere Saverio Hardy (senza che peraltro i suoi risvolti omosessuali fossero approfonditi) ce ne sono voluti sei... E direi che ognuno può trarre le sue conclusioni.
A questo punto sarà ESTREMAMENTE interessante verificare se la fiction su Diabolik che è in fase di pre-produzione, e che è una co-produzione internazionale, riserverà delle sorprese in questo senso... Visto che, per fortuna, all'estero i produttori di fiction sanno bene che gli omosessuali non sono più "una tematica", ma una componente della nostra società.
Staremo a vedere...
3 commenti:
che cosa triste che l'introduzione di personaggi gay sia considerata ancora da trattare come una cosa anomala!
Immagino che il mondo di Diabolik sia popolato da bianchi caucasici, visto che probabilmente anche i personaggi neri o misti sono considerati un'anomalia sociale che necessita un trattamento particolare...
Acuta osservazione... E d'altra parte tutti i fumetti italiani sono un po' proiettati nel "passato spensierato" dell'italia, in cui le uniche persone di colore erano gli ambulanti in spiaggia e in cui gli omosessuali erano "invisibili"...
In verità il mondo di Diabolik è basato su assurti precisi e incontrovertibili.
Ad esempio TUTTI i maschi hanno la stessa corporatura e statura di Diabolik, se no lui non potrebbe impersonarli facilmente, allo stesso modo sono proibiti gli elicotteri alla Polizia, o gli inseguimenti del Nero genio del crimine finirebbero prima di cominciare.
E anche il vezzo di battezzare i personaggi con nomi italiani e cognomi stranieri è retaggio dello snobismo delle Giussani, e del senso pratico che così rende difficile (se non impossibile) che qualche omonimo faccia causa al fumetto.
Insomma, che Diabolik affronti discorsi spinosi come mafia, omosessualità (tra l'altro Saverio è un personaggio positivo e tutt'altro che "macchiettistico"), violenze sessuali, carceri lager ecc. ... è già tanta manna, nel panorama italiano.
Quando lo farà la Bonelli (mi pare che l'unico omosessuale comparso in Dylan Dog, risalga al n. 26 "Dopo mezzanotte" e solo per poche tavo9le pudibonde), saremo già nel nuovo millennio.
Il 3000 :p
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