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mercoledì 20 agosto 2014

ORGOGLIO E PREGIUDIZIO

Ciao a tutti, come va?
Oggi parto con una piccola osservazione. Come forse saprete su internet è in atto una rivolta contro il settimanale VISTO, che questa settimana era in edicola al modico prezzo di 2,40 euro assieme a NOVELLA 2000 e ad alcuni libri di barzellette in allegato. I suddetti libri di barzellette avevano temi diversi ("i preti e le suore", "Berlusconi e i politici", "i dottori", "Totti e il calcio", "i carabinieri", ecc), ma il titolo che ha scatenato la rivolta è stato "LE MIGLIORI BARZELLETTE GAY"...
Siccome non mi piace parlare a vanvera mi sono procurato la suddetta rivista con libricino, e per scrupolo me ne sono procurato anche una copia con un altro allegato: "LE MIGLIORI BARZELLETTE DEGLI EBREI SUGLI EBREI" (ebbene sì: c'era anche questo titolo nella suddetta collana), giusto per fare un confronto. Effettivamente il libro sulle barzellette gay aveva un sottotesto omofobo, nella misura in cui la stragrande maggioranza delle barzellette contenute giocava su stereotipi denigratori e avvilenti... Cosa che NON è avvenuta, ad esempio, nel libricino con le barzellette dedicate agli ebrei.
Ovviamente in una nazione democratica tutti sono liberi di dire tutto quello che vogliono (in teoria), ma quando un libro di barzellette non viene usato per fare ironia (come nel caso dei dottori o di altre professioni) o satira (come nei confronti delle persone famose), ma solo per reiterare gli stereotipi che spingono a discriminare una categoria di persone, forse una reazione negativa è comprensibile. A parte tutto, però, credo che la cosa più interessante che emerge da questo "caso" è il fatto che il libro sulle barzellette gay non è una novità. Nel senso che in libreria è disponibile dal 2012 (si trova anche su amazon), ma nessuno ci aveva mai fatto caso, a riprova del fatto che le edicole, in Italia, sono ancora un circuito distributivo estremamente importante, nel bene e nel male, perchè è quello che si relaziona di più con la popolazione italiana nel suo insieme.
E questo, in parte, dimostra che quando punto il riflettore sui fumetti che arrivano in edicola, analizzando puntigliosamente la rappresentazione dell'omosessualità nelle loro pagine, forse non sono un ossesso ipercritico. Tuttavia questa è la scusa principale che viene utilizzata per depotenziare quello che dico, come ad esempio è avvenuto di recente, dopo che il sito FUMETTOLOGICA ha ripreso i miei post dedicati a UCCIDETE CARAVAGGIO!, scatenando - com'era prevedibile - le reazioni di chi si è sentito preso in causa. Il tutto potete leggerlo CLICCANDO QUI.
Sarò sincero: alcuni di questi commenti sono delle vere e proprie perle, e dimostrano - ancora una volta - che i timori di alcuni editori riguardo alle reazioni e ai pregiudizi del loro pubblico di riferimento hanno una loro ragion d'essere. La cosa interessante è che i suddetti commenti sono strutturati seguendo uno schema ricorrente, che verte su quattro punti: 1) Presa di distanza da chi ha scritto l'articolo; 2) Difesa della libertà di non rappresentare l'omosessualità; 3) Elenco dei meriti gay friendly della Bonelli; 4) Analisi storico/artistica/culturale di Caravaggio atta a dimostrare che la sua omosessualità è un'ipotesi campata in aria e che comunque era irrilevante ai fini del fumetto.

Tutto legittimo, per carità, se non fosse che il tono di certi commenti sembra proprio irritato, come se avessi punto sul vivo qualcuno, o come se - fra le righe - qualcuno sia rimasto quasi scandalizzato dal fatto che io abbia "osato" far valere un punto di vista "gay" su UCCIDETE CARAVAGGIO! e sui fumetti Bonelli in generale.

Alcune citazioni, a questo punto, sono d'obbligo (e fra parentesi potete leggere le mie osservazioni).

Dante scrive che:

"A parte che l'omosessualità di caravaggio è una ipotesi, non un fatto (veramente di indizi ce ne sono tanti... Altrimenti non si farebbe questa ipotesi).
Ma perche' c'e' questa necessita? la sentite solo voi (noi chi? i gay che non si accontentano delle briciole?), vedi tu se gli autori devono giustificarsi con improbabili autocensure italiche. Mo ci manca che devono fare come la barilla e mettere la coppietta gay di ordinanza (però, chissà come mai, se non si autocensurano poi c'è gente che gli rinfaccia di fare come la Barilla) Semmai e' liberta' non dovercela infilare sempre e comunque (coppiette gay sempre e comunque? Nei fumetti Bonelli? Dove?)."

Alessio invece conferma che:

"Per rimanere in ambito Bonelli ricordiamo gli orientamenti bisessuali di Legs Weaver, ormai da quasi 15 anni (però appena divennero un fatto conclamato l'editore invitò gli autori a cambiare registro: nel numero 51 Legs dovette rinunciare all'amore, i toni della serie di fecero sempre più cupi e meno ammiccanti, nonostante l'arrivo di una nuova compagna, e alla fine chiuse per il conseguente calo di vendite). All'epoca molti la trovarono una bieca trovata commerciale, in realtà il tema venne affrontato con molto garbo (niente numeri alla Manara o Serpieri, per intenderci), citando perfino Calvino (il fatto che venga considerato un merito il fatto che in un fumetto italiano non ci siano solo lesbiche sessuomani mi preoccupa). Recentemente nel fumetto NOX, Squadra Anticrimine Europa, una delle protagoniste era dichiaratamente lesbica, con una fidanzata fissa (e con una scena di sesso più che intravista). In realtà sarebbe stato più interessante approfondire l'attrazione che questo personaggio nutriva verso un collega maschio, forse sarebbe stato maggiormente dirompente, ma la serie è durata pochi albi (però, chissà come mai, non è mai considerato interessante e dirompente un personaggio eterosessuale, magari maschio, che prova attrazione per un collega del proprio sesso, e comunque NOX era della Star Comics e non della Bonelli). Riguardo a Caravaggio nel fumetto i suoi gusti sessuali sono irrilevanti ai fini della trama, l'insulto del cavaliere di pederastia calza a pennello (scusate il gioco di parole) più come accusa di vigliaccheria che come segno di omofobia (il problema non è se sono irrilevanti o no, ma il fatto che si è stati ben attenti a non manifestarli anche se le situazioni in cui era possibile farlo si sono presentate). Checchè molti ne pensino la Chiesa era tollerante, un pittore, Giovanni Antonio Bazzi, veniva soprannominato significativamente "Il Sodoma", ma non finì mai nei tanto famosi roghi (ben diversa la sorte di Oscar Wilde nella civile Inghilterra) (attenzione però: Oscar Wilde ebbe dei guai perchè al processo ammise di amare un ragazzo, mentre nel rinascimento i soprannomi venivano dati e non scelti. Oltretutto Il Sodoma era stato sposato e aveva fatto sposare sua figlia con uno dei suoi presunti amanti, tale Riccio Sanese, giusto per stare al sicuro e non compromettersi ulterioremente...)"

E Dante torna a sottoscrivere che:

"infatti accusare la bonelli di avere sti problemi di autocensura e' ridicolo.
Semplicemente non c'e' necessita' di metterli ovunque come piace a certe tendenze di oggigiorno
(no comment)."

Paolo, invece, esordisce con una classica frase in stile "ho tanti amici gay, ma...", che di solito non prelude a niente di buono, e infatti:

"Avevo già avuto modo di leggere le critiche di Wally Rainbow e, pur essendo totalmente simpatetico con la causa dei diritti lgbtqi, le trovo completamente sballate (wow!).
In primis, bisogna dire che l'omosessualità o la bisessualità di Caravaggio sono delle ipotesi di cui non ci potrà mai essere certezza (veramente. Se fosse stato Uccidete Oscar Wilde e non fosse stato chiara la bisessualità di Wilde sarebbe stata legittima la reazione)
(veramente Oscar Wilde non era bisessuale: è stato sposato e ha avuto due figli, ma come tanti omosessuali aveva fatto questo sforzo per salvare l'apparenza, tant'è che oltre al ragazzo per cui finì sotto processo ne ebbe molti altri, ma di donne ebbe solo sua moglie, Constance, che curiosamente ora è sepolta a Genova, nel cimitero monumentale di Staglieno). Ma non si tratta di Wilde, si tratta di uno che forse era gay o bisex. Optare per una rappresentazione omo/bi di Caravaggio sarebbe una scelta arbitraria tanto quanto una rappresentazione etero (vero, però guardacaso gli indizi sulla sua presunta omosessualità/bisessualità erano maggiori di quelli relativi a una sua esclusiva eterosessualità).
In secundis, il presunto orientamento sessuale viene accennato come vengono solo accennate tante cose della vita personale del Caravaggio. Viene accennato nel duello, più velatamente all'inizio il Cardinale parla della rete di complicità che protegge Caravaggio anche a causa della dissolutezza
(il punto è: limitarsi ad accennarlo fra le righe è stato un merito o una scelta criticabile?).
In terzis, che il rapporto tra Caravaggio e Leonello sia concluso nel decotto e che Leonello sostanzialmente se ne freghi del destino del, forse, compagno, è una lettura tendenziosa fatta per dimostrare che il presunto rapporto omosessuale sia stato tenuto fuori da De Nardo intenzionalmente. Leonello evidentemente tiene a Caravaggio, non gli fa solo il decotto ma lo ospita mentre è ricercato, lo cura etc etc etc
(il punto però non era dimostrare che ci teneva, ma che lo amava).
Dulcis in fundo, Wally Rainbow manifesta un discreto pregiudizio verso Bonelli
(chi? Io?). Perchè se è tanto vero che Manfredi possa aver ricevuto pressioni sull'inserire personaggi lgbtqi in Magico Vento, è altrettanto vero che Legs Weaver è lesbica e ha avuto per anni e anni una testata sua, Gea se non ricordo male era bisex (ed era esattamente quel personaggio adolescente di cui si lamenta la mancanza, tale e quale a Lilith), in Dylan Dog ci sono stati, nel periodo di massima diffusione quando era particolarmente legato alla realtà, personaggi omosessuali, Ken Parker ha rotto il tabù dell'omosessualità nel west decenni prima di Brockback Mountain... (Lilith è una macchina per uccidere proveniente da un futuro distopico, che se ne va in giro completamente nuda: quanti adolescenti possono ritrovarsi in un personaggio del genere? GEA - che non era bisex ma aveva amici omosessuali - è stato un caso isolato, peraltro una testata sperimentale e semestrale che si è conclusa anni fa. Gli omosessuali presentati in Dylan Dog non erano comunque personaggi positivi e l'unico gay in Ken Parker fu un travestito con le fattezze di Marylin Monroe...).

P.s.: finchè parliamo di fumetti va bene, ma se si parla di cose serie, se ne parli seriamente... non è vero che la Costituzione "releghi" certi argomenti "solo" all'art. 21
Un po' di coscienza su com'è costruita la Costituzione non guasterebbe. I diritti e doveri dei cittadini contenuti nella Parte Prima della Costituzione non sono "secondari" perchè non vengono elencati nei primissimi articoli. I primissimi articoli sono dedicati ai Principi Generali, tra cui quelli contenuti nell'articolo 3 che pone l'uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
(molto bene: allora perchè nei fumetti italiani sembra che gli omosessuali abbiano meno possibilità di essere rappresentati liberamente rispetto agli eterosessuali?)"

Comunque se dovessi dare un premio lo darei a Dante, perchè quando un certo Andrea difende la Bonelli perchè non è mai arrivata ai livelli del film TROY in cui Achille e Patroclo sono stati presentati come cugini, lui interviene dicendo che:

"Eccone un altro. Che achille e patroclo fossero amanti da dove lo evinci??
Vogliamo i fatti
(Accidenti! Purtroppo Omero è morto da qualche millennio! Altrimenti potevamo chiedergli cosa aveva in mente quando scrisse che "Achille si disperò come una moglie per la morte dell'amato")."


Al di là di tutto questo, però, c'è una cosa che mi premeva sottolineare: Caravaggio è morto 414 anni fa, e a differenza di tanti suoi colleghi è stato rivalutato solo in tempi relativamente recenti, a partire dalla fine del XX secolo... Tant'è che i suoi resti sono stati riscoperti nel cimitero di Porto Ercole solo nel 2010. Il disinteresse nei suoi confronti sicuramente ha fatto in modo che una quantità di prove e testimonianze su di lui andassero irrimediabilmente perdute nel corso dei secoli, e questo rende particolarmente problematico rintracciare prove inoppugnabili e ufficiali sulle sue preferenze sessuali, anche perchè a suo carico non risultano processi per sodomia (come è avvenuto per Leonardo da Vinci e Benvenuto Cellini) e non sono state ritrovate lettere d'amore (come nel caso di Michelangelo Buonarroti). Ci sono gli accenni dei suoi contemporanei, le indagini sul contesto in cui si muoveva e la certezza che dipingeva per lanciare dei messaggi, anche a costo di sfidare il potere e le convenzioni del suo tempo. In ogni caso, come ha scritto qualcuno sul THE GUARDIAN, considerando l'epoca in cui Caravaggio è vissuto, in cui i dipinti dovevano rispettare norme molto rigorose, forse le sue opere si possono già considerare come una sorta di piccolo Gay Pride...
L'attore teatrale Paolo Poli (se non sapete chi è CLICCATE QUI), in un'intervista (CLICCATE QUI), racconta di come lo storico dell'arte Roberto Longhi (colui che riscoprì Caravaggio e lo promosse nel mondo) gli esternava la sua perplessità perchè ogni volta che andava a parlare di Caravaggio negli USA - in un'epoca in cui la parola "invertito" in Italia si poteva a stento pronunciare - tutti gli chiedevano se Caravaggio fosse omosessuale... E quando Roberto Longhi chiedeva a Paolo Poli cosa ne pensava, visto che all'epoca era uno dei pochi gay dichiarati a cui poteva rivolgere la domanda, lui rispondeva che "Caravaggio era tutto, perché all’epoca succedeva di tutto".

Molto saggio. Peccato solo che nei fumetti italiani di oggi, con Caravaggio, sia meglio non far succedere niente.

Alla prossima.

3 commenti:

☆♥ Laura Spianelli ♥☆ ha detto...

Ciao Wally Rainbow, mi chiamo Laura e seguo il tuo blog da poco grazie ai suggerimenti di Orlando di Torino :)

In merito a Caravaggio, l'unica certezza che ho (e non ha nulla di storico) deriva dall'osservazione dal vero dei suoi quadri: sono tutti pregni di una tale sensualità e di un tale amore per la figura maschile, che... bé, lasciano pochi dubbi in merito all'orientamento sessuale dell'autore! Io rimasi più di un'ora a fissare il dipinto "Amor Vincit Omnia" (http://it.wikipedia.org/wiki/Amor_vincit_omnia_%28Caravaggio%29), a guardare le pieghe sinuose dei fianchi del ragazzo, la pancia rotonda, l'innesto del braccio nel tronco, la testa inclinata con quel sorriso malizioso e invitante... insomma tutto in quella figura fa urlare nella mia testa: "teta veleta"!! E sempre mentre lo guardavo ho pensato maliziosamente: "ora capisco perché i vescovi facessero a capelli per appropriarsi dei dipinti di Caravaggio".
Eppure, da donna etero, comprendo a pelle (anche qui non c'è nulla di storico, ahimé) che tutto quell'amore e quella passione non sono indirizzati da un uomo a una donna, capisci che intendo? E' la stessa sensazione di quando ammiro i film di Pasolini: i suoi uomini sono suoi, anche quando interpretano ruoli etero.

Wally Rainbow ha detto...

Mi fa piacere che una persona così sensibile abbia iniziato leggere questo blog :-) Benvenuta :-)

☆♥ Laura Spianelli ♥☆ ha detto...

Grazie, Wally e complimenti a te per la costanza le informazioni che dai!!

Piccola specifica al mio precedente commento: il quadro di Caravaggio di cui parlo lo vidi a Roma 4 anni addietro durante la mostra a lui dedicata. Un vero gioiello che valse la pena di vedere!!

Ciao e buon fine settimana ;)