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lunedì 21 novembre 2016

...E SIAMO ANCORA QUI!

Ciao a tutti, come va?

So bene che, quando passate da queste parti, è anche perchè siete curiosi di verificare quali sono le ultime novità italiane in fatto di censure omofobe e slanci eterosessisti che hanno a che fare col mondo dell'immaginario pop... Tuttavia oggi ho deciso che vi risparmierò il mio solito post che mette al centro la situazione delle tematiche LGBT in Italia, per ampliare lo sguardo e dimostrarvi (di nuovo) che - in effetti - si tratta giusto della punta dell'iceberg.

Anche perchè, generalmente, un paese che ha un rapporto conflittuale con le tematiche LGBT ha difficoltà a rapportarsi anche con tutta con una serie di altre cose... Finendo poi per cacciarsi in situazioni obbiettivamente imbarazzanti... Tipo quelle che sono diventate evidenti negli ultimi giorni.

La prima notizia che vado a riportarvi, e che è passata sotto silenzio praticamente ovunque, è che in Italia è stato omesso un altro episodio della serie MY LITTLE PONY: FRIENDSHIP IS MAGIC, e più precisamente l'episodio numero 23 della sesta stagione. Come avrete notato non ho scritto "censurato" o "adattato", ma proprio OMESSO... E, come è già avvenuto in passato, pare che la sua colpa sia stata quella di puntare un'eccessiva attenzione al sidro di mele prodotto e commerciato dalla famiglia Apple...

Probabilmente, come era già avvenuto con l'episodio 15 della seconda stagione (anch'esso incentrato sul sidro di mele), anche questo episodio deve essere stato comunque doppiato e, presto o tardi, sarà disponibile in italiano con l'uscita della relativa stagione in DVD... Però questo non rende meno surreale il fatto che non sia passato in TV. A quanto pare è stato del tutto irrilevante il fatto che siano passati quattro anni da quella prima censura, e che nei fatti il sidro prodotto dalla famiglia Apple è assolutamente analcolico: il solo fatto che venga utilizzata la parola "sidro" deve avere delle implicazioni che chi di dovere reputa rischiose... Anche se, in effetti, in questi casi è sempre difficile capire fino a che punto queste decisioni siano prese per una questione di principio e quanto siano determinate dalla paura di incorrere nelle multe dell'AGCOM (che a quanto pare sono inappellabili)... Resta il fatto che siamo probabilmente uno dei pochi paesi al mondo in cui vengono omessi degli episodi di una serie come questa per motivi di questo genere...

E la cosa ironica è che un mezzo per aggirare il problema, in realtà, ci sarebbe anche... Visto che nel primo film della serie Equestria Girls (ambientata in un mondo parallelo in cui i pony sono esseri umani) la parola sidro era stata tradotta come "succo di mele frizzante", e nessuno ebbe niente da ridire... O da censurare...

Forse il contesto "umano" poteva aiutare a camuffare meglio la pericolosa bevanda? Non ci è dato saperlo. Sicuramente se nella televisione italiana sono arrivati a porsi problemi di questo tipo è evidente che a monte c'è qualcosa che non funziona... E che continua a non funzionare da almeno quattro anni.

Comunque, se il caso dei MY LITTLE PONY è stato notato solo dai fans della serie, c'è un altro "caso" che sta avendo molta più visibilità. E mi riferisco al prossimo film Disney in animazione digitale, che arriverà nei cinema a dicembre... E cioè OCEANIA, che in realtà NON si chiama OCEANIA...

Siccome la storia è un po' complicata è meglio partire dall'inizio. Sta per essere distribuito in tutto il mondo un nuovo film Disney, ambientato in Polinesia e avente come protagonista una fanciulla di nome Moana (che nella lingua locale significa più o meno "mare profondo"). In quasi tutto il mondo il titolo del film sarà MOANA, ma in alcune nazioni la Disney a deciso di ribattezzare la protagonista Vaiana (che in lingua polinesiana significa "grotta di mare").

La spiegazione ufficiale, nel caso della Francia e della Spagna, è che il marchio Moana è stato depositato da altri, ma la situazione dell'Italia è leggermente più complessa (tanto per cambiare)... Anche perchè, come vi dicevo prima, da noi il film verrà distribuito come OCEANIA, e non come VAIANA. Comunicati ufficiali dalla Disney non ce ne sono stati, ma secondo l'autorevole sito CARTOONBREW, che ha chiesto lumi direttamente ai registi durante il festival di Annecy (cliccate QUI), la scelta italiana è stata determinata in buona parte dalla paura che il film fosse associato in qualche modo al nome di Moana Pozzi... Che, per chi non lo sapesse, è stata una famosa pornostar italiana, morta prematuramente nel 1994 (a 33 anni)...

E che in italia il problema relativo al marchio "Moana" andasse ben al di là del copyright lo si può intuire facendo una ricerchina sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico (CLICCATE QUI): se cercate il nome "Moana" noterete che è stato depositato ben sette volte, dal 1982 al 2012, con alcune varianti... Quindi se quelli della Disney avessero voluto depositare la loro personale versione del marchio "MOANA" in Italia probabilmente non ci sarebbero stati problemi... Tant'è che se cercate "Oceania" si trovano depositati ben 35 marchi e nessuno di questi mi pare sia riferito alla Disney... Tra l'altro, se questa storia di Moana Pozzi, probabilmente si sarebbero dati la zappa sui piedi da soli... Visto che con questo cambio di titolo hanno fatto in modo che in tutto il mondo di parlasse del nuovo film Disney associandolo in qualche modo ad una pornostar italiana...

Una pornostar che, essendo morta la bellezza di ventidue anni fa, sicuramente non avrebbe rappresentato un grande problema se il titolo del film fosse rimasto invariato... Chi e perchè, quindi, potrebbe aver preso questa decisione così avventata? Il grande capo della Disney Italiana, dal 2012, è il signor Daniel Frigo (foto sotto)...

Mentre da giugno Stefano Bethlen è stato nominato chief marketing officer della company, Davide Romani è diventato head of theatrical marketing e Giulio Carcano ha assunto il ruolo di head of theatrical distribution... Li vedete tutti in foto sotto...

Effettivamente, a giudicare dall'età che mostrano in foto, è altamente probabile che (per motivi prettamente anagrafici) quando hanno letto il titolo del nuovo film che avrebbero dovuto distribuire lo abbiano istantaneamente associato ad un personaggio simbolo della loro generazione... Pensando subito ad un modo per correre ai ripari.

Questo però non spienga perchè in Italia il film verrà distribuito come OCEANIA e non come VAIANA...

Forse sbaglio, ma se tanto mi dà tanto potrei anche pensare che - ricordandosi dei film che replicavano a getto continuo quando erano ragazzini - questi signori possano anche avere pensato che in Italia non fosse proprio il caso di usare il titolo VAIANA, come in Francia o in Spagna... Visto che ricordava troppo la canzoncina cantata da Alberto Sordi e Monica Vitti nel film "Polvere di Stelle" (1973)... Quella che faceva "Bell'aVaiana... Attacchete a 'sta banana"...

Così, probabilmente, saremo l'unico paese al mondo che a Natale si ritroverà ad andare al cinema per vedere un film intitolato OCEANIA, invece di MOANA o VAIANA (anche se la protagonista dovrebbe chiamarsi Vaiana anche in italiano)... E tutto per "colpa" di una pornostar passata a miglior vita ventidue anni fa e, quasi certamente, per via di un film che ha più di quarant'anni...O forse, più banalmente, per la paura di dover distribuire un film intitolato Moana o Vaiana in un paese ormai ostaggio di bigotti e puritani di una certa età e con un'ottima memoria... Anche se il film principalmente si rivolge ad un pubblico nato quando Moana Pozzi non era più su questa terra... E che probabilmente non ha nemmeno mai visto "Polvere di Stelle"...

E direi che tutta questa storia, a modo suo, è estremamente emblematica... Così come sono emblematiche anche altre forme di censura e rimozione molto più sottili e difficilmente individuabili... Qualche mese fa vi avevo parlato delle storie di Topolino realizzate in Francia per la Glénat da autori che hanno voluto dare un taglio diverso, e più maturo, al personaggio (CLICCATE QUI)...

Ordunque: finalmente quelle storie iniziano ad essere disponibili anche in Italia... Però non sono pubblicate dalla Disney Panini, bensì dalla Giunti Editore e direttamente per il mercato delle librerie... Alla non proprio modica cifra di venti euro l'una (però se le ordinate atramite il sito dell'editore CLICCANDO QUI potete risparmiare qualcosina). Ora: lungi da me l'idea di pensare male o di subodorare complotti strani, ma a che serve proporre delle storie innovative di Topolino se poi si rivolgeranno solo ai collezionisti disposti a spendere una ventina di euro per volumi dalle 48 alle 64 pagine? Non so quali sono i rapporti fra Disney, Panini, Glénat e Giunti, ma mi sembra molto inverosimile che la Panini non avesse il diritto di prelazione su queste opere (anche se, dal 1 ottobre 2014, Giunti Editore ha acquisito il ramo d'azienda Disney Libri)...

E se le cose stessero così perchè non ne ha usufruito? Forse perchè queste storie erano troppo distanti dal taglio del "suo" Topolino? Si è voluta risparmiare degli scomodi confronti che, inevitabilmente, sarebbero arrivati se avesse proposto le storie Glénat in un'edizione economica e fruibile a tutti?

Ovviamente si possono fare solo delle ipotesi... Certo è che presentare le storie di Topolino in questa edizione di lusso non ne incentiverà certo la diffusione nel nostro paese, e viene davvero da chiedersi se tutto questo non sia stato pianificato a tavolino per una qualche ragione precisa... Anche perchè, diciamocelo, alla Disney Panini non si sono mai fatti grandi problemi quando c'era da pubblicare materiale di qualità molto più bassa, quindi tutta questa storia qualche sospetto lo fa venire...

Non so perchè, ma qualcosa mi dice che - quando arriverà il momento - gli spunti di riflessione per questo blog non mancheranno.
Alla prossima.

2 commenti:

Manuel ha detto...

Solo due precisazioni: le storie francesi anche in Francia venivano proposte su volumi lussuosi aventi circa lo stesso prezzo (esempio), per cui mi pare solo una scelta coerente con l'impostazione originaria. Inoltre, le storie della IDW hanno già cominciato da un po' a comparire saltuariamente sul settimanale, e falliscono cosí miseramente (già da sole, eh, senza nessuna censura) nel riproporre la comicità dei corti che vorrebbero adattare, che piú che di adattamento io parlerei di sterilizzazione.

Wally Rainbow ha detto...

Grazie per la precisazione. Non sapevo delle storie IDW pubblicate su Topolino, quindi ora ho rimosso quella parte dle post. Sui volumi cartonati non so quanto si possa parlare di coerenza. Nel senso che in Francia i cartonati sono un formato molto diffuso presso tutte le fasce d'età e tutte le estrazioni sociali, anche per una questione culturale, mentre in Italia restano un formato per collezionisti.