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lunedì 17 agosto 2009

LA LETTERA DI OGGI

Ciao a tutti e ciao a tutti, come va? Avete passato un buon Ferragosto?
Oggi volevo condividere con voi una lettera un po' diversa dal solito, che esula un po' dagli argomenti di cui parlo di solito qui. Luigi mi scrive:

"Caro Valeriano sono enil79 al secolo Luigi e sono un tuo carissimo fans, seguo con molta attenzione i tuoi lavori e anche il tuo blog, sono uno di quelli che interviene poco e non so spiegarti di preciso il perchè, ma credo sia dovuto al fatto che ho scoperto la mia bisessualità da poco e tu con i tuoi lavori mi hai aiutato ad accettarmi. A parte questo doveroso preambolo volevo portare alla tua conoscenza, qualora non lo fosse già, e a tutti coloro che ti seguano i fatti contro gli omosessuali che stanno avvenendo in Iraq; ti posto di segiuto un testo che ho trovato sul forum gayboysover17reloaded.forumcommunity.net e poi sul sito al Arabiya

"Dall’Iraq, il paese dove è stata recentemente “importata” la democrazia, arriva una nuova inquietante notizia. Le milizie irachene hanno introdotto una nuova tipologia di pena capitale, destinata esclusivamente a punire l’omosessualità. Ai gay viene chiuso l’ano con un potente collante, che può essere rimosso solo chirurgicamente, quindi viene fatta loro bere una sostanza lassativa e li si lascia morire tra atroci dolori, lentamente. Le esecuzioni sono filmate e i video distribuiti tramite cellulare come “intrattenimento”. La fonte della notizia è il sito della emittente araba Al Arabiya. Diverse associazioni umanitarie hanno già fatto urgenti esposti alle nazioni unite. Speriamo che l’ONU abbia il coraggio e la dignità di intervenire adeguatamente."

Glue buttocks together and feed them laxatives Iraqi militias use brutal torture against gays "Homosexuality is not a choice" Sixty-three people have been tortured so far, according to a rights organisation (File) Sixty-three people have been tortured so far, according to a rights organisation (File) DUBAI/BAGHDAD (Hayyan Nayouf/Ali al-Iraqi) Iraqi militias have been using a particularly brutal form of torture against homosexual men that involves gluing the buttocks together and feeding them laxatives, an Iraqi human rights activist revealed last week. “An anti-gay group uses a very strong form of glue that if applied, sticks to the skin so tight that it can only be removed surgically” Yenar Mohamed, the first human rights activist to reveal this issue, told AlArabiya.net. "After the buttocks have been glued together, the victim is given a laxative," Mohamed added. Because they are not able to defecate, the diarrhea eventually leads to death. " An anti-gay group uses a very strong form of glue that if applied, sticks to the skin so tight that it can only be removed surgically " Yenar Mohamed, human rights activist The painful torture process was filmed on mobile phones and distributed all over Iraq. The campaign on gays, Mohamed said, was launched three weeks ago after fatwas, religious decrees, calling for their killing, were issued by clerics. Mohamed attributed the rise of homosexuality in Iraq to the growing conservatism in society which makes mingling between sexes increasingly difficult. He pointed out that gays were targeted by both Sunni and Shiite militias and that the fatwas calling for their killing have been broadcast on satellite channels for thousands to hear. According to earlier press reports, a group called Ahl al-Haq (The Righteous) is targeting gays in the Bagdad slum of Sadr City and has managed to kill several people. The group allegedly published a list with the names of 10 gay men and wrote: "We will kill you, sinners." Bodies of three homosexual men were found in the area shortly after. Top "Homosexuality is not a choice" " I tell them all that homosexuality is not a choice. It is something we are born with " Hassan, LGBT Hassan, from the London-based Iraqi Lesbians, Gays, Bisexuals and Transgender organization (LGBT), confirmed reports that glue was used to torture homosexuals and said some survivors were even denied treatment in Iraqi hospitals. "Sixty-three people have been tortured so far," Hassan told AlArabiya.net. Although estimating the number homosexuals in Iraq is a challenge, Hassan noted that international studies estimate that homosexuals make up to 10 percent of any society. Shiites may be more supportive of the anti-gay campaign since the majority of the torturing and killing has taken place in predominantly Shiite areas, said Hassan. The Iraqi defense ministry reported that in April six gay men were shot to death in a Shiite-controlled part of Baghdad. Two of them had pieces of paper attached to them with the word “pervert” written on it. "I tell them all that homosexuality is not a choice. It is something we are born with," Hassan added. He also criticized the American and British governments for not condemning the killings and attributed their silence to not wanting to antagonize the Iraqi government. (Translated from Arabic by Sonia Farid)

Non so se questo fatto possa essere trattato sul tuo blog, ma sicuramente potrebbe essere fatto in altri siti con altrettata rilevanza, spero davvero che si possa fermare questa barbarie. Con affetto e grandissima stima Luigi"

Come vedi Luigi a segnalare queste cose non mi faccio problemi, di solito qui non ne parlo semplicemente per due motivi: perchè ci sono molti siti che ne parlano meglio di me e perchè ho scelto di trattare argomenti di altro tipo (che nessuno tratta, perlomeno in italiano). Questo ovviamente non vuol dire che per me i fumetti sono più importanti di certe tragedie (ci mancherebbe!), ma semplicemente che - nel mio piccolo - penso si poter dare un miglior contributo affrontando certi temi piuttosto che altri. Ovviamente le censure nei fumetti, la triste situazione dell'editoria italiana, i paragoni con nazioni in cui il fumetto gay è vissuto più liberamente sono tutte cose che SPARISCONO di fronte a notizie di torture e persecuzioni come quelle che stanno avvenendo in Iraq (con la tacita complicità dell'Occidente, che sta cominciando a tirare i remi in barca lasciando in Iraq e Afghanistan un pasticcio che può tranquillamente gareggiare col disastro avvenuto in Vietnam... Con la differenza che i vietnamiti dopo si sono fatti i fatti propri, mentre i mediorientali mi sembrano di tutt'altra pasta e caratura... Non foss'altro per tutte le risorse economiche che hanno a disposizione). Tuttavia è anche vero che quello che noi possiamo fare per migliorare le cose laggiù è molto poco, visto che stiamo dimostrando di non essere nemmeno in grado di migliorare granchè le cose dove siamo noi... Gli spunti di discussione sarebbero infiniti e le implicazioni di questo discorso sono ENORMI, però - come tu stesso ammetti - anche dei fumetti di un certo tipo possono dare il loro contributo a migliorare un pochino certe situazioni, anche se ad un livello infinitamente più modesto. Però vedi: magari anche leggendo i miei fumetti ti sei aperto un po' di più verso te stesso e ti sei preso a cuore la situazione in Iraq al punto di volermene parlare e di scrivermi una lettera. Certo è una goccia nel mare, ma se pian piano le goccie aumentassero magari si potrebbe creare un rivolo d'acqua, un torrente o magari un fiume, e da lì si potrebbe partire per fare qualcosa di più. Perlomeno io è così che la vedo. Sono un po' idealista, lo ammetto, ma ho ancora un po' di fiducia nelle potenzialità positive della razza umana e in quelle della comunità GLBT. D'altra parte se non fossi un idealista non investirei tempo ed energie in fumetti a tema gay, però quando arrivano lettere tipo questa ammetto che mi fa un gran piacere, perchè vuol dire che son riuscito a muovere qualcosa e che ne è valsa la pena. Quindi ti ringrazio io per primo. Detto questo mi auguro che questa lettera possa far riflettere sul fatto che, visto che - nonostante tutto - nel nostro paese abbiamo ancora un discreto margine di movimento, abbiamo il sacrosanto diritto e dovere di darci da fare per cambiare in meglio le cose. Anche perchè una volta che saremo più visibili, forti, compatti e influenti QUI potremo davvero pensare di fare qualcosa per quei poveri cristi che hanno la sola colpa di essere nati a Baghdad piuttosto che a San Francisco. Spero di non passare per una persona banale, ma queste cose le penso davvero, così come penso che anche raccogliersi attorno a un fumetto possa essere un inizio. Qui di seguito posto una foto scattata appena dopo l'esecuzione di alcuni giovani gay iracheni nel 2007. Siccome un'immagine vale più di mille parole non aggiungo altro.
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi dispiace se verrò preso per polemico, ma non posso farne a meno: questa notizia abominevole si sta leggendo ovunque, su internet, ma, sorvolando sul fatto che l'ONU non sta facendo niente (come sempre) e l'UE tace (mai sia che dicano qualcosa), manca un particolare che pochi hanno notato.
I MEDIA ITALIANI NON HANNO DETTO NIENTE. Abbiamo scoperto questa cosa dalla BBC (che la mia Dea la benedica), ma sui giornali e in tv vediamo sempre le solite cagate e l'Iraq viene identificato solo come un paese "salvato" e "migliorato" dall'intervento "santo" degli Stati Uniti. Vi pare una cosa decente? In Italia, paese in cui i media sono talmente influenti che ti spingono a votare qualcuno piuttosto che un altro, è un disastro che nessun media abbia detto nulla. Si sa che tutti i mezzi di comunicazione appartengono ad una persona sola qui, tranne Internet, ma credo che non parlare di un fatto del genere sia surreale e provi quanto male stia andando nel nostro paese.

Wally Rainbow ha detto...

Sottoscrivo... Ma d'altra parte è evidente che non è casuale.

loran ha detto...

Bisognerebbe mandare una lettera al ministro degli esteri per informarlo visto che è sempre così sollecito nel rispondere alle "calunnie che la stampa estera muove all'italia".