Ciao a tutti, come va?
Ora come ora l'attenzione dei media è tutta concentrata sui campionati di calcio, ma forse avrete notato anche voi che in questi giorni è stato dato comunque ampio spazio ad un altro tormentone tipico di questo periodo dell'anno, e cioè la presentazione delle linee di moda maschile a Firenze. Cosa c'entra questo BLOG con la moda maschile? Generalmente poco e niente, però, mi sembrava interessante puntare l'attenzione sul fatto che - dopotutto - in Italia il concetto di moda maschile per i giovani resta ancora abbastanza "serioso", seppur con qualche guizzo eccentrico, e con poche infiltrazioni di immaginario pop. Perlomeno se se lo si confronta con le passerelle e gli stilisti di altre nazioni. In questo periodo, ad esempio, il giovane stilista inglese Bobby Abley (foto sotto) ha presentato la sua nuova collezione maschile per la primavera/estate 2015...
Ne parlo qui perchè il suddetto stilista ha voluto dedicarla (anche) alla Sirenetta versione Disney... Ovviamente non è la prima volta che si vedono capi di abbigliamento con stampe della Sirenetta, ma forse è la prima volta che sono al centro di una passerella di moda maschile, e per giunta di un certo livello.
Bobby Abley è uno stilista emergente gay, e anche qui non c'è assolutamente niente di nuovo, però evidentemente la sua formazione "gay" è diversa da quella di buona parte dei suoi colleghi italiani, che a quanto mi risulta non hanno mai prodotto niente di simile (o magari non sono mai stati messi in condizione di farlo)...
Il che, al di là dei gusti e giudizi personali in fatto di abbigliamento, può offrire qualche spunto di riflessione interessante anche sul fatto che la moda - intesa come espressione culturale - non può fare a meno di riflettere l'impostazione mentale della nazione che la produce... Il che diventa particolarmente evidente quando si parla di moda "giovane", e in particolare di moda "giovane" per le generazioni di giovani attuali, che sono molto più inclusive e trasversali rispetto a certi argomenti... E che sicuramente hanno un rapporto diverso con l'immaginario pop (e con le dinamiche di genere) rispetto alle generazioni di giovani che li hanno preceduti...
Ammetto che di moda non me ne intendo, ma da quel poco che mi è parso di capire la moda italiana - che pure resta una delle più apprezzate al mondo - fa molta fatica a lanciare dei trend per i giovani, che guardacaso hanno una certa tendenza a ripiegare sulle tendenze "giovani" che arrivano da altre nazioni, e che poi si diffondono da noi con un ritardo di qualche anno. Probabilmente non è casuale, anche se a quanto pare è un argomento di cui non si vuole parlare. In questo senso il caso di Bobby Abley (che guardacaso ha uno showroom a Parigi, e punti vendita ufficiali a Los Angeles, Singapore, Hong Kong e Tokyo, ma NON in Italia) è abbastanza emblematico... Soprattutto se si considera la sua vocazione a prendere liberamente spunto da un certo immaginario pop che sente parte di lui (cosa che è avvenuta anche con le sue collezioni precedenti)... Definendo il suo cliente ideale "chiunque non abbia inibizioni"...
Ognuno può trarre le sue conclusioni.
Comunque, se l'immaginario pop - in particolare nei suoi risvolti gay friendly - non sembra essere molto in linea con la moda italiana, l'immaginario gay pop di ultima generazione sembra un concetto del tutto esteaneo ai fashion designer del nostro paese. Cosa che, per fortuna, non accade altrove.
Dopo il buon successo delle t-shirt con le stampa dell'illustratore Jiraiya, i ragazzi di MASSIVE (che si occupano principalemte di promuovere i bara manga negli USA) hanno inaugurato una partnership con Tenga per la realizzazione di una vera e propria linea di abbigliamento, che verrà presentata ufficialmente il 26 giugno a New York, e di cui posso offrirvi qualche anteprima qui sotto...
Che dire?
Può anche essere che iniziaranno a circolare in Italia...
Fra non prima di quattro o cinque anni, però...
Alla prossima.
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