Ciao a tutti, come va?
Ricordo che quando ero un bambinello e mi portarono a vedere E.T. al cinema rimasi abbastanza spiazzato da una delle scene iniziali, in cui il protagonista umano veniva introdotto mentre giocava con i suoi amici attorno al tavolo della cucina, parlando di folletti e altro, con dei dadi e delle miniature disposte su una specie di mappa... E probabilmente, per me come per molti altri, quello fu il primo contatto col mondo dei giochi di ruolo fantasy, inaugurato da Dungeons & Dragons negli anni '70, che ai tempi di E.T. era qualcosa di completamente nuovo per i bambinelli italiani, e tale sarebbe stato ancora per qualche anno... Visto che da noi il fenomeno iniziò a diffondersi veramente solo nei primissimi anni '90...
Se non sapete cos'è un gioco di ruolo fantasy (tutto può essere), vi basti sapere che si tratta di una storia che si costruisce in progress, facendo "interpretare" a ciascun giocatore un personaggio diverso, mentre un Master sovraintende il tutto, traccia il filo conduttore e gestisce i personaggi e i mostri che i giocatori incontrano strada facendo. Lo sviluppo della storia, oltre che dai giocatori, viene stabilito dal lancio di diversi tipi di dadi, che vanno utilizzati dopo essersi letti le regole contenute in poderosi manualoni, che possono arrivare a comporre vere e proprie enciclopedie...
Chi compone un gruppo-gioco di Dungeons & Dragons, come si dice in gergo, ha sempre una certa autonomia gestionale per quanto riguarda la creazione dei propri personaggi, quindi fin dall'inizio chiunque poteva creare personaggi omosessuali senza particolari problemi, anche se nei manuali sopracitati non si parlava direttamente di questa possibilità.
Fatto sta che dai tempi di E.T. le versioni di Dungeons & Dragons si sono succedute periodicamente, con alterne fortune. L'ultima è stata la 4.0 e si è rivelata un notevole flop, per tutta una serie di motivi (non ultimo il fatto che - più che puntare sull'immaginazione dei giocatori - questa versione era progettata in funzione di costose miniature), tant'è che è stata sospesa anzitempo per dare modo di sviluppare una versione 5.0 più in linea con le esigenze del pubblico.
Ora che la suddetta versione 5.0 è finalmente pronta, la casa produttrice ha deciso di renderla disponibile gratuitamente in versione ridotta. Se la cosa vi interessa e conoscete l'inglese la trovate CLICCANDO QUI.
A questo punto vi chiederete perchè parlo di tutta questa storia, visto che le opzioni LGBT in Dungeons & Dragons non sono mai state proibite, pur non essendo mai trattate direttamente... Ebbene: la notizia di oggi è che nella versione 5.0 le possibilità LGBT sono espressamente suggerite proprio dal regolamento ufficiale!
Ad esempio, a proposito dell'ideazione dei personaggi, nel manuale c'è scritto:
"Pensate a come il vostro personaggio può o non può essere conforme alla cultura dominante per quel che riguarda le aspettative riguardanti al sesso, al genere o al comportamento sessuale. Non avete alcun bisogno di essere vincolati dalle classice concezioni binarie di sesso e genere".
E in alcune parti entra ancora più nel dettaglio, come quando dice che:
"Il dio elfo Corellon si manifesta spesso come androgino o ermafrodita, per esempio, e alcuni elfi del multiverso sono fatti a sua immagine. Si potrebbe anche creare un personaggio femminile che si presenta come un uomo, un uomo che si sente intrappolato in una corpo femminile, o un nano femmina barbuto che odia essere scambiato per un maschio. Allo stesso modo solo a voi spetta di decidere l'orientamento sessuale del vostro personaggio".
Niente male davvero, soprattutto considerando che Dungeons & Dragons è un gioco che si rivolge ad un pubblico che ha diverse fasce d'età. E comunque è innegabile il fatto che negli ultimi decenni la narrativa fantasy, e gli stessi giochi di ruolo, abbiano contribuito a creare un clima più inclusivo nei confronti di queste tematiche, non foss'altro perchè spesso ruotano attorno a realtà alternative che, per quanto medioevaleggianti, consentono di spaziare molto e di gestire certi argomenti con una certa libertà.
Quindi non è difficile immaginare che chi ha lavorato alla versione 5.0 di Dungeons & Dragons abbia tenuto in debita considerazione il fatto che gli appassionati fantasy di ultima generazione si aspettano ANCHE questo genere di risvolti da un'ambientazione di questo tipo... Senza contare che ora Dungeons & Dragons è in competizione più o meno diretta con videogames come DRAGON AGE, e quindi omettere la questione LGBT sarebbe stato stupido anche solo per una questione prettamente commerciale...
Il che, se non altro, sembrerebbe confermare una tendenza che avevo analizzato già in diverse occasioni, con buona pace di chi continua a sostenere che quando critico la Bonelli per la mancanza di personaggi e situazioni omosessuali in DRAGONERO sono fazioso... Sigh...
Alla prossima.
1 commento:
Ciao, post molto interessante per chi è un master come me (anche se io sono un purista che segue il metodo tradizionale senza miniature e tabelloni)
Effettivamente i giocatori arrivavano a queste opzioni anche senza che fossero scritte nei manuali, essendo quasi del tutto ininfluenti sulla trama. Poi nel tempo ho potuto notare un tale interesse nella cosa da dover creare alcune campagne in funzione di queste caratteristiche (es: un antagonista omosessuale a cui i giocatori prendevano in ostaggio il compagno oppure un principe che doveva essere scortato in un luogo magico per poter attuare un incantesimo che l'avrebbe unito al suo vero io... cioè una donna ecc)
Quindi credo che questa necessità di metterlo su testo fosse solo per svecchiare d&d per coloro che sono abituati ai videorpg che danno la possibilità di creare relazioni omosessuali...
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