Ciao a tutti e a tutte... Mentre sto ancora recuperando lo shock del rientro alla vita di tutti i giorni dopo la full immersion di Lucca 2008, e mentre sto iniziando a pianificare le mie future attività, volevo condividere con voi alcuni spunti di riflessione interessanti che sono emersi durante la Fiera di quest'anno, e che per forza di cose non potrò approfondire nel mio report su Gay.It questa domenica (a proposito: verrà montata anche una gallery dedicata ai cosplayer che ho fotografato... Peccato che non avessi delle scuse anche per fotografare gli strabonazzi che passeggiavano per strada...). Probabilmente queste riflessioni animeranno i prossimi post e man mano che le esporrò mi piacerebbe sapere cosa ne pensate anche voi. La prima riflessione che voglio condividere con voi mi viene da uno scambio di opinioni che c'è stato fra me, Massimo Basili (fumettista e illustratore ufficiale di Pride) e Laura Scarpa (fumettista, direttrice di Scuola di Fumetto e co-curatrice di BLUE). Massimo chiedeva a Laura perchè non dare più spazio ai temi gay su una rivista come BLUE, e lei rispondeva che sarebbe stato oltremodo antipatico ghettizzare certi temi concedendogli una sorta di quota di pagine fisse. In effetti capisco perfettamente il suo ragionamento, anche perchè BLUE si pone come obbiettivo di far riflettere sull'erotismo in generale, senza pensare ad accontentare una fascia di pubblico piuttosto che un'altra. D'altra parte il punto non è se sia o meno il caso di ritagliarsi uno spazio fisso su riviste che ci sono già. Il punto è che non esistono riviste su misura per il pubblico gay, dove magari potrebbero trovare spazio anche espressioni pop come i fumetti. Intendiamoci: so perfettamente che in Italia ci sono riviste come Pride, Clubbing, Guide e Babilonia... Ma penso che sia evidente che non si rivolgono al pubblico omosessuale maschile (e in minima parte femminile) in quanto tale, ma solo a una fetta - neanche tanto rappresentativa - della realtà gay italiana. Tant'è che tre su quattro vengono distribuite solo nei locali gay (come dire che se non vai per locali non puoi leggerli, con tutta una serie di implicazioni logiche un po' inquietanti), mentre Babilonia - che è l'unica che passa in edicola - ha un taglio molto fashion che rappresenta solo una parte (anche in questo caso decisamente esigua) della comunità omosessuale italiana. Anche quest'anno Lucca era palesemente strabordante di gay (e lesbiche), ma a quanto pare nessuno sembra considerare che ai gay (e alle lesbiche) possano interessare anche argomenti e forme di intrattenimento diverse da quelle che vengono tradizionalmente assegnate loro. Il discorso è tremendamente complicato, ma penso che la scarsa considerazione del mondo gay italiano nei confronti dei fumetti (ma in generale nei confronti di tutto ciò che non è politicizzato o politicizzabile) sia solo il riflesso di lacune strutturali più o meno profonde nella cosiddetta "cultura gay" del nostro paese. Che poi, vivaddio, ci siano novità a tema GLBT ad ogni edizione di Lucca Comics è una cosa positiva, ma è inquietante il fatto che nessuna di queste sia mai stata proposta e promossa dal mondo gay nel senso ufficiale del termine, e come se non bastasse anche quest'anno non era presente alcun libro di editori come Gmunder, H&O o Class Comics (mentre erotismo e pornografia etero di certo non mancavano)... E anche il progetto di sfruttare Lucca per il lancio italiano di FALLEN ANGELS è saltato perchè l'editore non è riuscito a organizzarsi in tempo utile (ne so qualcosa perchè ero stato coinvolto nel suddetto lancio). Scommettiamo che se fosse stato un libro "serio" da presentare a qualche fiera del libro sarebbe andata diversamente? Magari è solo questione di tempo e le cose cambieranno. Nel frattempo, per dare un tocco di sadomasochismo a questo post, vi informo che anche quest'anno l' Alternative Press Expo (APE) , che si è tenuta a San Francisco negli stessi giorni di Lucca Comics, ha avuto uno spazio dedicato ai fumetti gay alternativi (eh, già! Perchè negli USA si possono fare anche queste distinzioni...), con tanto di conferenza tenuta da fumettisti ed editori GLBT sul tema dell'identità gay e dei suoi risvolti editoriali nella stampa alternativa. E tanto per cambiare l'onnipresente Justin Hall ha presentato la sua ultima antologia, di qui vi posto qui di seguito la copertina. Cari ragazzi ( e ragazze), qui mi sa che se continuo ad aspettare che gli altri si diano da fare diventerò vecchio e decrepito... Quindi da questo momento inizierò a lavorare direttamente su questa cosa... E vediamo un po' che succede...
3 commenti:
Mai pensato che forse è tutto inutile? Forse non conviene neanche che ti impegni... Potrebbe non cambiare mai nulla...
Evviva l'ottimismo e la tenacia...
mi sarebbe piaciuto vederti e salutartii a lucca elfo!!!
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