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lunedì 3 agosto 2009

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Ciao a tutti e ciao a tutte, come state?
Oggi inizio con qualche aggiornamento sulle mie attività, contenti? Allora: la scorsa settimana Robin Hoog ha latitato ancora un attimo perchè mi hanno chiesto di portarmi avanti con altri lavori (pagati) in vista delle chiusure di agosto, quindi ho preferito concentrarmi su quelli riservandomi di recuperare Robin non appena avrò tempo. In compenso ho intenzione di diventare molto più assiduo con TROY, e ovviamente spero che la cosa vi faccia piacere. Il volume di LULU che avevo programmato per luglio è saltato a causa di un luglio decisamente incasinato, ma conto di recuperare questo mese (anche perchè dubito che farò delle vacanze nel pieno senso del termine). A proposito della mia collana su LULU volevo informarvi che David Cantero ha cambiato idea e ha detto di non essere più interessato a collaborare col sottoscritto. Gli ho chiesto spiegazioni e gli ho detto che se c'era qualcosa che non gli andava bene potevamo ripensare al contratto o a quel che voleva, ma non mi è giunta nessuna risposta. Mi dispiace se ho alimentato delle false speranze, ma sembrava davvero che tutto stesse per partire... Sigh! Ovviamente adesso non farò più annunci se non avrò già tutto pronto... Come si dice in questi casi: quando si chiude una porta si apre un portone, quindi di certo non mi abbatto. Male che vada mi concentrerò sui miei fumetti da proporre attraverso LULU. A proposito di pubblicazioni alle quali collaboro, giusto per curiosità volevo informarvi che la storica rivista erotica BLUE chiuderà i battenti col numero 200 fra un paio di mesi, per poi "rinascere" con un nuovo nome (che non mi hanno ancora comunicato). La cosa interessante è che mi hanno confermato che su questa nuova rivista dovrei avere una rubrica fissa. Speriamo che questa iniziativa porti bene e apra nuovi spiragli in futuro. Detto questo, già che ci sono, volevo aggiornarvi anche su alcune cose che non mi riguardano direttamente. Mentre l'editore Black Velvet continua a posticipare la pubblicazione italiana dei bara manga di Gengoroh Tagame (però ormai dovrebbe mancare davvero poco), proprio in questi giorni - a sorpresa - la Rizzoli ha pubblicato in italiano un nuovo volume dedicato ai fumetti lesbici della fumettista Alison Bechdel (che vedete nella foto qui sotto, mentre interviene alla North Texas University... Non so se mi spiego...).
La Rizzoli l'aveva "scoperta" quando la sua graphic novel autobiografica Fun Home divenne un caso letterario negli Stati Uniti, piazzandosi in cima alla classifica dei libri più belli dell'anno 2007 secondo la rivista TIME. Evidentemente l'edizione italiana di Fun Home (che peraltro è un fumetto davvero bello, anche se un po' impegnativo) deve essere andata abbastanza bene, visto che la Rizzoli ha appena fatto uscire l'edizione italiana di Dykes To Watch Out For
(Lesbiche da tenere d'occhio), una raccolta delle tavole a tema lesbico che Alison Bechdel porta avanti dal 1983. "Evviva!", direte voi, se sperate in un'apertura italiana verso i fumetti GLBT. "Mica tanto!", dico io. Il libro da recensire non ce l'ho ancora, quindi mi riservo di commentare l'adattamento a tempo debito, però ammetto che questa edizione italiana, a prima vista, si presenta in maniera poco gradevole per almeno due motivi...Partiamo dal titolo, che in italiano è diventato DYKES*, dove l'asterisco rimanda ad una definizione in piccolo sotto la striscia amaranto in cui compare il titolo. Questa definizione, che nei cataloghi (online e non) è parte integrante del titolo, è "Lesbiche, Lelle, Invertite". Invertite??? Siamo ancora a questi livelli??? Capisco che in Italia la conoscenza dello slang GLBT americano è molto limitata e il termine DYKES non ha alcun senso se non viene spiegato... Ma santo cielo... "Invertite" era proprio necessario? Oltretutto non è che il termine "lelle" sia tanto più conosciuto di "dykes" al di fuori del giro lesbico (tant'è che "lella" - e la variante "lillina" - deriva dal nomignolo che si danno le iscritte alla community LISTA LESBICA ITALIANA dalla fine degli anni 90). Non so se per contratto la Rizzoli era tenuta a mantenere il titolo originale (ma non credo, altrimenti avrebbe dovuto scrivere Dykes To Watch Out For, giusto?), tuttavia la scelta di chiarire il titolo in questo modo mi è sembrata decisamente infelice. Se io fossi lesbica e mi definissero invertita sulla copertina di un libro - oltretutto un libro che presenta delle lesbiche a tutto tondo - mi girerebbero molto le scatole. Voi che ne pensate? Tuttavia la Rizzoli riserva perlomeno un'altra perla nell'edizione italiana di questo volume, perchè indovinate un po' a chi fa scrivere la prefazione? A Melissa Panarello, meglio nota come Melissa P., giovane scrittrice di talento diventata strafamosa dopo aver parlato delle sue esperienze sessuali adolescenziali nel best seller "100 colpi di spazzola prima di andare a dormire".Intendiamoci: io penso che Melissa P. sia bella, intelligente, in grado di scrivere benissimo e davvero brava a gestire il suo personaggio. Certo, forse è partita facendo la figura della tipica... Aemh... Ragazza di facili costumi... Tuttavia nel tempo ha dimostrato anche di avere tantissime altre doti e che il suo rapporto col sesso era tutt'altro che scontato e pecoreccio... E ce ne fossero di ragazze italiane in grado di fare altrettanto! Tuttavia, diciamocela tutta: il nome di Melissa P. per la massa è legato al sesso pruriginoso, alle curiosità sessuali, alle esperienze "proibite", all'emancipazione (trasgressione?) sessuale e a tutta una serie di altre cose che ingolosiscono il grande pubblico italiano... Che col sesso ha ancora un rapporto abbastanza morbosetto e voyeuristico. Tant'è che quando dal suo libro è stato tratto un film, che a sua volta è diventato un caso cinematografico, il numerosissimo pubblico che ha decretato il suo successo è andato al cinema perchè il film parlava di sesso e libidinosità varie - ovviamente ETERO - e non certo per le sofisticherie intellettuali dell'autrice. Negarlo sarebbe davvero troppo ipocrita.
Detto questo la prefazione di Melissa P. ad un libro a fumetti che parla di lesbiche mi sembra tanto uno specchietto per le allodole, messo lì giusto per attirare il grande pubblico italiano che - non per colpa sua - ha un'idea un po' confusa riguardo al mondo lesbico. Sicuramente la prefazione sarà ben scritta e sicuramente Melissa P. è assolutamente GLBT-friendly, ma la trovata mi sembra quasi una forzatura. Anche perchè le lesbiche di Alison Bechdel sono tutto fuorchè sessualmente stimolanti per il pubblico etero, e hanno davvero poco in comune con Melissa Panarello. D'altra parte mi rendo conto che la Rizzoli potrebbe essersi trovata in difficoltà a confezionare questo fumetto per le nostre librerie, che spesso non hanno nemmeno una sezione GLBT, e che abbia optato per una soluzione che fosse la più eterofila possibile... Oltretutto in Italia ci sarebbero state delle lesbiche (dichiarate) di richiamo da contattare per la prefazione? O anche solo delle figure femminili lesbo-friendly davvero popolari? A me non viene in mente nessuno, e probabilmente non è venuto in mente nessuno nemmeno a quelli della Rizzoli. Intendiamoci: il fatto che si possa giustificare la scelta di Melissa P. non rende la scelta meno irritante, anche perchè conferma che siamo un paese in cui omosessuali e omosessualità finiscono sempre per essere "commentati" da persone esterne più o meno "autorevoli"... Come a dire che in Italia la comunità GLBT non riesce ancora ad autodeterminarsi... Con tutta una serie di implicazioni, anche psicologiche, assai poco gradevoli. Una bella rottura, vero? Voi cosa ne pensate?
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    5 commenti:

    Anonimo ha detto...

    Effettivamente, l'idea di lasciare la prefazione nelle mani della Panarello è visibilmente un'esca.
    Comunque fai bene a sostenere la buona fede di Melissa, nonostante questo evento. Per farti un esempio di quanto sia intelligente, sappi che Melissa P. ha sempre ammesso che il suo libro ha fatto successo soprattutto per il sesso, però, come hai detto tu, il suo rapporto con il sesso è tutto tranne che stupido, infatti si è dissociata dal film, poichè pensava che il suo libro venisse troppo banalizzato

    Anonimo ha detto...

    Susanna Tamaro è deceduta, per caso? Non richiama al sesso, però si poteva pensare anche a lei, che è perfettamente in linea

    Wally Rainbow ha detto...

    Acuta osservazione, tra l'altro Susanna Tamaro e Alison Bechdel si assomigliano anche fisicamente... La prima cosa che mi viene in mente è che poichè le lesbiche in Italia sono circoscritte ad un ambito di trasgressione sessuale, mentre Susanna Tamaro è considerata una specie di nume tutelare dei sentimenti(con un pubblico di tutte le età e abbastanza buonista)... Forse l'accostamento di Susanna Tamaro col mondo lesbico, pòtre a non essere proprio automatico, risultava insensato e poco "commerciale" a chi ha gestito l'edizione italiana di DYKES...

    Anonimo ha detto...

    Beh, non mi sarebbe sembrato tanto insensato, dato che Susanna Tamaro vive con una donna e ha sempre detto che il suo rapporto con lei non è un'amicizia...

    Wally Rainbow ha detto...

    In effetti pure a me risultava sensato, ma il pubblico della Tamaro - avranno pensato - non era quello a cui era indirizzato DYKES... Certo nemmeno il pubblico di Melissa P. lo è, ma siccome le lesbiche in Italia sono associate al sesso morboso avranno pensato che fare presentare il libro a Melissa P. fosse la soluzione migliore.