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mercoledì 29 gennaio 2014

PER NON DIMENTICARE

Ciao a tutti e a tutte, come va?
Piccolo grande successo per l'inaugurazione di ROSA CENERE al Cassero di Bologna, che è stato letteralmente preso d'assalto da visitatori e giornalisti in occasione dell'inaugurazione. Il che è positivo (anche se poi alcuni commenti agli articoli che le hanno dedicato siti importanti come quello de IL FATTO QUOTIDIANO facevano rabbrividire, dimostrando una volta di più quanto è importante tenere vivo il ricordo di certe cose... E soprattutto trovare sempre nuovi modi per farlo). Comunque, anche se alcuni siti mi hanno preceduto, eccovi alla fine i lavori che sono stati esposti, ciascuno dedicato ad un diverso sopravvissuto alla deportazione (per omosessualità), e ciascuno realizzato da un autore/autrice che ha cercato di rapportarsi con queste storie...
Flavia...
 Massimo...
 Giovanni...
 Mattia...
 Giulio...
 Jacopo...
 Sebastian...
 Franze...
 Mabel...
Michele...
 Marco...
 Luca...
Davide...
 Vinnie & Isabel...
Andrea...
 Io...
 Damiano...
Come potete intuire ogni autore ha cercato di raccontare anche qualcosa della persona al di là del deportato (ad esempio, nel mio caso, il fatto che prima di essere arrestato faceva il facchino in un albergo), e direi che nell'insieme si è trattato di un progetto davvero ben riuscito. Complimenti quindi al coordinatore/allestitore/organizzatore Jacopo Camagni, che è arrivato all'inaugurazione un po' provato (foto sotto), ma sicuramente soddisfatto.
Piccola nota a margine a proposito di memoria: la madrina dell'evento è stata Lucy, transessuale nata nel 1924 e bolognese di adozione, che ha vissuto in prima persona la deportazione (per ben sette mesi) nel campo di Dachau. Mi cospargo il capo di rosa cenere, ma non l'avevo mai sentita nominare prima di questa mostra... Poi mi sono informato è ho scoperto che le le hanno dedicato anche un documentario ("ESSERE LUCY") e un libro ("IL MIO NOME LUCY") neanche tanti anni fa...
In una nazione più civile credo che un personaggio del genere avrebbe avuto modo di farsi conoscere molto di più, anche al di fuori del circuito degli appassionati di cultura LGBT... Ed è un peccato che tutto il suo bagaglio di esperienze abbia avuto così poche occasioni per emergere ed essere valorizzato. E a questo punto viene da chiedersi se alla memoria LGBT in generale non andrebbero dedicate più giornate all'anno, che però vadano al di là del ricordo dei campi di concentramento...
Qualcosa mi dice che, perlomeno in Italia, ce ne sarebbe molto bisogno.
Alla prossima.

2 commenti:

Awakening Art ha detto...

Incuriosito son andato a legger i commenti... Che orrore, c'è ancora tanto su cui lavorare!

Anonimo ha detto...

but what about Robin Hoog? :(