Ciao a tutti, come va?
Devo dire che a volte mi sento anche un po' a disagio quando devo riferire dei segnali positivi che arrivano da buona parte del mondo civile a fronte di una situazione italiana in cui le gallerie d'arte vengono censurate, i fumetti LGBT vengono rifiutati dalle fumetterie e i fumetti italiani mi offrono spunti per parlare del tabù del nudo maschile... Senza contare che i fumetti LGBT, e più in generale tutto ciò che ha a che fare con l'arte o anche solo con l'immaginario pop LGBT, vengono ancora fondamentalmente ignorati dal mondo LGBT ufficiale e dai suoi rappresentanti.
Tra l'altro la sensazione è che si stia creando una rete globale per quanto riguarda la cultura LGBT di un certo tipo, rete da cui il nostro paese continua a tenersi abbastanza alla larga.
Da che parte cominciamo?
Mhhh...
Forse dal segnalarvi che, ad esempio, anche al Toronto Comic Art Festival (che si è tenuto proprio nel week end appena trascorso) c'è stato spazio per una conferenza sul tema dei fumetti LGBT, con una dozzina di ospiti di tutto rispetto...
Intendiamoci: il Toronto Comic Art Festival non è una fiera commerciale, ma un'iniziativa prettamente culturale, con incontri, presentazioni e rassegne espositive. Questo incontro a tema LGBT è stato organizzato dall'associazione MASSIVE, che si sta dando da fare da diversi anni per promuovere i bara manga in USA e Canada, anche attraverso un discreto merchandising (rigorosamente autorizzato dagli aventi diritto). Inizio da qui perchè, tanto per cambiare, al momento non mi risulta che nelle fiere italiane di fumetti che sono in preparazione siano previsti incontri simili, mentre non solo all'estero la tendenza è quella di dare all'argomento spazi dedicati, ma nelle stesse manifestazioni LGBT è sempre più frequente che venga dedicato spazio a fumetti, illustrazioni e simili. Come ad esempio accadrà al Gay Fesival di Marbella (che si terrà il prossimo settembre nell'assolata Andalucia)...
In questo caso non solo i manifesti sono stati affidati a Ismael Alvarez, ma il simpatico artista/illutratore/fumettista spagnolo sarà anche il responsabile delle iniziative artistiche della manifestazione. E vedendo questa cosa non ho potuto fare a meno di pensare che in Italia l'idea di affidare il progetto grafico dei manifesti di un importante evento gay ad un illustratore non verrebbe mai presa sul serio, e d'altra parte molto difficilmente dalle nostre parti si considerebbe molto importante l'aspetto prettamente "artistico" della manifestazione (che, in effetti, nella maggior parte degli eventi gay italiani viene ignorato o sottostimato)... Per via di tutta una serie di pregiudizi molto tipici della comunità gay italiana e di chi la rappresenta, che peraltro riflettono una più generale mentalità italiana non proprio d'avanguardia.
La cosa interessante, se vogliamo, è che altrove il processo di coesione, integrazione e "normalizzazione" del mondo LGBT sembra voler passare sempre più spesso proprio attraverso cose come l'arte, i fumetti e l'immaginario pop. In un modo sempre più interconnesso e capillare, e senza che peraltro siano necessarie folle di attivisti agguerriti. L'associazione MASSIVE di cui vi ho parlato poco fa, ad esempio, è portata avanti fondamentalmente da Anne Ishii e Graham Kolbeins (foto sotto)...
Eppure le loro magliette, che riprendono un'illustrazione del mangaka Jiraiya, si stanno diffondendo a macchia d'olio, tant'è che una viene sfoggiata anche dal gay porn performer Colby Keller in uno dei suoi ultimi (e più apprezzati) video per la Cocky Boys...
Per poi risbucare anche al Tokyo Rainbow Pride che si è tenuto qualche settimana fa... Il che, volendo, è una cosa anche abbastanza logica, ma che non era poi così scontata...
Se poi si volesse analizzare con più attenzione il Tokyo Rainbow Pride, un'altra cosa che - dal punto di vista di questo BLOG - è alquanto interessante è che la signora Akie Abe, moglie del primo ministro giapponese (che, vi ricordo, è un conservatore), ha partecipato alla sfilata condividendo il suo carro con Hiroshi Hasegawa, noto attivista giapponese nonchè fondatore della rivista gay G-MEN assieme al più noto (perlomeno in occidente) Gengoroh Tagame...
Il che è un po' come dire che il più illustre ospite della manifestazione era fianco a fianco con una persona che, a partire dal 1994, ha avuto un ruolo determinante nell'affermazione e nella diffusione dei manga bara in Giappone. Il che, forse, è indicativo di tutta una serie di cose, così come - giusto per stare in tema - è indicativo il fatto che di Gengoroh Tagame si inizi a parlare anche su Geijutsu Shincho, una delle riviste d'arte più prestigiose del Giappone... Che guardacaso lo fa in occasione della sua mostra a Berlino... Segno che, forse, la globalizzazione qualche beneficio riesce anche a portarlo...
D'altro canto senza la globalizzazione di cui sopra probabilmente ora REN BOOKS non starebbe lavorando per rendere sempre più interessante la sua partecipazione al NIPPOP festival di Bologna (che, GUARDACASO, non è una manifestazione fumettistica e nemmeno un evento LGBT, e forse varrebbe la pena di rifletterci sopra), nel quale - vi ricordo - farà intervenire proprio Gengoroh Tagame (ormai è questione di poco, quindi preparatevi).
Comunque, siccome questo è il blog che vi segnala quello che di solito gli altri ignorano, vorrei concludere il post di oggi con un bel video direttamente dal Tokyo Rainbow Pride 2014... Che probabilmente è l'unico Pride al mondo che riesce a mettere le persone in fila per fare in modo che occupino una sola corsia stradale per non creare problemi al traffico (O__O). Quest'anno ha raggiunto ben 14.000 presenze, confermando un trend in crescita costante e un clima molto garbato e festoso, che forse potrebbe fornire qualche spunto anche ai più noti cortei occidentali...
Che ne pensate?
2 commenti:
La parte sulla corsia occupata dal gay pride giapponese mi ha fatto morire... la loro disciplina è sempre ammirevole
Ed è la prova che la disciplina e l'educazione sono dei valori che andrebbero recuperati...
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