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venerdì 30 maggio 2014

BROMANCE PER RECCHIONI

Ciao a tutti, come va?
Anche stavolta avevo in programma di parlare di tutt'altra cosa, ma a quanto pare ultimamente il magico mondo del fumetto italiano si diverte a farmi degli scherzetti.
Pazienza.
Comunque per iniziare questo post volevo partire da lontano. Da pochissimo ho visto l'ultimo film dedicato agli X-Men, che probabilmente passerà alla storia (anche) per avere indugiato per alcuni secondi sul nudo integrale (posteriore) di Wolverine (Hugh Jackman)... E non parliamo di un vedo/non vedo come quello del primo film dedicato a Wolverine, ma di un vedo e stravedo come non se ne erano mai visti in un superhero movie!
Scena che, peraltro, ha saputo valorizzare adeguatamente la preparazione atletica a cui l'attore si è sottoposto per intepretare il ruolo.

Al momento non sono in grado di mostrarvi la scena di cui vi parlo (il film è uscito da pochissimo), ma sono pronto a scommettere che da qui a qualche mese sarà praticamente ovunque. Ora: la giustificazione ufficiale è stata che l'attore reputava il nudo integrale particolarmente adatto per quella scena, ma io sono pronto a scommettere che in realtà è stato uno studiatissimo fanservice (cioè una concessione ai desideri del pubblico), e sicuramente la suddetta scena alimenterà a dismisura il già nutritissimo filone delle parodie/reintepretazioni in chiave omoerotica del personaggio e di tutta la saga cinematografica degli X-Men.
Questo, però, non accade semplicemente perchè Hugh Jackman si è concesso agli occhi dei fans, ma perchè lo ha fatto il personaggio che Hugh Jackman interpreta e caratterizza così bene. Non so se ci avete fatto caso, ma le parodie omoerotiche partono sempre da personaggi ben caratterizzati e affascinanti in tutti i sensi, piuttosto che da dei bei manichini... Tant'è che, sia nell'ambito delle parodie omoerotiche per donne che in quelle per gay, la soddisfazione non è tanto quella di vedere una scena di sesso o di nudo esteticamente perfetta, ma quella di gustarsi una scena di sesso o di nudo fra dei personaggi che - per quanto reinterpretati - rispecchiano in tutto e per tutto i personaggi originali. E questo vale per sia per i fumetti americani che per quelli giapponesi...

Tuttavia la soddisfazione maggiore per gli amanti di questo genere di parodie arriva proprio quando partono da personaggi e storie con un certo spessore, che in qualche modo hanno lanciato ammiccamenti e/o hanno fatto sospettare qualcosa in questo senso... E il numero di parodie è proporzionato al numero di ammiccamenti e sottotesti presenti nella versione originale. Ad esempio: la serie animata giapponese FREE! è incentrata su un gruppo di liceali muotatori, in un contesto che si presta molto a sottotesti e ammiccamenti, e anche se è molto recente conta già tantissime parodie omoerotiche a fumetti... Che esplorano un po' tutte le situazioni e combinazioni possibili per i protagonisti.
Qui di seguito ne vedete un piccolo assaggio...















A questo punto vi chiederete cosa c'entra tutto questo con il fumetto italiano.
In realtà tutto parte dal fatto che mi hanno segnalato un post alquanto curioso, proveniente dalla pagina facebook di Roberto Recchioni (foto sotto), che da qualche anno è un po' al centro dell'attenzione nel mondo del fumetto italiano... E che da qualche mese cerca di rendere un fenomeno fumettistico senza precedenti la serie ORFANI della Sergio Bonelli Editore.
Finora non gli è andata benissimo, per la verità, visto che a quanto pare la serie ORFANI si è assestata intorno alle 26.000 copie vendute (era partita da 50.000 e a suo tempo si disse che speravano di raggiungere 90.000 copie al mese!), ma non è questo il punto. Il punto è che sulla sua pagina facebook ha voluto fare il "brillante" e se ne è uscito con questa dichiarazione:

"C'è una cosa che mi ha deluso di Orfani: non ha generato nemmeno un dojuin zozzo, uno yaoi o qualcosa di simile. Essì che di bromancee e si situazini pornizzabili ce ne stanno a pacchi."

Non seguo Roberto Recchioni, ma non credo che questo commento sia da leggere in senso letterale. Mi sembra più che altro un modo ironico per dire che, volendo, il suo fumetto è talmente moderno e d'avanguardia che ci sarebbero "persino" degli spunti interessanti per delle parodie omoerotiche.

E, a seguito dei commenti dei suoi fans (che hanno cercato di essere all'altezza della sua salacia, diciamo così, ma che in alcuni casi non si capisce bene dove vogliano arrivare e se sono effettivamente dalla parte dei gay oppure no... Se capite che intendo...) ha anche citato la scena sotto le docce che ho segnalato anche io poco tempo fa:

"Ammazza. La scena sotto le docce tra Jonas e Ringo in Giappone avrebbe dato pagine e pagine."

E poi ha aggiunto:

" Il rapporto palesemente bromance tra Raul e Ringo..."

Così ha  fatto anche la figura di quello "moderno" ripetendo ben due volte la parola "bromance" (che è un neologismo che indica le relazioni amicali fra maschi caratterizzate da qualcosa di simile all'amore platonico). Ora: non vorrei passare per una persona che prende troppo sul serio dei post su facebook, però visto che provengono da una persona che, a torto o a ragione, viene ritenuta un esponente di punta del fumetto italiano contemporaneo, non posso fare a meno di pormi delle domande...

Nel senso che queste uscite sembrano arrivare da una persona che non ha idea dell'argomento di cui sta parlando, ironicamente o no. Da che parte devo cominciare?

In Italia non c'è un vero circuito per le parodie omoerotiche (men che meno per quelle di fumetti italiani), e visto il suo fumetto lo seguono giusto in Italia è normale che non abbia ispirato questo genere di cose... Però facciamo finta che qualcuno ci abbia pensato e sorvoli sul fatto che ORFANI è palesemente ispirato ad HALO, MASS EFFECT e quant'altro, e che quindi - semmai - ha senso trarre parodie dalle fonti originali piuttosto che del prodotto derivato... Ecco... Ipotizziamo che qualcuno potenzialmente in grado di realizzare una parodia omoerotica legga ORFANI... Ci sarebbe qualche appiglio per una parodia omoerotica?


Per Roberto Recchioni sì, per me assolutamente no.

E qui mi riallaccio al discorso iniziale.

Le parodie omoerotiche funzionano se ci sono di mezzo personaggi ben delineati e ben costruiti, a loro modo credibili, che hanno lasciato intendere che è possibile che ci sia qualcosa di "non detto" o "non mostrato" fra di loro. O magari dei personaggi che si "prestano" a certi tipi di inquadrature e di situazioni, che li rendono particolarmente sexy e appetibili. Qui, invece, si parla di ragazzini incarogniti (se non mentalmente disturbati) fin dalla preadolescenza, che sotto le docce invece di scambiarsi occhiate fugaci, sorrisi complici o qualche battuta ambigua se le danno di santa ragione...
Il che è un po' l'antitesi di quello che potrebbe servire da spunto per una parodia omoerotica. Senza contare che in questo fumetto i protagonisti vengono mostrati anche come adulti che danno prova di avere una personalità poco intrigante, in alcuni casi appena abbozzata o resa piatta dall'eccessivo addestramento militare (e che peraltro, da adulti, non vengono nemmeno più raffigurati mentre fanno la doccia assieme)...

C'è poi un'altra cosa che annulla quasi del tutto il fattore "bromance" di questi personaggi, e cioè il fatto che sono stati arruolati forzosamente, e danno periodicamente prova di non essere affatto felici di una situazione di cui farebbero volentieri a meno. In tutto ciò i loro commilitoni sono i loro compagni di sventura, che con la loro presenza gli ricordano le disgrazie passate, ma anche quanto è sgradevole e precaria la loro condizione attuale.  In questo fumetto non ci sono - e forse neanche possono esserci - elementi propriamente bromance (reale sostegno reciproco, abbracci fraterni, condivisione emotiva o - banalmente - l'idea di fare progetti insieme a guerra finita), ma in compenso c'è una sorta di sgradevole clima molto "competitivo", una specie di implicita gara di sopravvivenza in stile reality, che abbatte sul nascere ogni possibile implicazione realmente bromance.

Ora: di per sè le dichiarazioni di Roberto Recchioni lasciano quello che trovano (soprattutto considerando che non si fa problemi a suggerire di mettere dei minorenni all'interno di un parodia omoerotica... Ma l'Italia non è il Giappone, e sarebbero guai!)... Se non fosse per il fatto che, quando scriveva John Doe, ha fatto diventare donna un personaggio omosessuale maschile (Leonida, che vedete sotto) per dargli la possibilità di "interagire" in un certo modo col protagonista, e per il fatto che scrive ORFANI per un editore che ha una politica notoriamente "retrò" per quel che riguarda la raffigurazione dell'omosessualità e dell'omoerotismo...
E quindi diciamo che queste dichiarazioni suonano un po' come una presa in giro, buttata lì giusto per fare ironia su alcuni risvolti un po' "originali" di ORFANI, suscitando una serie di commenti un po' superficialotti da parte del suo pubblico...




Poi, ovviamente,  ognuno può pensarla come vuole, ma considerando la situazione - alquanto penosa - del fumetto italiano dal punto di vista LGBT, certe uscite risultano alquanto beffarde. Sia come sia se siete iscritti a facebook potete leggere la discussione che ha inaugurato CLICCANDO QUI, comprensiva delle decine e decine di commenti fra il gogliardico e l'astruso che ne sono seguiti.

Certo non si tratta di una notizia di quelle che cambiano la vita, ma sicuramente offre degli spunti interessanti sulla percezione di certi argomenti da parte di chi gestisce il fumetto popolare italiano oggi.

Voi che ne pensate?

2 commenti:

Domenico I. ha detto...

Ho partecipato anch'io alla discussione citata, con commenti del tipo: ancora è presto...tra qualche numero forse ecc.
Poi ho cominciato a ragionare su come scrivere io stesso una parodia omoerotica di orfani.
E mi sono reso conto che non ci sono i presupposti.
I protagonisti di orfani sono complessivamente persone sgradevoli, incattivi, furiosi, immaturi, vittime della situazione prima che eroi della storia. Tra di loro ci sono storie di amore, ma caratterizzate da un tono disperato prima che gioioso, e comunque di secondo piano (vedi l'ultimo numero).
C'è poco posto per quel senso di fraternità che può fornire spunti a un sottotesto omoerotico, ma chissà anche eteroerotico.
Se poi recchioni si riferiva al porno puro e spiccio, curiosamente il problema si pone lo stesso.

Wally Rainbow ha detto...

Mi fa piacere trovare qualcuno che la pensa esattamente come me :-) A volte mi viene il dubbio che sia statisticamente impossibile che le situazioni che descrivo nel mio blog siano tutte così tragicomiche, e che magari mi sono inacidito e critico solo per il gusto di farlo. Per fortuna mi hai confermato che non è così :-) Grazie.