La scorsa settimana avevo dedicato un post alle tendenze LGBT nel fumetto americano mainstream di quest'ultimo periodo, però ho volutamente tralasciato un paio di notizie molto interessanti, perchè meritavano un trattamento a parte.
La prima è che proprio questo agosto, su SENSATION COMICS 48, Wonder Woman è stata scelta da una coppia di ragazze lesbiche per celebrare il loro matrimonio (a quanto pare aveva conosciuto una delle due mentre faceva la volontaria in diverse operazioni umanitarie in giro per il mondo)!
La cosa interessante è che quando Superman, in versione Clark Kent, le fa notare che non aveva mai manifestato apertamente il suo sostegno ai matrimoni gay, lei gli risponde che proviene da un'isola (quella delle amazzoni) in cui ci sono solo donne, e che quindi dal suo punto di vista non ha officiato un matrimonio "gay", ma un matrimonio e basta!
E in questa semplice frase è implicito che sull'isola da cui proviene Wonder Woman le amazzoni si sposano fra di loro, e che evidentemente condividono anche relazioni lesbiche importanti. Non che sia una grande scoperta, visto che questo genere di supposizioni sull'isola di Wonder Woman si sono sempre fatte, ma è la prima volta che la cosa viene affermata in maniera così esplicita.
E d'altra parte, per quel che mi ricordo, è anche la prima volta che un supereroe (o una supereroina) si serie A celebra un matrimonio gay... Segnando un altro piccolo punto a favore della rappresentazione delle tematiche LGBT nel fumetto mainstream americano...
E, considerando che Wonder Woman è anche un'icona per la comunita LGBT, la presa di posizione della DC Comics aquista anche un significato supplementare...
Soprattutto se si considerano alcuni scivoloni abbastanza infelici che il personaggio aveva fatto negli ultimi anni... Culminati, forse, nel fatto che la sua testata regolare era stata affidata ai coniugi David e Meredith Finch (foto sotto), che in un'intervista di qualche tempo fa ad ADVOCATE (cliccate QUI), avevano candidamente affermato che erano del tutto all'oscuro che Wonder Woman fosse un personaggio così amato da parte della comunità LGBT!
Segno evidente che nel processo di "rinnovamento" del personaggio, che è in atto da qualche anno, l'editore ha continuato a considerare di marginale importanza il suo ruolo di icona gay, al punto da assegnarle una sceneggiatrice che non aveva idea del suo storico ascendente presso il pubblico gay e lesbico...
O forse, addirittura, verrebbe da pensare che la strategia dell'editore fosse proprio quella di voler allontanare Wonder Woman da quel ruolo, che forse ne aveva limitato il potenziale (soprattutto quello commerciale) presso un pubblico più ampio...
Poi, però, i matrimoni gay sono diventati legali in tutti gli USA, e dalle parti della DC Comics devono avere iniziato a rendersi conto che era meglio valorizzare di più certe connotazioni del personaggio...
Anche se, è bene prescisarlo, le storie di Wonder Woman che compaiono su SENSATION COMICS sono scollegate dalla "continuity" ufficiale della serie regolare Wonder Woman, e per quello che ne sappiamo potrebbero coinvolgere le versioni di Wonder Woman che abitano le innumerevoli realtà alternative dell'universo DC Comics... Anche se, ultimamente, dalle parti della DC Comics è sempre più difficile capire quale sia la linea narrativa ufficiale (e quali sono le testate che ne fanno parte)... Tant'è che i supereroi che compaiono nella serie della Justice League, ad esempio, sembrano avere sempre meno a che fare con le versioni degli stessi supereroi che compaiono nelle rispettive serie regolari...
Ad ogni modo la cosa importante è che Wonder Woman, che rimane Wonder Woman a prescindere dalla realtà alternativa a cui appartiene, ha celebrato il suo primo matrimonio gay e ha ammesso che per le amazzoni della sua isola natale non è niente di nuovo... A riprova del fatto che, probabilmente, i temi LGBT nei fumetti supereroistici potrebbero iniziare davvero ad essere trattati con maggiore disinvoltura rispetto al passato...
Quindi staremo a vedere cosa succederà.
Nel frattempo, però, c'è anche da dire che - editori a parte - stanno aumentando anche i lettori per cui questi argomenti hanno più peso che in passato. Infatti, negli ultimi tempi, è cresciuto anche il dibattito fra i fans a proposito della sessualità di Deadpool... Probabilmente il più squinternato personaggio della MARVEL (che presto arriverà nelle sale con un film tutto suo), che in più occasioni aveva lasciato degli indizi che lasciavano supporre che non fosse del tutto indifferente al sesso maschile...
I toni del dibattito sono cresciuti a tal punto che anche il suo creatore, il simpatico Fabian Nicieza (che vedete nella foto sotto), si è sentito in dovere di intervenire sul caso...
Precisando su Twitter che, dal suo punto di vista:
«Chiunque dica di aver capito la sessualità di Deadpool in realtà non
l’ha capita. Non voglio essere evasivo. Però
spesso i fan cercano di rendere un personaggio simile a loro stessi,
escludendo ciò che quel character potrebbe significare per qualcun
altro».
E poi ha aggiunto che:
«Per anni mi siano state fatte continue
domande sulla sessualità di Deadpool, e la cosa è diventata un tantino
stancante. Il fatto è che lui non ha sessualità o ce le ha tutte: le cellule del suo cervello sono in costante flusso. Lui
può essere gay un minuto, ed etero quello dopo. Deadpool è pazzo ed ha
una memoria imperfetta. Per questo motivo una cosa può piacergli un
minuto prima, e può odiarla il minuto dopo».
La cosa buffa, se vogliamo, è che a quel punto qualcuno gli ha persino chiesto se non crede che i lettori gay possano sentirsi urtati dal fatto che Deadpool abbia una sessualità "fluida" che è frutto del disordine del suo cervello... E la cosa ancora più buffa è che Fabian Nicieza si è sentito in dovere anche di rispondere a questa osservazione, dicendo che:
«Capisco il messaggio ed il tipo di battaglia, ma state scegliendo il
personaggio e lo scrittore sbagliato per poterla combattere. Ho passato
trent’anni nel mondo del fumetto a scrivere personaggi collaborando con
vari autori. Deadpool è stato sempre così, sin da quando l’ho creato nel
1992. Spero che accettiate questa cosa e troviate un’altro personaggio
per portare avanti questa battaglia».
E in effetti il tono un po' piccato dello sceneggiatore è anche comprensibile, visto che è stata messa in piedi una mezza polemica basandosi sul nulla.
Dopotutto Deadpool è un personaggio nato per essere grottesco e surreale, se non addirittura caricaturale, e metterlo al centro di un qualsiasi tipo di rivendicazione sarebbe del tutto fuori luogo.
La cosa interessante, piuttosto, è che negli USA il pubblico è diventato talmente attento a certi temi da innescare una discussione di questo tipo persino attorno a un personaggio come Deadpool...
E questo dimostra che i tempi stanno davvero cambiando.
Alla prossima!
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