In questi giorni c'è una notizia che sta rimbalzando con un certo clamore nei siti specializzati in fumetti... Anche se in realtà in quelli italiano non ha ancora avuto una grande eco (chissà poi perchè)...
Il tutto parte da un'intervista esclusiva che il sito Comicosity ha rivolto allo sceneggiatore Greg Rucka, attuale scrittore della serie principale dedicata a Wonder Woman, ma il discorso ha spaziato anche sull'interpretazione che ne stanno dando i colleghi nelle varie versioni alternative attualmente in produzione...
Breve ripasso se non siete super esperti.
Attualmente la DC COMICS pubblica:
1) Le avventure della Wonder Woman che si muove nell'universo narrativo principale della casa editrice DC Comics, che ha un'ambientazione contemporanea e in cui ci sono le versioni ufficiali degli altri supereroi. Le sue avventure si svolgono principalmente sulla testata omonima... Scritta, appunto, da Greg Rucka, che vedete qui sotto...
2) Le avventure della Wonder Woman dell'universo narrativo Earth One, scritte da Grant Morrison e che riprendono le atmosfere e gli spunti delle prime avventure della supereroina, quelle ambientate negli anni Quaranta, ma trasposte in un'ambientazione contemporanea.
3) Le avventure di Wonder Woman ambientate nell'universo narrativo del serial televisivo degli anni Settanta, quello con Lynda Carter (che tra l'altro è considerato particolarmente iconico dalla comunità omosessuale), di cui rappresentano a tutti gli effetti un sequel...
4) Le avventure della Wonder Woman di THE LEGEND OF WONDER WOMAN che ripropongono l'ambientazione storica originale (gli anni Quaranta) con un approccio molto realistico, che approfondisce molto gli aspetti psicologici del personaggio e il suo rapporto con la femminilità... In particolare attraverso il contrasto fra la sua cultura di origine e il mondo in cui si ritrova...
5) Le avventure della Wonder Woman che si muove nell'universo BOMBSHELL, e cioè una versione alternativa degli anni Quaranta in cui praticamente esistono solo supereroine che si presentano con un look da calendario (anni Quaranta), ma che non per questo mancano di spessore e sfaccettature interessanti...
Quindi diciamo pure che le occasioni per esplorare il personaggio e per focalizzare l'attenzione sui suoi vari aspetti non mancano, soprattutto se si vuole farlo in maniera moderna e accattivante... E d'altra parte questo è ormai è diventato prerequisito essenziale, dato che il pubblico di oggi è molto selettivo e di certo non spende i suoi soldi per dei prodotti che non lo coinvolgono.
Quindi, a maggior ragione, le dichiarazioni di Greg Rucka (che trovate integralmente QUI) acquistano una certa rilevanza.
Nel senso che - in quanto sceneggiatore ufficiale - ha detto che è assolutamente d'accordo a definire Wonder Woman "queer", nella misura in cui con queer si intende (anche) chi non si riconosce nella definizione normativa di "eterosessuale".
Infatti poi l'intervista si trasforma in un lungo approfondimento su come, negli ultimi anni, lui e i suoi colleghi hanno fatto emergere alcuni lati del personaggio (e del suo contesto di provenienza) che per lungo tempo sono rimasti sottointesi o circoscritti al mondo delle ipotesi... Come ad esempio il fatto che, avendo vissuto per secoli su un'isola abitata unicamente da donne, è semplicemente naturale pensare che i rapporti affettivi (e sessuali) abbiano trovato un sbocco sereno e appagante in senso omosessuale e poliamoroso. E che le Amazzoni considerino questo comportamento talmente normale da non utilizzare nemmeno parole specifiche per definirlo...
E infatti sostiene che questo è anche il suo approccio narrativo, dato che preferisce che siano i fatti e i gesti a parlare, piuttosto che gli aggettivi...
E secondo Greg Rucka, molto in sintesi, se Wonder Woman scopre di essere attratta anche dagli uomini non è perchè sulla sua isola gli mancassero, ma semplicemente perchè era nella sua natura non farsi problemi al riguardo. Quindi, tecnicamente, è bisessuale. Anche perchè sull'isola delle Amazzoni di Wonder Woman - che si chiama Themyscira, ma non a caso viene soprannominata "Isola Paradiso" - non c'era alcun concetto di eteronormatività che avrebbe potuto contribuire a farle sentire la mancanza di un partner di sesso maschile (e d'altra parte sarebbe ridicolo, al giorno d'oggi, pensare che un personaggio del suo spessore avrebbe potuto abbandonare la sua isola solo perchè è rimasta affascinata dagli uomini)...
Ad ogni modo, nell'intervista, lo sceneggiatore condivide anche tutta una serie di riflessioni personali sull'inclusività del concetto di "queer", e su come questo può applicarsi all'utopia della società delle Amazzoni, tant'è che ammette che sta pensando a cosa potrebbe accadere se - ad esempio - dovessero confrontarsi con una donna transessuale... E non è detto che prima o poi anche questo tema non possa trovare posto in qualche storia di Wonder Woman...
E comunque Greg Rucka non è certo l'unico sceneggiatore di Wonder Woman che ha iniziato ad affrontare il discorso LGBT in maniera un po' più diretta... Soprattutto dopo che la DC Comics ha iniziato a rivedere un po' la deriva "eteronormativa" che stava prendendo piede negli anni scorsi, con grande disappunto di buona parte del pubblico (in particolare quello giovane, che mediamente è sempr epiù gay friendly)...
E siccome il pubblico è quello che paga, il resto è venuto di conseguenza...
Cosa che, forse, non tutti gli editori hanno ben chiara.
Alla prossima!
Nessun commento:
Posta un commento