Dopo aver letto il mio post di lunedì su Nathan Never (CLICCATE QUI), la fumettista Patrizia Mandanici (storica firma legata a Nathan Never e a Legs Weaver, nonchè unica fumettista bonelliana che interviene con una certa frequenza per commentare quello che scrivo) si è sentita di intervenire così:
"Non ho capito perché i lettori verrebbero presi per i fondelli. Si raccontando delle storie, succedono delle cose, dopo 25 anni non si può rimanere sempre fermi a raccontare le stesse cose - e comunque le differenze tra i due Universi ci sono ma sono minime, una cosa ci sarà, l'altra no, chi lo sa, ma che problema c'è a leggere delle storie e non sapere sempre tutto di quello che succederà? Ma non è noioso volere che non cambi nulla mai? I personaggi delle due Terre sono uguali, con lo stesso carattere, Nathan è Nathan, con il suo senso della giustizia, con le sue paturnie, non c'è nessun tradimento del personaggio, nessuna presa dei fondelli. Confesso che non sono d'accordo con la metà delle cose che scrivi, ma con l'altra metà però sì :), e comunque sei sempre stimolante e riporti un sacco di notizie di cui altrimenti non verremmo a conoscenza.
Con Serra ho parlato ieri sera e abbiamo discusso di come molti (ma non tutti ) hanno commentato questa tripla. Ultimamente è davvero difficile scrivere o disegnare cose che vengono così emotivamente criticate, in un senso o nell'altro, e soprattutto interpretate - aldilà delle intenzioni dell'autore. L'unica cosa che mi sento di dire, sperando di essere creduta, è che non ci sono state superficialità o furberie da parte di chi ci ha lavorato su (per più di 3 anni). Il lettore naturalmente è libero di apprezzare i risultati o meno, di abbandonare o proseguire."
Siccome il web è pieno di persone che scrivono blog in cui criticano solo per il gusto di criticare, ma io non sono fra quelle, oggi proverò a spiegare perchè ho parlato di "presa per i fondelli" (nel senso di effetto, e non di intenzione), e perchè - a mio modesto parere - ora la situazione sarà molto più complicata da gestire, anche in termini di rapporto col pubblico (o perlomeno col pubblico più affezionato).
Partiamo dall'inizio.
Il concetto di terra parallela come lo intendiamo oggi, nei fumetti seriali, ha iniziato a farsi largo in maniera organica a partire dal 1961. Quando, cioè, la DC Comics decise di recuperare i supereroi che aveva lanciato negli anni Quaranta, collocandoli in una realtà parallela (Terra-2) a quella in cui si muovevano le nuove versioni degli stessi a partire dalla fine degli anni Cinquanta (e cioè Terra-1).
Alcuni supereroi (Superman, Wonder Woman, Batman...) erano molto simili alle loro versioni precedenti e condividevano la loro stessa identità segreta (anche perchè le loro pubblicazioni non si erano mai interrotte dopo la Seconda Guerra Mondiale, e quindi il passaggio dalle vecchie versioni a quelle nuove era stato molto sfumato), mentre altri erano individui completamente diversi (Flash, Green Lantern, Atom...). Tuttavia la sostanziale differenza era che i supereroi di Terra-2, essendo comparsi a cavallo della Seconda Guerra Mondiale ed essendo le due terre allineate temporalmente, erano più anziani delle loro versioni di Terra-1. Infatti col tempo si erano sposati e avevano fatto figli che spesso e volentieri avevano seguito le loro orme...
In ogni caso diciamo che, perlomeno all'inizio, la DC Comics ha usato lo stratagemma delle terre alternative per riciclare vecchie idee e vecchi personaggi che potevano avere ancora un certo impatto commerciale, tant'è che successivamente ha creato una terra parallela per ciascuno degli universi narrativi ideati dagli editori che aveva rilevato... Come ad esempio Terra-S, popolata dagli eroi della casa editrice Fawcett, quella che aveva creato il primo Capitan Marvel...
Ad ogni modo, da quel momento in poi, le realtà alternative si sono moltiplicate sia nella DC Comics che nelle case editrici concorrenti (come nella serie WHAT IF...? della MARVEL, che di volta in volta presentava realtà alternative in cui la storia ufficiale dei suoi personaggi veniva stravolta)... Un po' perchè in questo modo si potevano sfruttare spunti narrativi originali e un po' perchè si potevano tastare meglio i gusti dei lettori (nonchè il potenziale di alcuni personaggi calati in ruoli insoliti)... Tant'è che alcune idee, alquanto improbabili, sono state riprese anche dopo molti anni, e ora sono diventate parte dell'universo narrativo ufficiale di questa o di quella casa editrice... Come ad esempio quella di dare a Jane Foster il martello di Thor...
A questo punto penso sia evidente che la funzione di una realtà alternativa è anche quella di svincolare un personaggio dalla sua "continuity" (o magari un autore dall'universo narrativo ufficiale della casa editrice per cui lavora), per dargli modo di sfruttare il suo potenziale in un modo inedito...
E con gli anni è diventata buona prassi evidenziare periodicamente le differenze fra una realtà parallela e l'altra, spesso facendo confrontare (e/o scontrare) le varie versioni dello stesso personaggio...
Quindi, a scanso di equivoci, presentare una dimensione alternativa in cui si muove un personaggio che è virtualmente indistinguibile dalla sua versione ufficiale, e che non presenta sostanziali differenze da quest'ultima, è del tutto inutile... In particolare se ci si limita a rimescolare alcuni eventi del suo passato: se il risultato finale non cambia l'effetto è solo quello di avere allungato il brodo e di non coinvolgere il pubblico...
D'altro canto se il concetto di realtà alternativa prende troppo piede si rischia di disorientare comunque i lettori, tant'è che la DC Comics è stata la prima casa editrice a creare un multiverso ed è stata la prima ad eliminarlo, con CRISIS ON INFINITE EARTHS (1985)...
Alla fine della saga rimase un unico universo, dove alcuni eroi degli anni Quaranta coabitavano con le loro nuove versioni, ma in cui le uniche versioni ufficiali dei personaggi che prima erano "sovrapponibili" alle loro versioni precedenti (Superman, Wonder Woman, Batman, ecc) erano rimaste quelle moderne (che nella realtà post-CRISIS erano entrate in attività fra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta)... Versioni moderne che non avevano alcuna memoria della loro vita "precedente" e che vennero ripensate per offrire nuovi spunti agli sceneggiatori... Come nel caso di Superman, che non era più orfano e che non era mai stato Superboy... E che alla fine confessò alla giornalista Lois Lane la sua doppia identità e finì per sposarla...
Quindi, in ultima analisi, si può dire che da un lato CRISIS ON INFINITE EARTHS è servita per snellire l'universo DC Comics e per renderlo più coerente, mentre dall'altra aveva lo scopo di offrire tanti spunti inediti, che prima non sarebbe stato possibile sfruttare...
L'idea era buona, ma nel giro di pochi anni risultò un colabrodo. Pretendere che, da un giorno all'altro, tutti gli sceneggiatori fossero in grado di rielaborare quasi cinquant'anni di storie, universi alternativi e linee temporali in maniera coordinata e credibile era decisamente troppo. Inoltre avrebbero dovuto trovare il modo di superare le inevitabili incongruenze connesse a personaggi che ora risultavano "inesistenti" e ad eventi che nel nuovo universo non si erano mai verificati , e nel giro di poco tempo i nodi vennero al pettine... E le toppe posticce non riuscirono più ad arginare i danni, anche perchè il pubblico, con gli anni, era diventato sempre più "colto" ed esigente...
Inoltre bisognava considerare il fatto che c'erano comunque molti autori validi che volevano scrivere storie ambientate in contesti "alternativi" a quello ufficiale... E per questo la DC Comics inaugurò una linea di fumetti chiamata Elseworld, in cui gli autori potevano scrivere storie "alternative" in cui Superman era stato adottato in Russia o in cui Batman era diventato un vampiro...
Nel frattempo la casa editrice fece qualche tentativo per sistemare le cose anche nel suo universo ufficiale, attraverso una nuova "crisi" a base di linee temporali alternative (ZERO HOUR, nel 1994), ma alla fine si dovette rassegnare, trovando il modo di reinserire il concetto di multiverso... E facendo addirittura ricordare ai suoi personaggi quello che era successo durante CRISIS ON INFINITE EARTHS, e come erano gli universi alternativi (e le loro vite) prima di quell'evento... Il tutto in INFINITE CRISIS (2005).
Dopo questo ennesimo cataclisma si era creato un nuovo multiverso (composto da 52 realtà principali e dalle loro varie diramazioni), tuttavia - una volta riordinate le cose - bisognava trovare il modo di aggiornare e snellire ulteriormente il tutto, anche perchè le esigenze delle nuove generazioni erano diverse da quelle di chi le aveva precedute... E inoltre serviva un modo per sbarazzarsi definitivamente dei personaggi degli anni Quaranta, visto che a breve sarebbero comunque dovuti morire di vecchiaia...
E così si è utilizzato il paradosso spazio temporale creato dal velocista Flash, quando è corso indietro nel tempo per cambiare il suo passato... Un evento (chiamato FLASHPOINT) che ha creato una reazione a catena che ha portato alla nascita di una nuova versione del multiverso DC Comics, definita New 52 (2011). In questo ennesimo nuovo universo le ultime versioni, ringiovanite, dei supereroi DC hanno tutte "debuttato" in pubblico non più tardi del 2006, mentre la nuova Terra-2 è abitata dalle loro NUOVE versioni alternative, che però - ovviamente - non hanno più niente a che fare con la Seconda Guerra Mondiale... Tant'è che nella nuova Terra-2 ha creato un certo scalpore la rinnovata versione alternativa di Green Lantern, questa volta giovane e rampante (e non più un anziano reduce degli anni Quaranta), che si è presentata ai lettori facendo la proposta di matrimonio al suo compagno...
Il che ci porta a considerare un'altra importante funzione delle realtà alternative e degli eventi che le coinvolgono, e cioè lo svecchiamento - contenutistico e anagrafico - dell'universo narrativo della loro casa editrice di riferimento. Tant'è che, nel caso specifico della DC Comics, tutti questi cataclismi sono sempre stati molto utili in particolare alla serie LEGION OF SUPER-HEROES, che pur essendo ambientata in un futuro remoto (e quindi senza problemi di vincoli temporali) è comunque incentrata su una squadra di super adolescenti... E per forza di cose deve "ripartire" da zero (o quasi) ogni volta che i protagonisti crescono troppo, anche se le loro versioni precedenti non vengono rimosse (dato che appartengono a linee temporali alternative e NON a realtà parallele)... Quindi, attualmente, nell'universo DC Comics coesistono varie versioni della LEGION: perlomeno quella che ha debuttato nel 1958 (e i cui componenti ora sono in buona parte sposati e con figli), quella che è ripartita nel 1994 e quella che si è vista a partire dal 2004... E, in almeno un'occasione (Final Crisis: Legion of 3 Worlds - 2008), tutte e tre le versioni hanno dovuto unire le loro forze contro una minaccia comune...
Tuttavia l'universo New 52 non è che sia piaciuto proprio a tutti, tant'è che molti titoli non hanno avuto il successo sperato, e ancora una volta la casa editrice è dovuta tornare sui suoi passi... Prima con l'evento CONVERGENCE (2015), in cui si scopre che praticamente tutti gli universi narrativi che sembrano essersi estinti, da CRISIS ON INFINITE EARTHS in poi, erano sopravvissuti (almeno in parte)... E poi con REBIRTH, l'evento che quest'anno sta ridefinendo ulteriormente le cose, facendo tornare nell'universo DC Comics la versione di Superman precedente a quella New 52, con sua moglie Lois Lane e con la novità rappresentata da loro figlio Jonathan... Un Superman che, tra l'altro, è ben consapevole di tutta la storia di realtà alternative e paradossi spazio temporali da cui proviene...
E a questo punto è davvero difficile immaginare come evolverà la situazione...
Il che, in effetti, potrebbe essere un altro punto a favore di questo nuovo approccio alle realtà alternative da parte degli editori americani: un approccio che consiste nella sovrapposizione e nel rimescolaento delle stesse, per produrre effetti imprevedibili... Senza peraltro contrariare più di tanto il pubblico più affezionato e preparato, visto che non si nega l'importanza di tutto quello che aveva letto fino a quel momento, e forse si riesce anche a dargli un valore supplementare...
E la MARVEL, da parte sua, deve avere fiutato il potenziale di questa nuova strategia narrativa, tant'è che l'anno scorso ha dato il via al suo personale rimescolamento di realtà alternative con la saga SECRET WARS, da cui è emerso un universo in cui si muovono i superstiti di diverse realtà alternative che si sono estinte (e di cui sono tutti ben consapevoli), e in cui anche i personaggi più iconici della casa editrice sono stati stravolti...
Un universo in cui praticamente non c'è più niente di certo, e in cui - per inciso - stanno coabitando diverse versioni di Spider-Man molto diverse fra loro...
Se questa scelta si rivelerà azzeccata, o se la MARVEL dovrà tornare su suoi passi, ce lo dirà il tempo... Sicuramente, se voleva incuriosire il pubblico e rinnovare i suoi personaggi, non si può dire che abbia mancato l'obbiettivo...
Ad ogni modo, riassumendo tutto questo discorso, le realtà parallele sono uno stratagemma narrativo molto complicato da gestire, ma possono essere una preziosa risorsa quando:
1) Si vogliono riciclare vecchie idee e vecchi contesti, che potrebbero avere ancora un certo potenziale commerciale e narrativo.
2) Si vogliono snellire decenni di storie ripartendo da zero e/o conservando lo stretto indispensabile, per poi ripartire verso nuovi orizzonti.
3) Si vogliono esplorare nuovi spunti narrativi, in particolare se stravolgono il concept tradizionale di un personaggio e delle sue storie.
4) Si vogliono svecchiare (anche anagraficamente) i personaggi che iniziano ad accusare segni di stanchezza e/o non offrono più possibilità di identificazione con le nuove generazioni e il loro mondo.
5) Si vogliono mescolare le carte in tavola per rendere la narrazione, i personaggi e il loro contesto "nuovi" e imprevedibili.
Inoltre, se c'è una cosa che gli editori americani hanno imparato, è che il pubblico non accetta più che il confronto fra due dimensioni alternative venga "rimosso" dalla memoria di chi è stato coinvolto nei relativi eventi... Anche perchè, visto il livello di "nerditudine" raggiunto dai lettori di oggi, verrebbe visto come un raggiro...
Detto ciò: perchè nel caso di Nathan Never ho parlato di "presa per i fondelli"?
Premesso che non pretendo di insegnare il mestiere a nessuno, e che sono un lettore molto occasionale della serie, la sensazione è che in questo caso si sia voluta sfruttare l'idea delle terre alternative fondamentalmente per offrire un bel colpo di scena (e dare modo ad Antonio Serra di salutare il suo pubblico "col botto"), nonchè per dare un margine di manovra maggiore (ma neanche tanto) a chi scriverà le storie successive...
Quindi, in parole povere, Nathan Never (o perlomeno il Nathan Never di cui si sono seguite le vicende finora) è "morto" in maniera così cataclismatica per niente... O quasi...
Nel senso che, riallacciandomi ai punti di cui sopra, la situazione che si delinea è la seguente:
1) Dall'altra "terra", quella originale, non arriverà niente da riciclare, dato che il Nathan Never "storico" si è disintegrato con tutto il suo mondo... E comunque la sensazione è che non sarebbe stato necessario recuperare alcunchè, visto che il Nathan Never "nuovo" - per forza di cose - si muoverà comunque in forte continuità con quello vecchio, aumentando il senso di "presa per i fondelli" di cui sopra...
2) Molto probabilmente, per non indisporre troppo chi ha seguito la serie dall'inizio, non ci sarà un reale snellimento della biografia del personaggio, ma più semplicemente una riconfigurazione di alcuni elementi... Anche perchè in questo caso non si è trattato di un reboot, ma di uno "slittamento" fra due realtà parallele. Il problema è che in questo modo non si sa cosa coincide con la versione precedente e cosa no...
3) Si stravolgerà il concept originale del personaggio? Salterà fuori che questo nuovo Nathan Never non ha mai avuto una figlia? Che magari ha adottato un figlio? Che da qualche parte ha un fratello gemello che fa il mercenario e che a differenza sua è sempre di buon umore, e che lo coinvolge nelle sue avventure chiedendogli periodicamente di sostituirlo? Si scoprirà che in questa realtà ci sono alieni in incognitò sulla terra? Legs Weaver sarà sposata con una donna che le ha dato una bella bambina di nome Sigourney?
Non so perchè, ma ho dei seri dubbi al riguardo...
4) Il personaggio, a prima vista, non è stato svecchiato, men che meno anagraficamente... E quasi sicuramente questo nuovo mondo non sarà tanto più "moderno" di quello precedente, sia a livello di situazioni che a livello di contenuti...
5) L'unico rimescolamento che si è verificato è stato il "trasloco" del figlio di un personaggio dalla realtà in cui la terra si è disintegrata (quella originale) alla realtà in cui è sopravvissuta (quella nuova), dove però lui era già morto... Quindi a livello di dinamiche narrative la situazione è rimasta pressochè identica. D'altra parte non c'è stato il tempo di confrontare il mondo nuovo con quello vecchio, e quindi non c'era niente che valesse la pena rimescolare.
E questo è quanto.
Ad ogni modo il punto numero 2, in particolare, può rappresentare un problema non indifferente sia per i lettori che per gli sceneggiatori. Lo slittamento del baricentro narrativo da una realtà all'altra non è una cosa semplice da gestire, proprio perchè si presuppone che ora alcune cose siano uguali e altre no, e che sia importante sapere dove sono le differenze. Infatti quando negli USA fanno operazioni di questo genere si tende sempre a far ripartire da zero la biografia dei protagonisti, o - più raramente - si ricorre a protagonisti che naufragano da una realtà all'altra... E che possono "scoprire" il nuovo universo in cui sono ambientate le loro storie assieme al lettore... Come ad esempio è successo nella la serie MUTANT X (1998) della MARVEL, in cui il protagonista - che proveniva dall'universo MARVEL ufficiale - si ritrovò catapultato in un universo MARVEL parallelo, e completamente stravolto rispetto a quello che conosceva... Un universo che, ovviamente, ha poi imparato a conoscere numero dopo numero, assieme ai lettori...
In ogni caso, nel suo come in altri casi, bisogna tenere ben presente che i "naufraghi" non possono e non devono rimuovere il ricordo del mondo da cui provengono... Altrimenti non solo il lettore si sente preso per i fondelli, ma lo slittamento dimensionale rischia di diventare un'esercizio di stile sconclusionato e irritante, che non porta da nessuna parte...
Per fare un paragone calzante è un po' come se, all'indomani di CRISIS ON INFINITE EARTHS o di FLASHPOINT, invece di ripresentare le origini di Superman dall'inizio si fosse scelto di passare il testimone da un Superman morente ad una nuova versione di Superman fatta e finita, che abitava da sempre in una sua realtà alternativa e che aveva diverse centinaia di ipotetiche avventure alle spalle... Avventure anche importanti ed essenziali per inquadrarlo, ma di cui i lettori (e gli sceneggiatori) non sapevano assolutamente nulla...
E va da sè che una scelta del genere sarebbe stata un suicidio narrativo...
A meno che le differenze fra queste realtà parallele non fossero state davvero minime e il nuovo Superman non fosse stato una fotocopia del precedente, che si muoveva in una realtà a sua volta fotocopiata dalla precedente... Però in quel caso CRISIS ON INFINITE EARTHS o FLASHPOINT sarebbero risultate due operazioni del tutto inutili e fini a se stesse, anche se hanno portato alla morte delle versioni "originali" di personaggi iconici come Wonder Woman...
E se, dopo CRISIS ON INFINITE EARTHS, Wonder Woman non fosse stata rilanciata in grande stile, ripartendo da zero in un nuovo contesto che potesse giustificare la scomparsa delle due Wonder Woman precedenti (quella di Terra-1 e quella di Terra-2), i lettori ci avrebbero messo una bella pietra sopra... Su di lei come su buona parte delle produzioni della DC Comics, probabilmente...
Ecco: molto in sintesi l'impressione è che con Nathan Never si stia verificando quello che, per fortuna, NON si è verificato con Wonder Woman, Superman e con i loro colleghi quando si è cercato di rinnovarli e di ridestare l'interesse del pubblico sfruttando crisi dimensionali, realtà parallele e via dicendo... Anzi, viene quasi il dubbio che - nel caso di Nathan Never - tutta la questione sia stata presa un po' troppo alla leggera, quasi come se fosse un gioco, sottovalutando l'impatto (anche emotivo) che avrebbe potuto avere nel lungo periodo sulla sensibilità del pubblico...
Tantopiù che in una recente intervista Antonio Serra dice - con un tono insolitamente allegro e tendente a minimizzare - che la miniserie ANNOZERO non ha niente a che fare con l'arrivo del nuovo Nathan Never e con la disintegrazione di quello vecchio (CLICCATE QUI)... E questo, in effetti, potrebbe indisporre ulteriormente il pubblico. Soprattutto quello che prende i fumetti che legge, per cui spende i suoi soldi e su cui investe il tempo necessario per la lettura, molto sul serio.
Anche perchè, con tutte le possibilità che ci sono al giorno d'oggi per occupare il tempo libero gratis, impiegare un oretta per leggere un fumetto (che oltretutto è pure stato pagato) è diventato una specie di investimento... Un investimento che non viene più fatto alla leggera, come accadeva dieci o venti anni fa, e che pertanto richiede che dall'altra parte venga offerto un prodotto competitivo e all'altezza delle aspettative di un pubblico che non deve assolutamente sentirsi preso in giro... Perchè, oggi come oggi, non ci vuole davvero nulla perchè quel pubblico investa il suo tempo e i suoi soldi su altro...
Forse sbaglio, ma la sensazione è che ora la serie di Nathan Never si sia infilata in quello che si definisce un cul-de-sac... Una strada senza uscita... A meno che le nuove storie non si rivelino talmente innovative e intriganti, da compensare il disagio dovuto alla trovata della "sostituzione" del protagonista.
Il punto, però, è che una casa editrice come quella di Nathan Never ha un concetto molto relativo di "innovativo" e "intrigante", e pertanto le prospettive non sono incoraggianti.
Facciamo un piccolo paragone: ogni volta che la DC Comics ha rilanciato il suo universo lo ha reso un po' più gay friendly, e quando ha provato a tornare sui suoi passi i nuovi lettori (che - inevitabilmente - ha agganciato con queste operazioni) le hanno fatto presto cambiare idea... Tant'è che adesso la sua quota di personaggi LGBT e LGBT friendly è in continuo aumento... E se dopo FLASHPOINT ha debuttato una serie dedicata a Midnighter in versione supereroe gay single, a ottobre - dopo REBIRTH - la casa editrice farà debuttare la prima miniserie mai dedicata ad una coppia di supereroi gay, e cioè al Midnighter di cui sopra e al suo ritrovato boyfriend Apollo...
Ora: quante possibilità ci sono che, nelle storie del nuovo Nathan Never, sulla questione LGBT ci sarà un clima diverso rispetto a quello che si è visto nelle storie viste finora? Magari rendendo la percentuale di personaggi LGBT più numerosa, visibile, assertiva e integrata rispetto al passato? O anche solo presentando una versione più emancipata e "omosessualmente positiva" di Legs Weaver?
Non so perchè, ma ho la sensazione che siano pochine...
D'altra parte tutte le volte che in casa Bonelli hanno tentato di applicare la strategia delle dimensioni alternative sembrano averne frainteso lo spirito. Ora, ad esempio, ci sono due Dylan Dog oltre a quello ufficiale: uno che si muove in un'ambientazione retrò anni Ottanta/Novanta (e che compare nel supplemento quadrimestrale "Maxi Dylan Dog - Old Boy") e uno "invecchiato" che si aggira in una terra devastata da un'apocalisse zombie (quello del ciclo "il pianeta dei morti", che prosegue sui supplementi annuali Speciali)...
Inoltre da quattro anni vengono portate avanti le vicende di una versione alternativa di Martin Mystere che si muove negli anni Trenta del scorso secolo(!), limitandosi a proiettare in un altra epoca le situazioni e le trovate che animano la sua serie ufficiale... Quasi come se, dalle parti della Bonelli, le terre alternative non fossero considerate una risorsa per rilanciare i personaggi presso i giovani, ma per strizzare l'occhio ad un pubblico sempre più maturo, e in ogni caso non propriamente occasionale...
E badate bene che non è detto che, ad esempio, un'ambientazione retrò debba per forza presentare situazioni retrò e vincolate da una morale retrò... La DC Comics (sempre lei) da un paio d'anni propone una realtà alternativa in cui si muovono le versioni "Bombshells" dei suoi personaggi, e cioè un mondo che prende spunto dalle rivisitazioni in stile pin-up anni Quaranta delle supereroine DC Comics, proposte da una recente serie di statuine per collezionisti...
Pur essendo ambientata negli anni Quaranta (ricostruiti con cura fin nei minimi dettagli), questa serie risulta estremamente moderna e accattivante anche per un pubblico molto giovane e/o di lettori occasionali, tant'è che la versione Bombshell di Batwoman è comunque lesbica e porta avanti con disinvoltura una relazione con la sua compagna (con cui, peraltro, convive)... E la cosa emerge chiaramente fin dal primo numero della serie, che è praticamente dedicato solo a lei!
C'è da dire che in questa serie "al femminile" l'argomento omosessualità viene sviluppato costantemente, e non solo quando c'è di mezzo Batwoman (che ad un certo punto si ritrova in missione a fianco della della sua ex), ma anche quando ci sono di mezzo Harley Quinn e Poison Ivy... Che nell'universo DC Comics ufficiale non sono mai potute essere così dirette...
Perciò, se pure le realtà alternative si confermano anche oggi un espediente nato per rilanciare e svecchiare i personaggi dei fumetti seriali, anche con trovate audaci e un po' sperimentali, è evidente che questa non è una loro prerogativa presso la casa editrice di Nathan Never... E quindi, a maggior ragione, la morte del titolare "originale" della serie di cui abbiamo parlato rischia di essere percepita come "divertissement" e poco più, finendo per allontanare ulteriormente il pubblico storico (che, presumo, in buona parte deve essersi sentito perlomeno contrariato dal modo con cui si è risolta l'ultima saga di Antonio Serra)... Mentre molto difficilmente un nuovo pubblico finirà per avvicinarsi ad un personaggio "nuovo" che continua ad essere over cinquanta e che probabilmente continuerà a NON usare la fantascienza per toccare anche temi attuali, magari anche controversi e delicati, possibilmente in chiave moderna... Preferendo ripiegare su citazioni fantascientifiche più o meno colte e su una serie di trovate che magari fanno pure tanta scena, ma che nei fatti non portano a nulla e coinvolgono sempre meno pubblico...
Ad ogni modo, come ha detto Patrizia Mandanici, "il lettore naturalmente è libero di apprezzare i risultati o meno, di abbandonare o proseguire", quindi non ci resta altro da fare che aspettare un po' per verificare se sono io che ho preso un grosso granchio oppure no...
Alla prossima!
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