Finalmente è disponibile, negli USA, il primo numero della serie ALTERS della Aftershock... Che ha mantenuto le premesse annunciate e inizia raccontando le vicissitudini di una supereroina transgender di nome Chalice... Che nella vita di tutti i giorni si fa ancora chiamare Charlie e non ha ancor avuto il coraggio di dire alla sua famiglia che ha dei super poteri e che intimamente si sente una ragazza (cosa che, però, sfrutta indossando una parrucca e abiti femminili... Per presentarsi come una supereroina a tutti gli effetti)....
Questo primo numero è giusto un'introduzione alla vicenda, ma lo scrittore Paul Jenkins ha già fatto un lavoro egregio, anche perchè gli spunti per trattare argomenti delicati abbondano, tantopiù che Charlie/Chalice ha anche un fratello cerebroleso e frequenta un ambiente di lavoro molto maschilista... Certo, strada facendo bisognerà vedere se lo sceneggiatore sarà in grado di rapportarsi con un personaggio transgender senza rischiare di tratteggiarlo come un semplice omosessuale o come un crossdresser, ma al momento è davvero troppo presto per esprimersi al riguardo...
Ad ogni modo, al netto dell'elemento transgender, la storia promette bene.
Se ne parlo oggi, comunque, non è tanto per il fumetto di per sè, ma per via delle reazioni che ha già suscitato, in particolare nello stato del North Carolina, che è notoriamente conservatore e che negli ultimi mesi si è fatto notare per una politica abbastanza ostica verso la comunità gay e a quella transessuale... Anche perchè ha approvato una legge che obbliga le persone transgender ad andare nel bagni relativi al sesso che compare sui loro documenti.
E infatti è proprio su questo elemento che ha giocato la copertina speciale realizzata per la fumetteria Ssalefish Comics di Winston Salem (una delle più grandi degli USA), che si trova appunto in North Carolina e che il 17 settembre ha organizzato un evento in cui gli autori della serie verranno a firmare proprio l'albo con la copertina variant speciale... Che guardacaso prende di mira le limitazioni della legge sull'uso dei bagni pubblici...
L'iniziativa è decisamente notevole, e palesemente schierata dalla parte delle persone transgender, ed era inevitabile che suscitasse qualche polemica... Tant'è che sui profili social della fumetteria qualche cliente ha già detto che cambierà negozio...
La fumetteria, ovviamente, sta rispondendo in maniera diplomatica, ma la questione sta diventando un piccolo caso, che ha iniziato a coinvolgere anche le associazioni per i diritti LGBT e i media nazionali. Anche perchè la fumetteria Ssalefish Comics ha già detto che vuole devolvere il 10% degli incassi del numero 1 di ALTERS all'associazione Equality NC, che fra le altre cose si batte per una revisione della suddetta legge sui bagni pubblici...
Chi l'ha detto che i fumetti servono solo per evadere dalla realtà?
Sia come sia tutta questa storia, al di là dei buoni propositi, sta facendo una gran pubblicità sia alla fumetteria (che vedete qui sotto) che alla casa editrice...
E questo non è un male, considerando che potrebbe contribuire a smuovere le acque sulla tematica transgender anche presso gli editori che non l'hanno ancora affrontata, nonchè a sensibilizzare il pubblico generalista su utta la questione.
Staremo a vedere cosa succederà.
Di certo tutta questa discussione attorno ad ALTERS è anche la prova di come sia cambiata la sensibilità verso certi argomenti negli ultimi anni. Infatti, anche se nessuno ha colto l'occasione per ricordarlo, il fumetto americano aveva trattato tematiche vagamente simili già nel 1993, con la supereroina Mantra (pubblicata negli USA dalla defunta casa editrice Malibu e in Italia dalla Star Comics)...
Mantra all'apparenza era una supereroina sexy creata sula scia del successo delle bad-girl che andavano di moda in quel periodo, ma il destino ha voluto che "nascesse" quando la coscienza di un guerriero ha occupato il corpo di una casalinga tutta curve di nome Eden (che oltretutto aveva due figli a carico e un ex marito)... Creando, nei fatti, un protagonista transgender FtM... Con una coscienza maschile in un corpo femminile (che tra l'altro doveva mantenere così com'era per non dare nell'occhio e non farsi scoprire dai suoi nemici). Con tutte le implicazioni del caso.
Una metafora neanche tanto velata della condizione transgender, insomma.
Eppure, all'epoca, non ci furono polemiche di sorta... Anche perchè, probabilmente, tutto il discorso LGBT era circoscritto ad un ambito talmente remoto e distante dalla quotidianità dei lettori da non stimolare alcuna presa di posizione al riguardo... Nemmeno con l'inserimento di spunti obbiettivamente forti, soprattutto se associati ad un personaggio come Mantra...
D'altra parte i tempi cambiano, e la sensibilità del pubblico pure... Forse, se Mantra venisse proposta ora, la reazione sarebbe molto diversa.
Piccola curiosità: anche se in Italia non ne sta ancora parlando nessuno, la disegnatrice di ALTERS è l'italiana Leila Leiz (foto sotto), che ha all'attivo alcune pubblicazioni in Francia e una toccata e fuga dalle parti della Sergio Bonelli Editore...
Adesso sta coronando il suo sogno di lavorare nel mondo dei comics americani e a quanto pare è partita col botto, visto che grazie ad ALTERS il suo nome si sta facendo conoscere molto rapidamente. Promuovendo di riflesso anche il bel lavoro che sta portando avanti su un'altra serie a suo modo alternativa... E cioè NVRLND della 451 Burn Comics, incentrata su una reinterpretazione urbana, realistica e molto contemporanea di Peter Pan, che qui è un ragazzo che ha deciso farsi largo nel mondo del rock giovanile...
Particolarmente interessante, direi, è la sua versione aggiornata di Capitan Uncino...
Inutile dire che, al pari di una pletora di fumetti freschi e interessanti che intasano le fumetterie americane, non è affatto detto che NVRLND o ALTERS arrivino anche da noi... E men che meno che arrivino in un'edizione economica da edicola, che forse potrebbe contribuire a intercettare e a riconquistare quel pubblico - giovane e occasionale - che i nostri editori non sanno più come raggiungere...
E forse non è un caso.
D'altra parte, dalle nostre parti, le capacità di Leila Leiz - e il suo talento nel cogliere le sfumature del mondo giovanile di oggi - non sono certo state messe all'opera su personaggi "giovani" e al passo coi tempi, ma su un ben più classico fumetto di fantascienza dal sapore vagamente retrò... Con tanto di famiglia tradizionale in copertina...
E direi che non c'è molto altro da aggiungere.
Alla prossima!
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