D'ora in poi mi piacerebbe condividere su questo blog con regolarità non solo le cose che realizzo oggi, ma anche le idee e le cose che ho fatto in passato (e di cui non mi vergogno particolarmente). Questa volta vorrei condividere con voi la storia con la quale ho vinto per la prima e ultima volta un concorso di fumetti. Il concorso in questione era stato indetto nel 1999 da Wyrd Edizioni, che oggi si occupa solo di giochi di ruolo, mentre all'epoca voleva provare anche la carta dei fumetti cercando giovani collaboratori. Anche in quel caso per me è stata un po' una scommessa, visto che partivo praticamente da zero e l'unico sostegno morale mi veniva dal fatto di essermi classificato fra i primi 10 al concorso Pierlambicchi di Prato l'anno prima. In questo caso ero vincolato ad una storia di 4 pagine al massimo e non è stato semplicissimo, però il risultato lo trovo ancora dignitoso. Il soggetto doveva essere una storia fantasy (genere che a me è sempre piaciuto). Purtroppo anche di questa storia non ho più avuto indietro gli originali (mi sa che li hanno persi), ma fortunatamente ho conservato delle fotocopie (anche se la qualità non è eccelsa è sempre meglio di niente). Ecco qui la storia.
Qualche tempo dopo averla spedita (poco dopo averla spedita ho anche causato un tamponamento a catena perchè mi è piombata davanti una vecchietta che ha attraversato senza guardare la strada...Per fortuna non si è fatto male nessuno), mi è arrivata una lettera che diceva che mi ero classificato primo e mi invitava alla premiazione ufficiale (che si teneva in un castello....Ma questa è un'altra storia...). Forse a questo punto qualcuno si chiederà perchè e percome non ho cominciato a pubblicare tonnelalte di fumetti con la Wyrd...La storia è un po' complicata. Fondamentalmente diciamo che provenendo loro dal mondo dei giochi di ruolo non eravamo molto in sintonia dal punto di vista lavorativo. Intendiamoci...Bravissime persone con cui ho trascorso dei bellissimi momenti (anche quando disegnavo al loro stand durante qualche fiera), però loro mi davano le sceneggiature, io le disegnavo e generalmente non riuscivo a farle come piaceva a loro, non mi approvavano le tavole ed è finita che c'è stata una mutua rinuncia. Se devo essere sincero a tutt'ora non ho ben capito come mai sia finita così, forse il problema è che io rendo come autore completo e se devo seguire sceneggiature troppo dettagliate finisce che mi blocco. D'altra parte loro non volevano rinunciare a sceneggiare in stile "master da gioco di ruolo" (che per chi non lo sapesse è il tizio che descrive gli scenari e le situazioni in questo tipo di giochi) e quindi non siamo riusciti a fare granchè insieme. Avevano anche un magazine su cui avevo provato a scrivere qualcosa, ma loro mi rimaneggiavano i pezzi e anche lì non siamo andati molto lontano. Anche le illustrazioni che gli mandavo per il suddetto magazine di solito finivano per essere ritoccate o ridotte all'inverosimile...Non so...Ripensandoci mi viene da pensare che non avessero le idee molto chiare e che, se fossero stati più disposti a scendere a compromessi, le cose sarebbero andate diversamente. Non vorrei peccare di presunzione, ma se mi avessero fatto gestire un albo con il seguito della storia che gli avevo spedito qualcosa di buono ne sarebbe potuto venire fuori...Pazienza! Di certo la mia gratitudine nei loro confronti sarà sempriterna e di loro avrò comunque un bellissimo ricordo. Vi lascio con un illustrazione del protagonista delal storia, il dralfo Kram...Chissà...Magari un giorno tornerò a disegnarlo...Anche perchè il titolo della storia era LE CRONACHE DI PANDARIA...E se siete miei attenti lettori il nome Pandaria non dovrebbe giungervi del tutto nuovo...
P.S. Per chi fosse mio fan all'ultimo stadio questa storia è stata pubblicata su Scuola di Fumetto #7, edito da Coniglio Editore e reperibile in fumetteria o presso la casa editrice.
2 commenti:
ah ah lo comprai a suo tempo!
Sono nel pantheom dei fan all'ultimo stadio e non lo sapevo! :D
Grazie per condividere le tue prime esperienze con i fumetti e devo dire che sia nel tratto che nelle storie sono molto belli.
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