Nella casella di posta di RAINBOWS mi è arrivata questa nuova e-mail...Il titolo era "GRAZIE DI ESISTERE", e per un attimo temevo che fosse uno spam proveniente da un noto mobilificio lombardo che usa questa frase come slogan nelle sue televendite (che tra l'altro io adoro). Invece no: veniva da Pisa e me la scrive Ilario. Ecco cosa dice:
"Ciao! ho scoperto stasera il tuo blog e... come tutte le tue altre cose che ho letto (rainbows e robinhoog+articoli su gay.it) ho visto che crea dipendenza immediata! ..quindi da bravo fan ho deciso di scriverti, per poi continuare a leggerti giornalmente :) Volevo ringraziarti in primo luogo perche' e' anche grazie a "rainbows" che ho scoperto/accettato la mia omossessualita'.. si parla di un paio di annetti fa (ho 23 anni). Un fumetto bellissimo che mi e' rimasto nel cuore.. cosi'... incompleto fino a dove l'avevo lasciato. E su Robin Hoog che dire? delle OTTIME fantasie erotiche davvero ben presentate sia come veste grafica che come trama :) Nel tuo blog spesso raffronti Italia e "resto del mondo". Voglio essere ottimista: le cose stanno (lentamente) cambiando... e questo anche grazie a te! Io vivo a Pisa, una sonnecchiosa-ma-abbastanza-gaia cittadina di provincia, e qui noto che non e' poi cosi' infrequente vedere ragazz* per strada per mano. Certo il bacio plateale in pieno centro e' ancora di la' da venire ma e' solo questione di tempo. A volte temo di vivere in una "bolla felice" e che il resto d'italia sia molto diverso. Ma poi mi dico: ok ci sono tante piccole "bolle felici", sono sempre di piu'.. prima o poi si raggiungera' la massa critica, no?? Oddio... questa voleva essere una mail di elogi per farti capire quanto sia stato importante aver conosciuto la tua opera (e il tuo pensiero che fluisce attraverso) ma e' sfociata in un non so bene cosa... Spero di non averti annoiato troppo :) GRAZIE di nuovo Ilario"
Mhhh...Ecco una mail che offre tanti spunti di discussione interessanti :-). Intanto ti ringrazio tanto per i complimenti e per avermi fatto sapere che RAINBOWS in qualche modo ti ha aiutato. Non sei il primo che me lo dice, ma ogni volta è come se fosse la prima. Oltretutto uno dei motivi che mi hanno spinto a creare una storia di quel tipo era proprio quello: non era semplice, ma sapere di esserci riuscito è davvero bello. Sul fatto che creo dipendenza...Chissà...Non sono sicuro di avere questo dono, anche perchè in quel caso dovrei essere pagato a un tanto al grammo, e così non è (battutona!)...Di buono c'è che non sono illegale e i cani poliziotto non mi sniffano con aria sospetta. Riguardo alla seconda parte della tua e-mail mi pare di cogliere un tuo tentativo di difendere quello che di buono c'è in Italia e il fatto che la situazione pian piano sta migliorando. Sul fatto che la situazione sia migliorata posso essere d'accordo nel senso che l'omosessualità non è più il tabù di una volta, e nel senso che sono sempre meno i gay isolati che passano le loro giornate chiusi in casa a deprimersi (perlomeno nelle bolle felici a cui ti riferisci). Non so se c'entro anche io in tutto ciò, ma se lo dici tu mi fido (^___^). Ci sono anche tanti gay dichiarati in più, e qualcuno di loro è anche un personaggio pubblico. Tutto ciò sicuramente è un bene. Quello che però voglio sottolineare nei miei post è che il nostro paese ha delle notevoli carenze di base rispetto a buona parte delle realtà estere, e queste carenze si riflettono anche in ambiti apparentemente irrilevanti come i fumetti. Allo stato attuale la comunità gay italiana mi sembra un'enorme massa di persone disperse (tranne quando si raccolgono nei locali o devono comunque andare a divertirsi), senza riferimenti e punti di aggregazione che le permettano di esprimersi e identificarsi in modelli concreti...
A me sembra tanto che la comunità gay italiana stenti ancora ad elaborare un'identità partendo dall'interno, limitandosi troppo spesso ad assorbire i pregiudizi e gli stereotipi proposti (e imposti) dall'esterno. Per fortuna c'è internet, ma il suo immenso potenziale inizia solo ora ad essere compreso. Inoltre nel nostro paese c'è l'aggravante che i modelli culturali sono lanciati quasi unicamente dalla televisione, e tutti sappiamo quali interessi persegue e come è gestita la televisione italiana, vero? Se qualcuno conosce dei personaggi pubblici italiani, gay dichiarati, che rappresentano effettivamente dei modelli propositivi e comprensibili per la loro comunità, senza essere presentati in maniera perlomeno inopportuna dai palinsensti televisivi me lo faccia sapere (^__^). Fabio Canino, da gay dichiarato, gestiva una trasmissione tuttosommato intelligente e non ci faceva la figura dello stupido, e infatti la trasmissione è stata silurata nonostante gli ottimi ascolti. D'altro canto in diverse parti del mondo le autobiografie e biografie di personaggi pubblici omosessuali dichiarati escono con continuità: campioni sportivi, militari, attori porno, politici, cantanti e quant'altro. Da noi negli ultimi anni, volendo essere buoni e mettendo assieme tutta la comunità GLBTQ, abbiamo avuto le biografie di Platinette, Vladimir Luxuria, Maurizia Paradiso e Antonio D'Amico (l'ex fidanzato di Gianni Versace buonanima)...Franco Grillini ha scritto un libro-intervista, ma non un'autobiografia. Qualcosa vorrà pur dire. Purtroppo senza modelli costruttivi ed esempi propositivi è difficile migliorare davvero le cose, e quelli da noi scarseggiano. Per questo mi piace fare dei confronti anche un po' impietosi, per stimolare qualche piccola riflessione. Perchè certe cose succedono in altre nazioni e da noi no? E' una cosa giusta? E se non è una cosa giusta cosa possiamo fare per "aggiustarla"? Purtroppo quel che ho notato col tempo è che nel nostro paese i tipi di gay che si sono affermati sono fondamentalmente tre: quelli che riducono tutto al sesso e/o alla vita di coppia, quelli frivoli e quelli politicamente impegnati. Tutta la nostra realtà gay ruota attorno a queste tre tipologie, che guardacaso sono quelle che producono meno riferimenti concreti: i primi ne fanno una questione personale, i secondi una questione commercial-ricreativa e i terzi una questione di opinione/carriera/scontro sociale. La maggior parte dei gay italiani è un mix variabile di tutte e tre le categorie. Il problema è che quel che conta per andare avanti è un'identità culturale forte, che poggia su basi solide e diversificate. Quello da noi manca, e i risultati secondo me si vedono. Detto questo anche io voglio essere ottimista (se no non avrei scelto di fare fumetti gay, ti pare? ^___^), però secondo me è essenziale darsi da fare per smuovere le cose partendo dalla base, e cioè dalla circolazione delle informazioni, dai confronti costruttivi e dalle proposte alternative. Se nel suo piccolo anche questo blog potesse essere di aiuto mi farebbe piacere, quindi penso proprio che di confronti Italia/estero ne farò ancora parecchi (^___^). Accidenti...Questa volta sono stato proprio brodoso! In ogni caso grazie ancora per questa bella e-mail e salutami tanto Pisa, con cui ho un rapporto abbastanza particolare e che finisco sempre per visitare quando vado alla fiera del fumetto di Lucca (^__^).
Baci e abbracci! E ricordati che RAINBOWS non è finito lì...Anzi...Abbi ancora un po' di pazienza...Intanto ti saluto e, giusto per fare un esempio di quello che secondo me in Italia manca, ti dedico un cartone educativo statunitense che si propone di spiegare cosa è l'omosessualità e perchè non è una "scelta" (prego notare in che modo sono disegnati il "gay" e la "lesbica"). Probabilmente non lo vedremo passare tanto presto sui nostri schermi...Ma per fortuna esistono i blog (^__^).
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