Prima o poi era inevitabile che accadesse qualcosa di simile...E infatti adesso sono qui che ne parlo. Ormai un po' tutti dovrebbero sapere che il termine YAOI indica i manga a tema gay per ragazze con parentesi esplicite. Per chi non fosse troppo addentro a questo mondo YAOI è un acronimo che sta per YAmanashi, Ochinashi, Iminashi che in giapponese significa "niente climax, niente risvolti, nessun significato", onde sottolineare proprio il fatto che questi fumetti nascono anche e soprattutto per mostrare personaggi più o meno fascinosi che finiscono per consumare rapporti omosessuali (per quanto idealizzati e riconducibili ai canoni del genere). Altra parola arrivata dal Giappone è "cosplay", contrazione di "costume player", ovvero quell'appassionato che decide di impersonare un personaggio dei fumetti, con tanto di costumi più o meno elaborati. I coslay sono ormai una presenza fissa delle fiere di fumetto, che per loro allestiscono palchi e competizioni, ma ultimamente inziano ad esibirsi anche in manifestazioni create apposta per loro. Particolarità del cosplay è quella di assumere anche gli atteggiamenti e le pose del personaggio che interpreta, ed eventualmente allestire mini-scenette da solo o in compagnia di altri cosplay, soprattutto in occasione di gare e manifestazioni. Tutto questo per dire che il primo giugno, a Perugia, si terrà il primo YAOI COSPLAY CONTEST italiano (per maggiori informazioni clicca qui). In parole povere si tratterà di una gara riservata solo a chi interpreta personaggi tratti da manga omoerotici per ragazze, o personaggi di manga "per tutti" che però dovranno esibirsi in situazioni "yaoi". La gara è aperta a maschi e femmine, ma è intuibile che la maggior parte delle partecipanti saranno ragazze che interpreteranno personaggi maschili che amoreggiano fra loro. Sicuramente lo spirito non sarà quello di una serata in dark-room, ma di una gara in costume più o meno allegra con qualche risvolto drag-king. Se qualche lettore in zona (e chi ha orecchie per intendere intenda...) vuole fare un report fotografico per inviarmelo, cosicchè possa iserirlo su questo blog condividendolo con tutti i fruitori del blog, farebbe un'opera buona (^__^). Comunque, se proprio devo essere sincero, questo ennesimo esempio di come i "temi gay" siano esposti più spesso dalle persone eterosessuali che non dai gay stessi mi rattrista un po'. Possibile che nel nostro paese non si possa organizzare nessun evento "gay" al di fuori del circuito dei locali e dei cortei che si fanno una volta l'anno qua e là? Va beh...Intanto qui di seguito posto il volantino dell'evento. Prego notare l'arcobaleno sullo sfondo e il fatto che ha avuto anche il patrocinio del Comune di Perugia...
3 commenti:
Forse sarà per il fatto che appena si inserisce la parola gay in un'iniziativa le amministrazioni locali ritirano i patrocini ed anche perchè le associazioni gay non vogliono esporsi in progetti che considerano di scarso valore sociale.
A mio parere è un grave errore che non ci siano iniziative simili sostenute dal momdo glbt in Italia perchè i cambiamenti culturali e sociali possono essere favoriti attraverso tutti gli aspetti della vita.
Infatti sono abbastanza convinto che il patrocionio l'abbiano dato perchè non avevano idea di cosa fosse effettivamente uno YAOI...
report fotografico assoldato!!!
^_^ anche se c'è il rischio che io stesso diventi un costplayer! eh eh
cmq effettivamente il discorso del patricineo mi ha sorpreso anche a me, anche se c'è da dire che perugia riserva spesso di queste sorprese, come l'iscrizione anche hai gay della lista sulle unioni civili del 2003.
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