SE COMPRI SU AMAZON.IT PASSANDO DA QUESTI LINKS RISPARMI E SOSTIENI QUESTO SITO!

Libri o fumetti in inglese? Qui niente spese di spedizione e dogana, solo sconti pazzi!

VUOI AGGIUDICARTI UN DISEGNO ORIGINALE DI WALLY RAINBOW?

venerdì 16 maggio 2008

LA RIFLESSIONE DELLA SETTIMANA

La mia odissea con infostrada continua ad arricchirsi di nuovi agghiaccianti capitoli...Negli ultimi due giorni non ho fatto altro che cercare di venire a capo del problema con i tecnici di telecom (visto che infostrada sosteneva che era tutta colpa dei loro cavi). Dopo aver mandato in crisi un intero reparto della telecom e dopo aver messo sotto sopra la mia presa, i miei cavi, la mia centralina e il mio circuito di rete i suddetti operai hanno dovuto gettare la spugna...Nel senso che il mio problema non era proprio dei loro cavi, ma a monte. Così ho richiamato infostrada per farglielo notare, e alla terza volta che ho richiamato ho trovato un operatore abbastanza intelligente da verificare la mia connettività, che in effetti risultava difettosa. A questo punto sto aspettando che mi chiamino i tecnici di infostrada o di telecom o di chissà chi (SE e QUANDO chiameranno), mentre la connessione va e viene e i tempi per la risoluzione del guasto dovevano essere di massimo 5 giorni...Mentre io sto dando di matto ormai da un mese, con ovvie ripercussioni sul mio lavoro. Ma io dico: prima di spendere milioni di euro per fare delle campagne pubblicitarie a tappeto per mesi e mesi, una ditta seria non dovrebbe investire nei servizi che offre ai clienti? Nella professionalità dei centralinisti ad esempio? Capisco che wind e infostrada siano di proprietà di un ricco magnate egiziano che ha debiti ovunque (fonte REPORT su raitre), e se ne frega relativamente della qualità del servizio finchè nuovi clienti sottoscrivono in massa i suoi abbonamenti...Però ragazzi...Non si può pigliare per i fondelli un cliente per oltre un mese piazzandolo di fronte a un'assistenza tecnica composta al 80% da incompetenti e maleducati! Comunque se entro 5 giorni non mi risolvono il guasto è la buona volta che cambio sul serio gestore...Anche se temo un travaglio supplementare. Detto questo (scusate lo sfogo) passiamo ad argomenti più pertinenti...PRISMCOMICS (cliccate suul titolo del post per maggiori informazioni) è un'associazione no-profit statunitense che promuove i fumetti e i fumettisti GLBT. Tra le sue varie iniziative cerca di avere uno stand alle fiere del fumetto più importanti degli Stati Uniti. Non ha grandi mezzi, ma il suo sforzo e la sua continuità sono lodevoli. Qualche giorno fa ha partecipato anche anche all'Emerald City Comicon di Washington (comicon è un acronimo che sta per Comic Convention), con un banchetto munito di bandiera RAINBOW, in cui vendevano fumetti GLBT e incontravano il pubblico interessato.

Ecco...Sarò idealista...Sarò romantico...Però a me piacerebbe tanto che qualcosa di simile potesse succedere anche nelle fiere di dumetto italiane, non foss'altro perchè sono frequentate da una quantità impressionante di persone GLBT e gay-friendly ed è un po' triste che manchino di punti di riferimento di questo tipo. Cioè...Un paio di punti di riferimento ci sarebbero anche...Ad esempio l'associazione YSAL che nei suoi stand promuove yaoi e shonen-ai...Tuttavia - per quanto gay-friendly - non è rappresentativa dei fumetti gay, dei fumettisti gay o dei lettori di fumetti gay...Tutte cose che peraltro non ha mai preteso di rappresentare. Nonostante questo nella scorsa fiera di Lucca (che vi ricordo è la fiera di fumetti più importante d'Italia) il suo stand era l'unico in cui era possibile recuperare dei fumetti gay erotici (seppur in giapponese), tra i quali - ironia della sorte - un manga di Gengoroh Tagame ambientato in Italia (seppur nell'Antica Roma).
Poi ci sarebbero gli stand della Kappa Edizioni, che però pone tutto su un piano talmente professionale e indiretto, che di fatto si limita ad essere un'editore che pubblica anche fumetti di un certo tipo, non certo un punto di rifermento per la comunità GLBT. Tantopiù che per la maggior parte del tempo lo stand è gestito da semplici addetti alla vendita. Certo negli Stati Uniti c'è una cultura dell'associazionismo ben diversa dalla nostra, con una storia variegata e stimolante che inevitabilmente si riflette nel mondo del fumetto. Eppure non posso fare a meno di pensare che qualcosa di simile si potrebbe fare anche da noi, in qualche modo...E potrebbe anche avere successo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.ho-editions.com/index.php?UID=2008051615070386.202.144.238n t'indirizzi a questa ditta che fa i fumetti gay in Francia (pubblicano le versioni francesi di Philips)

http://www.ho-editions.com/

Anonimo ha detto...

scusa

intendevo scrivere
"perché non... " etc.
t'indirizzi a questa ditta che fa i fumetti gay in Francia (pubblicano le versioni francesi di Philips)

http://www.ho-editions.com/

Anonimo ha detto...

Ciao, sono un lettore (e ammiratore) silenzioso dei tuoi fumetti, ma visto che la vena è quella dei consigli, ci metto il becco anch'io.

Non so se lo conosci, ma c'è Lulu, che pubblica e vende libri su internet.

Non ho idea però né della qualità, né dei ricavi.